sabato 29 febbraio 2020

Libertà espressive. L'infelice battuta del governatore veneto

L'uscita del governatore veneto Zaia ha fatto infuriare i cinesi. Alla reazione dell'Ambasciata cinese di Roma il governatore ammette che la sua espressiione non è stata felice. Ma quella frase sui topi sarebbe -a sua valutazione- stata strumentalizzata per attaccarlo. 
In una intervista ad Antenna 3, Zaia aveva detto: "Li abbiamo visti tutti, i cinesi, mangiare i topi vivi o altre robe del genere".
L'Ambasciata cinese a Roma ha immediatamente dopo diffuso il seguente  comunicato:

Sostegno all'economia. Le misure del nuovo decreto legge

Il Consiglio dei Ministri con decreto-legge ha disposto le misure urgenti a sostegno dell’economia nelle zone colpite dal Coronavirus. 
In sintesi:
Turismo. Prevista la sospensione dei versamenti di ritenute fiscali Irpef e contributi previdenziali Inps per il settore turistico e alberghiero in tutta Italia. Previsti anche voucher per consentire alle agenzie turistiche di rimborsare le disdette sia di alberghi che di voli aerei.
Bollette.  Sospensione per le zone rosse (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e Vo’) delle bollette e possibile rateizzazione di acqua, luce, gas e dei rifiuti fino al 30 aprile. Stop fino al 30 aprile anche dei versamenti dei premi, e delle relative rate di premio, per l’assicurazione Rc auto. Saranno prorogate fino al 30 giugno le tessere sanitarie in scadenza. 
Imprese. Il Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese viene rifinanziato per 50 milioni nel 2020 per far fronte ai maggiori oneri dovuti al sostegno delle piccole imprese colpite dal virus. Sospeso per un anno il pagamento da parte delle imprese delle rate di mutui agevolati concessi dalle strutture Invitalia. Prevista l’estensione del regime fiscale delle donazioni di alimenti (non imponibilità a fini IVA e imposte redditi) alle donazioni di altre merci (vestiario, computer ecc.).
Lavoratori:
  • Cassa integrazione ordinaria per le unità produttive operanti nei comuni elencati e per i lavoratori ivi domiciliati (il ricorso alla cassa integrazione è esteso ai datori di lavoro iscritti al Fondo di integrazione salariale – FIS);
  • Possibilità di sospensione della Cassa integrazione straordinaria per le imprese che vi avessero fatto ricorso prima dell’emergenza sanitaria e sostituzione con Cassa integrazione ordinaria;
  • Cassa integrazione in deroga per i datori di lavoro del settore privato, compreso quello agricolo, con unità produttive operanti nei comuni elencati e per i lavoratori ivi domiciliati, che non possano beneficiare dei vigenti strumenti di sostegno al reddito, per la durata della sospensione del rapporto di lavoro e comunque per un periodo massimo di tre mesi;
  • Indennità di 500 euro al mese, per un massimo di tre mesi, per i lavoratori che hanno rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, per gli agenti commerciali, per i professionisti e per i lavoratori autonomi (compresi i titolari di attività di impresa iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria – AGO) domiciliati o che svolgono la propria attività nei comuni elencati, parametrata alla effettiva durata della sospensione dell’attività.
  • L’estensione della validità delle tessere sanitarie e della Carta nazionale dei servizi
  • Misure volte ad agevolare il ricorso al lavoro agile (smart working) dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche
  • Il mantenimento della retribuzione dei dipendenti pubblici in caso di malattia con ricovero ospedaliero o assenza per malattia dovuta al COVID-19, ivi compresi i periodi di quarantena
Scuola e Università
  • La possibilità, per i laureati in medicina e chirurgia che non possano sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo a causa dell’ordinanza del Ministro dell’università e della ricerca del 24 febbraio, di frequentare con riserva il corso di formazione specifica in medicina generale;
  • La conservazione della validità dell’anno scolastico, anche qualora gli istituti non possano effettuare i duecento giorni di lezione previsti dalla normativa a seguito delle misure di contenimento;
Commercio. Previsto  l’incremento di 350 milioni di euro dei fondi destinati al sostegno delle imprese esportatrici.

Palazzo Pretorio. Arrestati i capigruppo Pd e Italia Viva

Palermo.
L’inchiesta scuote la maggioranza: arrestati i capogruppo di Pd e Italia Viva (Terrani e Lo Cascio che guidano i gruppi consiliari che sostengono l’amministrazione di Leoluca Orlando). Sono stati sospesi con provvedimento della prefettura di Palermo entrambi i consiglieri.
Il primo dei due presiede la commissione Urbanistica, mentre Terrani quella al Bilancio. 
Secondo la Procura di Palermo, risulta accertata l’esistenza di un comitato d’affari composto da imprenditori e professionisti in grado di incidere sulle scelte di pubblici dirigenti e amministratori locali che, in cambio di soldi e favori, avrebbero asservito la pubblica funzione agli interessi privati.
A svelare ai magistrati di Palermo l’esistenza del comitato d’affari è stato il pentito Filippo Bisconti, imprenditore edile arrestato dai Carabinieri per associazione mafiosa nel dicembre del 2018 nell’inchiesta Cupola 2.0 e ritenuto a capo del mandamento di Misilmeri-Belmonte Mezzagno.
L’ex boss ha raccontato agli inquirenti circostanze e dinamiche interne agli uffici tecnici comunali, riferendo in particolare gli interessi coltivati per anni dai dirigenti comunali Li Castri e Monteleone e da un architetto.

29 Febbraio

29 Febbraio 1848 
Viene promulgata la Costituzione palermitana, firmata da Ferdinando II, re delle Due Sicilie.

Emanata dal parlamento siciliano, quindi non ottriata, restò in vigore come statuto costituzionale nel nuovo Regno di Sicilia (che era stato proclamato nel febbraio 1848), fino al maggio 1849 quando l'isola fu riconquistata dall'esercito di Ferdinando II delle Due Sicilie.
Era ispirata al costituzionalismo inglese, adottata quell'anno nel neonato Regno di Sicilia, la parte siciliana del Regno delle Due Sicilie nel corso della rivoluzione siciliana del 1848, I moti popolari erano esplosi per il "vessatorio dispotismo" dei Borbone.






venerdì 28 febbraio 2020

Agricoltura e Sicilia. Inverno molto anomalo, senza pioggia

Febbraio sta per andare via e i campi che attendevano la pioggia sono rimasti asciutti. Pure gennaio, il più secco da memoria d'uomo, è stato un mese senza piogge e tutto ciò è constatabile sprattutto nella Sicilia Occidentale. A subire i contraccolpi è ovviamente l'agricoltura.
Inverno anomalo
«La siccità sta provocando danni gravissimi in tutta la Sicilia. Il grano non cresce, per gli ortaggi e nei nuovi impianti di vigneto si procede con irrigazioni di soccorso che fanno lievitare i costi aziendali. Non si può concimare e anche i pozzi si stanno asciugando lasciando intravedere un futuro davvero tragico». Lo fa sapere Coldiretti Sicilia ai giornali «quanto siano in crisi tutti i comparti a causa della mancanza di pioggia. Il paesaggio delle zone seminate a grano, che in questo periodo dovrebbe essere verde, appare inconsueto a causa dalla mancanza di acqua, con chiazze gialle. Ovunque i terreni secchi, seminati a cereali, rischiano di non far germogliare ed irrobustire le piantine ».
«Il clima pazzo - aggiunge Coldiretti Sicilia - non aiuta certamente la programmazione colturale in campagna. La natura è in tilt e a macchia di leopardo in tutta l’Isola si sono verificate fioriture anticipate dei mandorli e molti alberi da frutto hanno le gemme già da tempo».
«La situazione è simile in tutta la Sicilia e le isole - commenta Francesco Ferreri, presidente regionale Coldiretti -. Per poter irrigare si sostengono spese aggiuntive, e questo incide sulla vita aziendale. Siamo di fronte a cambiamenti epocali che devono essere fronteggiati immediatamente con una programmazione adeguata che riguardi tutti. Occorre una verifica continua delle strutture dei consorzi di bonifica e una strategia che permetta di dare soluzioni certe e garanzie».

28 Febbraio

28 Febbraio 2013 – 

Alle ore 20 CET ha inizio la sede vacante (con la chiusura del portone del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo), in quanto diventa effettiva la rinuncia di papa Benedetto XVI, annunciata l’11 febbraio 2013; papa Benedetto XVI si trasferisce temporaneamente a Castel Gandolfo dove risiederà prima di ritirarsi in un monastero di clausura in Vaticano.

Gli subentrerà il cardinale argentino Bergoglio, papa Francesco. 

giovedì 27 febbraio 2020

Motivi per riflettere. Noi gente del XXI secolo

Fatti e detti vari

Tar Marche,
Il Tar Marche, con decreto urgente del suo presidente, ha sospeso in via cautelare l’ordinanza con la quale il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, aveva disposto la chiusura di scuole, musei, e inibito tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura sino alle ore 24,00 del 4 marzo 2020 al fine di contrastare la diffusione del coronavirus

Gianrico Carofiglio, scrittore, ex magistrato, ex politico
Contro l’isteria collettiva comunico che oggi: 1) ho viaggiato in aereo fra persone serene e senza mascherine; 2) sono andato in metropolitana e tutti erano tranquilli; 3)ho preso parte a una tranquilla e affollata presentazione di un libro. Ci tenevo a farvelo sapere.

Carlo Bonomi, presidente Assolombarda
Siamo in piena emergenza economica!
Ogni giorno che restiamo fermi diamo un colpo al cure dell'Econmi, cioè al nostro futuro. Bisogna contenere i toni di allarmismo. Prepariamoci a lavorare duramente per recuperare nostra credibilità internazionale.

Beppe Sala, sindaco di Milano
Come passa queste giornate il Sindaco di Milano? Testimoniando la solidarietà della città ai più deboli e lavorando perché ognuno, a partire dalle Istituzioni, faccia la sua parte.

Matteo Renzi, parlamentare Italiaa Viva
Ora fermiamo il contagio e aiutiamo l’economia, senza altri autogol comunicativi.Rischiamo più fallimenti che ricoveri.Quanto al coordinamento Stato Regioni: era nella Riforma2016. Ma chiamarono “deriva autoritaria” ciò che era solo buon senso. E ora vediamo i danni dell’anarchia

Domenico Squillace, preside del Liceo Scientifico Volta di Milano

La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese, c’era entrata davvero, come è noto; ed è noto parimente che non si fermò qui, ma invase e spopolò una buona parte d’Italia….» Le parole appena citate sono quelle che aprono il capitolo 31 dei Promessi sposi, capitolo che insieme al successivo è interamente dedicato all’epidemia di peste che si abbatté su Milano nel 1630. Si tratta di un testo illuminante e di straordinaria modernità che vi consiglio di leggere con attenzione, specie in questi giorni così confusi. Dentro quelle pagine c’è già tutto, la certezza della pericolosità degli stranieri, lo scontro violento tra le autorità, la ricerca spasmodica del cosiddetto paziente zero, il disprezzo per gli esperti, la caccia agli untori, le voci incontrollate, i rimedi più assurdi, la razzia dei beni di prima necessità, l’emergenza sanitaria…. In quelle pagine vi imbatterete fra l’altro in nomi che sicuramente conoscete frequentando le strade intorno al nostro Liceo che, non dimentichiamolo, sorge al centro di quello che era il lazzaretto di Milano: Ludovico Settala, Alessandro Tadino, Felice Casati per citarne alcuni. Insomma più che dal romanzo del Manzoni quelle parole sembrano sbucate fuori dalle pagine di un giornale di oggi.
Cari ragazzi, niente di nuovo sotto il sole, mi verrebbe da dire, eppure la scuola chiusa mi impone di parlare. La nostra è una di quelle istituzioni che con i suoi ritmi ed i suoi riti segna lo scorrere del tempo e l’ordinato svolgersi del vivere civile, non a caso la chiusura forzata delle scuole è qualcosa cui le autorità ricorrono in casi rari e veramente eccezionali. Non sta a me valutare l’opportunità del provvedimento, non sono un esperto né fingo di esserlo, rispetto e mi fido delle autorità e ne osservo scrupolosamente le indicazioni, quello che voglio però dirvi è di mantenere il sangue freddo, di non lasciarvi trascinare dal delirio collettivo, di continuare - con le dovute precauzioni - a fare una vita normale. Approfittate di queste giornate per fare delle passeggiate, per leggere un buon libro, non c’è alcun motivo - se state bene - di restare chiusi in casa. Non c’è alcun motivo per prendere d’assalto i supermercati e le farmacie, le mascherine lasciatele a chi è malato, servono solo a loro. La velocità con cui una malattia può spostarsi da un capo all’altro del mondo è figlia del nostro tempo, non esistono muri che le possano fermare, secoli fa si spostavano ugualmente, solo un po’ più lentamente.
Uno dei rischi più grandi in vicende del genere, ce lo insegnano Manzoni e forse ancor più Boccaccio, è l’avvelenamento della vita sociale, dei rapporti umani, l’imbarbarimento del vivere civile. L’istinto atavico quando ci si sente minacciati da un nemico invisibile è quello di vederlo ovunque, il pericolo è quello di guardare ad ogni nostro simile come ad una minaccia, come ad un potenziale aggressore. Rispetto alle epidemie del XIV e del XVII secolo noi abbiamo dalla nostra parte la medicina moderna, non è poco credetemi, i suoi progressi, le sue certezze, usiamo il pensiero razionale di cui è figlia per preservare il bene più prezioso che possediamo, il nostro tessuto sociale, la nostra umanità. Se non riusciremo a farlo la peste avrà vinto davvero.
Vi aspetto presto a scuola
Domenico Squillace
Mariastella Gelmini, parlamentare FI
In Commissione Cultura a Montecitorio  è iniziato l’esame della mia proposta di legge, cofirmata dalla collega Aprea Valentina, per riorganizzare e rilanciare gli
Istituti Tecnici Superiori. Solo avvicinando i giovani al mondo del lavoro possiamo costruire un futuro migliore.

La Scienza e il Progresso. Dal Novecento ai nostri giorni (3)

LA SCIENZA: Un'affermazione è credibile, in misura variabile, se di essa sono pubblicamente disponibili prove, e il grado di credibilità dell'affermazione dipende dalla qualità di tali prove al momento di valutarla. 
°°ooOoo°°

Anche il coronavirus 
sarà sconfitto dalla Scienza 
e dalla cultura in generale

Spesso parliamo di cultura forse ignorando la sua natura problematica. Problematica perchè oggi il livello delle "comunità" entro cui noi esseri umani viviamo non è più quello di cinquecento anni fa quando gli arbëreshe di Contessa ebbero un riconoscimento comunitario che ha consentito loro di conservare fino ad alcuni decenni fa la loro identità  minoritaria in terra sicula ed il loro specifico bagaglio cristiano-bizantino nel cuore della cristianità latina. Riconoscimento ed identità che -pare- sarà celebrato in via ufficiale localmente nel corso dell'anno. 

Il Blog darà, per quello che gli compete, il proprio contributo alla rievocazione e lo farà seguendo un itinerario suo specifico, su un terreno non nostalgico ma prettamente culturale e nei limiti delle possibilità e capacità usando i mezzi e gli strumenti della cultura in senso ampio. 
Ciascuno di noi -oggi- non è più semplicemente cittadino del luogo in cui è nato e cresciuto, è in cammino per diventare cittadino del mondo.

 Robert Redfield, un antropologo ed etnolinguista americano, ha ritenuto il modello delle comunità ristrette superato ed assorbito -in via di fatto- dalla sussistente "società e civiltà complessa", affermatasi nel XX secolo col suo alto sviluppo culturale, col suo corpus di dottrine religiose e con la totalizzante letteratura scritta.
Ovviamente, oggi in ogni parte del mondo coesistono tradizioni culturali molteplici (che vanno studiate e nei limiti del possibile "e dell'impossibile" conservate nell'intento di doverle ritenere riferimenti della "complessa cultura" entro cui tutti conviviamo ai nostri giorni) 

Una cosa è certa. Essere affascinati dalla "grande cultura" planetaria, quella che usa analoghi linguaggi e riferimenti in più parti del pianeta, non significa che devono sussistere opposizioni tra le tradizioni localistiche e la modernità, tra centro del mondo di oggi e periferie. 
In nessuno "stato-paese" nel Novecento si è provato a sopprimere, almeno in Europa, le "tradizioni locali" linguistiche, religiose e/o di costumi per farle confluire entro prefigurati stati nazionali, unitari o confederati.
Lì dove identità e modelli culturali -nel tempo- si sono persi più che l'arroganza ed il potere circostante la responsabilità è da attribuire all'indolenza e alla fiacchezza culturale delle singole comunità. 
Nemmeno il forzato nazionalismo fascista può essere incolpato della accellerata perdita della parlata arbëreshe a Contessa Entellina. 
Gli organismi internazionali che provano a tutelare le minoranze in ogni parte del pianeta affermano che lì, come da noi a Contessa Entellina dove l'arbëreshe è al limite dell'estinzione perchè schiacciato dall'italiano declinato alla maniera siciliana, non c'è stata alcuna "pesantezza" dello stato, bensì una sorta di "coercizione simbolica" come l'uso generalizzato dell'italiano -lingua nazionale- nelle scuole, la quale lentamente ed inesorabilmente ha raggiunto ogni famiiglia, ogni angolo del territorio nazionale e locale. Fenomeno quest'ultimo che analgamente gli studiosi colgono vistosamente in Africa, dove gli stati nazionali sorti nel secondo dopo-guerra hanno scelto una lingua zonale rispetto a parecchie altre esistenti all'interno dei confini statuali e l'hanno estesa fino ai confini dei giovani stati nazionali.

Comportamenti rispetto al
Coronavirus

Da quando, nei giorni più recenti sui media appaiono meno uomini di governo, meno politicanti incompetenti e più medici ed esperti internazionali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per commentare il diffondersi del virus, purtroppo molto radicato nel Settentrione dell'Italia, la gente appare meno afflitta, meno pensierosa.
L'epidemia, se di questo si tratta, non è problematica da affidare agli incompetenti, nemmeno quando fingono di affidarsi agli esperti.
Se per le prossime settimane i politici lasciassero più spazio e ruoli a chi conosce meglio il fenomeno (medici, esperti di statistica, sociologi etc.) forse il Paese riuscirà ad uscire dal tunnel in cui è attualmente finito. La politica ha suoi specifici ruoli che non l'autorizzano a occupare spazi, competenze e specificità per loro essenza di spettanza della scienza, della tecnica e del mondo della cultura. Specialmente quando i politici sono diffusamente politicanti. 


27 Febbraio

Il 27 Febbraio 1900 sorge in Gran Bretagna il Labour Party) ma le sue origini sono da ricercare nel cartismo, nel movimento di Robert Owen e nei varî gruppi operai e socialisti del sec. XIX. Il movimento fu sin dagl'inizî essenzialmente ispirato agl'interessi economici della classe operaia.

È uno dei due principali partiti del sistema politico britannico (l'altro è il Partito Conservatore); dal 1997 al 2010 è stato il primo per numero di voti nelle elezioni generali. A livello internazionale aderisce in qualità di membro osservatore all'Internazionale Socialista e fa parte dell'Alleanza Progressista
A livello europeo aderisce al Partito del Socialismo Europeo.

mercoledì 26 febbraio 2020

La Scienza ed il Progresso. Dal Novecento ai nostri giorni (2)

LA SCIENZA: Un'affermazione è credibile, in misura variabile, se di essa sono pubblicamente disponibili prove, e il grado di credibilità dell'affermazione dipende dalla qualità di tali prove al momento di valutarla. 
°°ooOoo°°

Anche il coronavirus 
sarà sconfitto dalla Scienza e dalla cultura in generale

Secondo Gananath Obeyesekere, professore emerito di antropologia all'Università di Princeton, uno dei fenomeni culturali più interessanti degli inizi del Novecento è stato l'avvento di un modo nuovo di scrivere la Storia che ha comportato la descrizione e l'analisi della società, circostanza mai avvenuta prima di allora. L'interesse dei grandi storici dell'Occidente e pure di altre parti del pianeta (p.e. Cina) era stato rivolto fino ad allora alla storia dei grandi condottieri, delle grandi dinastie oppure alle guerre oppure ancora alla glorificazione di un impero o di una nazione. 

Raramente le classi sociali subalterne sono state considerate, prima del Novecento, come attori, protagoniste degli eventi mondiali. Di contro nei primi decenni del Novecento gli studi etnografici e storici fecero emergere interessanti descrizioni ed analisi mai prima recepite dalla Storia ufficiale. 

  1. Il termine "cultura" acquista un significato nei termini in cui -oggi- noi lo usiamo solamente negli anni sessanta del Novecento. La cultura di un popolo, di una comunità, non è altro che l'insieme (ed anche la diversità) degli elementi che possiede su tutto  ciò che lo circonda.

Per Max Weber la cultura, la realtà del mondo e della natura, è di per sè priva di forma e di significato, sono invece gli uomini che assegnano dei significati ad essi. La cultura è quiindi definita come quella parte della realtà "a cui gli esseri uomani assegnano dei significati e importanza".
Quando vengono assegnati significati (pubblicamente e condivisi), la cultura stessa finisce per diventare la realtà attraverso cui il mondo viene percepito, definito e strutturato. Ne consegue che il mondo animale può esserre diviso in specie e le società umane divise invece in culture (da qui deriva il relativismo culturale).

L'Informazione

In questi giorni, da quando è scoppiata la vicenda "coronavirus", i media ci stanno presentando l'ntera problematica come una sorta di "fine del mondo". Programmi tv ininterrotti e pagine e pagine di giornali.

Fra le tante cose abbiamo capito:
Tutti i virus influenzali hanno una "tendenza" a variare, lo ha spiegato l’Istituto Superiore Sanità, "cioè ad acquisire cambiamenti nelle proteine di superficie che permettono loro di aggirare la barriera costituita dalla immunità presente nella popolazione che in passato ha subito l’infezione influenzale". In parole povere: questi virus mutano in modo da evitare che gli anticorpi creati dalle precedenti versioni del virus siano ancora efficaci.
Questa peculiarità ha due conseguenze dirette: da un lato la composizione dei vaccini influenzali va aggiornata ogni anno; dall’altro è fondamentale l’attività di sorveglianza per monitorare stagionalmente la diffusione della malattia e le sue caratteristiche, come il numero dei contagiati.
Taglio informativo ripreso da un articolo de
La Repubblica
Fra coloro che muoiono in Italia ((650 mila persone l'anno) uno su mille muore di influenza. I morti di influenza sono quasi due al giorno. 
Ogni giorno due. Quel numero è una media che come molte medie distorce la realtà: le morti di influenza avvengono nel giro di quattro mesi e quindi fra novembre e febbraio ogni giorno di influenza muoiono almeno 5 persone al giorno. Va tenuto conto del fattore età: il 95 per cento dei morti di influenza ha più di 65 anni; il 77 per cento più di 80. Gli altri, guariscono. Quanti? 
1) In queste settimane gli italiani a letto per l'influenza sono circa 656 mila, il che porta a 5 milioni 632 mila i casi di influenza quest'anno. Siamo quasi a un italiano su dieci influenzati. 
2) La principale causa di morte in assoluto in Italia sono le malattie del sistema cardiocircolatorio: 638 persone ogni giorno. 
Abbiamo controllato colesterolo o trigliceridi? 
Abbiamo cambiato dieta? 
3) La seconda i tumori (483 al giorno): 
Abbiamo fatto la prevenzione? 
Abbiamo fatto una donazione a qualche centro di ricerca? 
4) Più di 10 persone muoiono ogni giorno in incidenti stradali: 
Qualcuno per caso vuole fermare la circolazione? 
5) I dati sono implacabili, ma gli avverbi sono più insidiosi: 
Se diciamo "già 300 casi di coronavirus" stiamo dicendo che il virus è più veloce del previsto; se diciamo "solo 300 casi" stiamo dicendo il contrario. 
L'ansia non nasce dai numeri ma dagli avverbi. 

Misure di prevenzione. Scuole chiuse in provincia di Palermo

La Sicilia finora non rientra nelle regioni a rischio "coronavirus".
La vicenda dei tre bergamaschi arrivati a Palermo pare sia sotto controllo e solamente per precauzione e perchè siano effettuati interventi precauzionali di  sanificazione (disinfestazione) delle aule scolastiche nella Provincia di Palemo fino a martedì prossimo resteranno chiuse tutte le scuole. Anche il Rettore dell'Università di Palermo ha disposto la sospensione delle lezioni per una settimana.

La comitiva dei bergamaschi
I giornali sul quadro meridionale del Paese in materia di precauzioni contro il “carovirus”  parlano di beffarda legge del contrappasso in riferimento ai padani (bergamaschi) in vacanza nella capitale più a Sud delle regioni terrone (Palermo). 
I contagiati rilevati dal Policlinico sono tre su ventisette componenti la comitiva arrivata per una breve visita in Sicilia.
Il gruppo di turisti era arrivato in città il 21 febbraio con un volo low cost da Orio al Serio, quando ancora non erano stati attivati i controlli in ingresso. Ed è proprio dall’aereo che comincia la storia del potenziale allargamento del contagio.
Il protocollo internazionale di sicurezza prevede che si facciano controlli su persone sedute due file avanti e due file dietro la persona contagiata. Nonostante questo l’Asp di Palermo sta provando, ha già prvato, a contattare tutti i passeggeri tramite i recapiti forniti dalla compagnia aerea. E il numero di test è stato esteso ad ulteriori decine di persone (pare siano 56)..
Anche le verifiche sul personale dell’albergo ha comunque escluso ogni ipotesi di contagio. Nonostante i test abbiano dato esito negativo tutti i lavoratori dell’albergo resteranno in quarantena all’interno dell’hotel Mercure, a Palermo per quattordici giorni.

26 Febbraio

il 26 Febbraiio 2001 i 15 Stati dell’Unione europea firmano il Trattato di Nizza.

Col trattato di Nizza si intese preparare solo in parte l'Unione europea agli importanti allargamenti del 2004 e del 2007 verso est e verso sud del Continente. Di conseguenza, dando seguito alle questioni sollevate nella precedente dichiarazione di Laeken, la Convenzione sul futuro dell'Europa si è adoperata per dotare l'Unione di una nuova base giuridica, elaborando il trattato che adotta una Costituzione per l'Europa. 
In seguito all'esito negativo dei referendum tenutisi in due Stati membri e con la decisione rilevante della Francia, questo trattato non è stato tuttavia ratificato.

25 Febbraio

Il 25 febbraio 1977 debuttarono i TG a colori.


La “nascita” della televisione risale al gennaio del 1954, quando la Rai, acronimo di Radiotelevisione italiana S.p.A., fa il suo primo ingresso nelle case degli italiani, con la trasmissione di un unico canale. Quasi dieci anni dopo, nel 1962, ci fu l’ingresso di un secondo canale televisivo e, a distanza di pochi mesi, iniziarono le prime prove per trasmettere i programmi a colori, che si svolgeranno a pieno ritmo nella seconda metà degli anni 1970.
Sebbene altri paesi avevano già da molto tempo prima varcato la soglia del colore, arrivò, così, anche il turno dell’Italia, che fece capolino proprio negli anni ’70.
La televisione è, ormai, parte integrante della vita e delle giornate degli italiani come constatiamo in questi giorni ed in queste ore per seguire l'evolvere dell'epidemia da coronavirus. Tutti stiamo a seguie i servizi trasmessi dai telegiornali, che, dislocati in varie fasce orarie, consentono di rimanere aggiornati sui vari eventi di cronaca e tanti altre tipologie di informazioni. 

martedì 25 febbraio 2020

Attività ed Informazioni dal Comune

"Riteniamo utile dedicare di tanto in tanto piccoli stralci di vita ed informazioni dal e sul nostro Ente più vicino, il Comune.
Se lo desiderano, la pagina può contenere punti di vista ed interventi degli amministratori e dei consiglieri che siano di maggioranza e/o di minoranza".

AGGIORNAMENTO
Sia la formazione amministrativa maggioritaria in Comune che quella minoritaria hanno accolto la possibilità di fruire (in autogestione) della pagina del Blog per periodicamente riflettere sui temi locali, per informare, per divulgare, per dibattere sulla nostra realtà comunitaria.

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Dagli Amministratori comunali:
AVVISO 
ALLERTATA “COVID - 19 Coronavirus “
Evitare ALLARMISMO e attuare misure precauzionali.
Nella giornata ordierna ho tenuto una riunione  con il responsabile Polizia Locale, il comandate della stazione dei Carabinieri, il medico curante, per monitorare la situazione in attesa di disposizioni organiche ed omogenee da Stato e Regione. 
A seguito di diverse segnalazioni di concittadini rientrati dal nord in prossimità delle zone identificate come focolai del Virus si è attivato un sistema di collaborazione con gli stessi consigliando loro di evitare luoghi di assemblamento e di aggregazione di persone. 
Nessun minimo sospetto di virus è venuto fuori .
Per evitare il crearsi di panico e situazioni similari, in via del tutto precauzionale, sono state sospese, con ordinanza sindacale, tutte le manifestazioni pubbliche e di interesse sociale già precedentemente autorizzate per la data odierna, ivi compresa la serata di Carnevale. 

Si raccomanda di mantenere la calma, di non creare panico e soprattutto evitare la diffusione di notizie false e non originate da fonti istituzionali. 
Qualsiasi sospetto di influenza o sintomi di natura virale vanno segnalati al medico curante che effettuerà un triage telefonico .
Si raccomanda di non recarsi al Pronto Soccorso se non preventivamente consigliato dal medico. 
Per qualsiasi altra informazione e/o segnalazione rivolgersi :
• al Sindaco 
• alla Polizia Locale 
•alla stazione dei carabinieri
•ai numeri 112 e 1500 
Il Sindaco 
Leonardo Spera

Mons. Giorgio Demetrio Gallaro nuovo segretario della Congregazione delle Chiese orientali

Il  Papa ha nominato segretario della Congregazione per le Chiese Orientali mons. Giorgio Demetrio Gallaro, finora vescovo dell’Eparchia di Piana degli Albanesi di Sicilia e consultore del citato Dicastero, col titolo personale di arcivescovo. Ne dà notizia oggi la Sala Stampa della Santa Sede.

Ansie dei popoli. Nelle vicende umane ci sono fenomeni che con nomi e condizioni diverse si ripetono

La Scienza, la maturità culturale dell'uomo, ci aiuterà ad uscire dall'attuale situazione di difficoltà in cui il Paese, l'Italia, si sta venendo a trovare -rispetto ad altri paesi europei, almeno fino ad adesso- a causa del "coronavirus.

Cento anni fa l'epidemia la Spagnola
Guai se ci lasciamo prendere dal panico. Certo, siamo consapevoli che la nostra classe politica è quella che è (scadente in sociologia, ancor più in economia e asciutta in materie sanitarie), ma come sempre riusciremo a sopravvivere.

Situazioni peggiori dell'attuale sono state vissute dall'Italia, e dal resto del mondo,  nel Medio Evo e persino ai primi del Novecento, ossia cento anni fa.

Nei cinquecento anni di storia locale relativamente frequenti sono state le epidemie che hanno sterminato centinaia e centinaia di contessioti, nostri antenati. I loro corpi venivano portati e situati in fosse comuni adiacenti alla chiesa campestre dell'Odigitria e ad essi si appiccava il fuoco per ridurli in cenere, nella convinzione che quello fosse l'unico modo di fermare l'epidemia.

Diversa è la logica attuale del nostro mondo. L'uomo, la Scienza e la cultura odierna dell'Umanità riusciranno a tirarci fuori anche dal coronavirus.

Proponiamo la lettura di un articolo di un decennio fa pubblicato da La Repubblica. 

Spagnola, la peste 

ripreso da "La Repubblica" del Luglio 2008

Cominciava con una febbre intensa, un malessere diffuso e crescente: il malato aveva, in pochi giorni, una progressiva perdita di funzioni con momenti di delirio; infine entrava in uno stato di incoscienza. Un decorso violento che lasciava sgomenti quanti gli erano vicini. L'angoscia era accresciuta dalla singolarità di un male che colpiva esclusivamente adolescenti e giovani. Se si trattava di soldati al fronte si poteva attribuire la malattia al disagio esistenziale, alla stanchezza invincibile, alla assoluta mancanza di igiene nelle trincee, ma il morbo si era insinuato nelle retrovie, nelle città e nei borghi più tranquilli e molto distanti dalle zone di guerra. Dalla primavera del 1918, nelle più diverse località italiane, francesi, inglesi, dappertutto, famiglie interdette vedevano spegnersi ragazzine quindicenni, studenti o giovani operai senza che le autorità sanitarie potessero fare qualcosa. E poi, l' espandersi inesorabile, nello spazio di pochi mesi, dalle nazioni europee agli Stati Uniti fino all' India e alla Cina, dove la guerra non c' era, di questa inspiegabile malattia. 
Così, novanta anni or sono, mentre si consumavano gli ultimi fuochi della prima guerra mondiale, cominciarono a morire a centinaia, a migliaia, a milioni uomini e donne d' ogni parte del mondo. Erano le vittime della "spagnola", una peste insidiosa che non provocava tracce visibili in nessuna parte del corpo e cominciava con i sintomi di una normale influenza. L' Italia fu colpita subito: il morbo divenne virulento tra l' agosto 1918 e il marzo 1919 e infierì particolarmente in Sicilia, in Calabria, in Puglia e nel Lazio. Fu un' ecatombe di giovani pari a quella degli altri giovani caduti in tutta la guerra: circa 600 mila.
 In maggioranza erano donne e il carattere misterioso della malattia era accresciuto dal fatto che, secondo molte testimonianze di familiari, tramandate privatamente e mai ufficializzate, riuscirono a salvarsi, tra le ammalate, molte che ebbero le mestruazione mentre giacevano a letto. Di questo dramma l' opinione pubblica dei paesi impegnati nel conflitto seppe agli inizi ben poco. La censura sulla stampa e la volontà dei governi di non accrescere l'angoscia e le paure delle popolazioni dando informazioni sull' andamento della malattia e sul numero sempre crescente di morti, fecero sì che per molti mesi le notizie più certe sul morbo (oltre quanto, di casa in casa, dicevano le famiglie o i medici condotti o le autorità sanitarie locali) parvero quelle provenienti dalla Spagna, dove la censura non esisteva dato che il paese non partecipava alla guerra. Si spiega così il perché l'epidemia fu subito chiamata "spagnola". Ma, alla fine, quando, come nel racconto manzoniano, il numero dei morti fu tale che molti corpi venivano seppelliti di notte in fosse comuni e senza nome, la "spagnola" divenne un fantasma più incombente e mostruoso della stessa guerra. La storiografia sulla prima guerra mondiale non ha approfondito, come avrebbe dovuto, la vicenda della "spagnola" anche perché le emergenze sanitarie di quegli anni erano state moltissime. Tutte le malattie fino allora conosciute, e con un loro nome specifico, furono infatti protagoniste indiscusse della vita dei combattenti, e possiamo immaginare quanto fossero violente pensando ai pochi presidii farmaceutici a disposizione dei medici. All'elenco (dal tifo alla dissenteria, difterite, polmonite, tubercolosi, infezioni di ogni tipo) si aggiungevano le ferite da curare, le conseguenze dei gas asfissianti sulle vie respiratorie, gli occhi, la pelle; le mutilazioni, le temibili malattie nervose, le privazioni alimentari, il degrado igienico di militari e civili. In anni più vicini l' avvio a uno studio sistematico della "spagnola" si deve soprattutto agli storici americani (negli Usa l'epidemia esplose sul finire del 1918). Vorrei citare soltanto la recente, documentata ricerca di John M. Barry, The Great Influenza. The Epic Story of the Deadliest Plague in History (Viking Penguin, New York, pagg. 546, $ 40). Il titolo dice tutto della gravità di quel male. Con l' aiuto di documenti archivistici pubblici e privati di medici, autorità politiche, amministratori civili e militari, e di un sistematico spoglio di giornali dell'epoca e di pubblicazioni scientifiche l'autore ha ricostruito l'impegno dei sanitari americani e in modo particolare l'opera di medici - scienziati che hanno, attraverso lo studio della "spagnola", sviluppato indagini straordinarie sulle malattie respiratorie e sui virus influenzali. Ma novanta anni or sono, secondo la ricerca di Barry, quella malattia stroncò nel mondo ben 100 milioni di persone: «La "spagnola" - scrive Barry - uccise in un anno più persone che la Peste Nera del Medioevo in un secolo», e «in ventiquattro settimane quanto l' AIDS ha ucciso in ventiquattro anni».

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