venerdì 7 agosto 2020

Il presente e la memoria. È o no un dovere trasmettere il passato ? (3)

La politica di ampio respiro

Non c'è, non da adesso, fra noi contessioti consapevolezza che il patrimonio storico-linguistico-ambientale locale costituisce, potrebbe costituire se solo sapessimo coglierlo nei suoi significati e nella sua rilevante importanza, l'economia potenzialmente essenziale e prevalente del nostro territorio. 
Prevalente sicuramente rispetto alla coltura del grano di cui conosciamo il prezzo di mercato: irrisorio!
Continuando ad ignorare e a sottovalutare il potenziale di crescita che sta nel patrimonio storico-ambientale e in quello umano-linguistico locale continueremo a leggere mese dopo mese i dati della decrescita demografica che l'Istat ci fornisce -ben illustrata con grafici e proiezioni-, quasi a volerci rimproverare perchè non ci decidiamo ad invertire l'indirizzo politico-amministrativo locale. 

I dati ISTAT sopra rappresentati sono più eloquenti di qualunque argomentazione.
La popolazione contessiota, quella dei
residenti "storici", invecchia e poi
fatalmente esce di scena a poco a poco.
 I nati, invece, vanno lentamente
a diminuire.

Un ulteriore grafico che mostreremo 
nelle prossime settimane mostra
come inequivocabilmente il saldo
naturale si sia da tempo invertito.

Ha preso una brutta piega,
sempre più accelerato verso
lo spegnimento della vitalità.
E se viene meno la vita sarà 
evidente pure ai ciechi che
qualcosa in mano a chi dovrebbe
occuparsi di politica è andato
male.

Mi viene in mente quanto ebbe a dire in un Convegno di anni fa, dedicato a ciò che resta di Santa Maria del Bosco, il critico e politico nazionale  Vittorio Sgarbi.
Ognuno può ovviamente pensare ciò che vuole su Sgarbi, ma che sia un critico d'arte competente e di primo piano non v'è dubbio alcuno. 
Egli disse, più o meno, "Non c'è consapevolezza in molti di voi meridionali che il patrimonio storico-ambientale e quello culturale (noi aggiungeremmo, linguistico) di cui disponete potrebbe essere il motore essenziale e prevalente rispetto al resto del vostro sistema di esistenza".

In una serie di testi sul blog che porteranno lo stesso titolo del presente insisteremo a far intendere ai lettori e a chi desidera "scrutare" lo scenario che ci attende sul piano demografico che voler bene a Contessa Entellina non deve significare imitare ciò che fanno i comuni vicini a noi, come possono essere Bisacquino, Campofiorito o ...ma provare a recuperare ciò che abbiamo ... perso sul piano identitario lungo il tempo andato e pure ciò che -sul piano storico- ha rappresentato Santa Maria.

Sappiamo bene che recuperare ciò che è andato perso di Santa Maria del Bosco, o della parlata arbereshe, non è, oggi, di facile portata. Di Martino ci stava provando ma non ebbe il tempo di far tradurre in strumenti leggislativi  la sua visione. Ha comunque tracciato dei disegni; alcuni di questi sono ancora praticabili, altri necessitano di aggiustamenti ed altri di modifiche ben più profonde o forse non sono più attuabili. 
E' cambiato il mondo negli ultimi venti anni, infatti.
Quelle indicazioni vanno comunque, riteniamo noi, riprese, studiate, aggiornate e ove fruibili vanno rielaborate secondo i nuovi modelli tecnico-giuridici dei nostri giorni.

Serve, e non è cosa da poco, poi il sostegno politico e qui, pare che il quadro di massima frantumazione esistente in Consiglio Comunale non aiuti. Su dieci consiglieri assegnati al nostro Comune troviamo rappresentati tutti, o quasi, i raggruppamenti dell'arco politico nazionale (dall'estrema destra al pd). Al di là delle etichette ufficialmente dichiarate,  parlano e sono più eloquenti su ciò che si vuole far credere i risultati elettorali ultimi, quelli delle europee: le destre delle chiacchiere prevalgono alla grande su ogni seria impostazione di correzione del degrado demografico. 

E' difficile intravedere un disegno di rinascita complessivo che provenga da un tale quadro, ma tutto cio' non può significare che noi, noi contessioti, non dobbiamo attivarci per invertire la tendenza.
Come ? 
Amando la politica, quella che opera.

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