giovedì 18 giugno 2020

L'uomo, il tempo e la scienza. Siamo fatti per capire, sapere, realizzare

Età della pietra

5000 anni fa un uomo si avventurò sulle alture dei ghiacciai della Val Senales, presso l'attuale confine Italia/Austria, dove morì.

Nel 1991 venne scoperto per caso, insieme ai suoi abiti e al suo equipaggiamento, mummificato, congelato.
Una persona dell'età del rame in viaggio in alta quota e di cui oggi conosciamo alcuni dati biografici: era un diabetico.
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Nel settembre 1991 due coniugi nel corso di una escursione in montagna, presso il confine italiano/austriaco scorgono una lastra di ghiaccio con all'interno una sagoma di uomo nudo. Immediatamente avvertono le Autorità che recuperano il cadavere. Gli studiosi ed i medici scoprono che non si tratta dei resti di uno scalatori ma del ritrovamento, di inestimabile valore culturale. di un uomo deceduto più o meno 5300 anni fa, probabilmente a causa del freddo.
In conseguenza di straordinarie combinazioni climatiche il corpo si è mummificato e i suoi resti  (circa kg. 15) sono arrivati ai nostri giorni. La sua pelle, leggiamo da un giornale degli anni '90 sembra, per consistenza, come se fosse stata conciata.

L'uomo del Similaun, come
viene soprannominato dal luogo
in cui è stato trovato.
Molti scienziati da più parti del mondo hanno esaminato l'uomo preistorico e si è arrivati a ricostruire, tra l'altro, gli abiti che indossava e gli oggetti che portava con sé.
Al momento della morte aveva con sé un arco di ebano, alcune frecce, due bisacce di pelle dove era contenuto un coltello con lama di pietra e una ascia di rame, e una cintura.
Il suo abito era di pelliccia, un mantello, scarpe di fibre vegetali e un copricapo pure esso di pelliccia.

Quel corpo è stato, da allora, più volte sottoposto ad autopsie da più laboratori specializzati del mondo che richiedono campioni, soprattutto del cervello, dei linfonodi e delle ossa per avanzare ipotesi sulla storia dell'evoluzione umana.
Alcuni scienziati hanno ricostruito le fattezze dell'uomo preistorico.

Il luogo del ritrovamento, setacciato più volte minuziosamente, ha nel tempo ulteriormente regalato agli scienziati un'unhhio, alcuni fasci muscolari e il copricapo di camoscio.
I dati raccolti hanno consentito una diagnosi medica: quell'uomo di 5300 anni fa soffriva di diabete.

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