domenica 26 aprile 2020

Storia contemporanea. Perchè i nostri giorni sono questi e non altri


Perchè non esistono alternative all'Unione Europea

Il ruolo della Russia e i paesi balcanici, prima della rivoluzione bolscevica.
La sconfitta nella guerra di Crimea (1856) aveva messo a nudo l'arretratezza non solo militare ma pure amministrativa e soprattutto economica dell'Impero zarista, nonostante da un paio di secoli esso si fosse esteso nell'ottica territoriale.
La sconfitta ad opera degli Inglesi e dei Francesi (e di un piccolo contingente piemontese) aveva evidenziato che ormai pure le guerre possono vincersi se pure gli eserciti si modernizzano e si avvalgono di armamenti avanzati.

Nel 1861 lo zar Alessandro II prende atto che il paese deve avviarsi verso la modernità; il primo passo è quello di abolire la servitù della gleba che rende, formalmente, liberi 40milioni di contadini. Perchè formalmente ? Perchè quasi tutti restano vincolati al "mir" (la comunità di villaggio) cui appartengono e a cui fanno riferimento le terre su cui tutti insieme sono tenuti a pagare le imposte. Una piccola parte di quei 40milioni passò comunque a dedicarsi alla nascente industria del Paese.

Con la sconfitta in Crimea la Russia cessò di immaginare la propria ulteriore espansione sul continente europeo, tuttavia negli anni settanta dell'800 le insurrezioni in Bosnia e poi in Bulgaria spingono lo zar (che storicamente si autoproclamava protettore dell'Ortodossia)  a dichiarare guerra alla Turchia che in quei paesi manteneva da alcuni secoli il dominio. 
Sembrò che la Russia avesse riaffermato la sua influenza sui Balcani e ciò venne a dispiacere a Francia e Gran Bretagna. Nel contesto di instabilità che minacciava di allargare aspettative in più paesi ritenne a quel punto di inserirsi la Germania di Bismark che nel 1878 indisse un congresso a Berlino finalizzato a ridimensionare -sui tavoli- la vittoria sul campo di battaglia della Russia.
Il quadro definitivo del Congresso apparve in questi termini: furono dichiarati paesi indipendenti dall'Impero turco la Serbia, il Montenegro e la Romania (sorta dalla fusione di Moldavia e Valacchia). Fu pure dichiarato paese indipendente la Bulgaria mentre l'Austria si fece assegnare l'amministrazione fiduciaria della Bosnia (che solo formalmente restava alla Turchia).

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