venerdì 6 settembre 2019

Politica e modo di pensare populista

Luigi Gavazzi
giornalista
Anche se in Europa (e negli Stati Uniti del trumpismo) "populismo" è soprattutto associato a movimenti, temi, linguaggi tipici della destra nazionalista, il populismo ha anche varianti di sinistra.
Ce lo ricorda spesso Benjamin Moffitt, (per esempio in un recente articolo su la Repubblica). Moffitt cita i populisti di sinistra sudamericani: da quello, esemplare, nelle sue caratteristiche, di Hugo Chavez in Venezuela a quello più moderato di Evo Morales in Bolivia.


Principale differenza fra il populismo di destra e quello di sinistra è la diversa concezione di "popolo": quello di sinistra tende a essere "inclusivo", tende cioè a estendere le categorie sociali che rientrano nel "popolo" (anche se quasi sempre ci sono ceti che vengono comunque escluse dal popolo dai populisti di sinistra); mentre a destra il concetto è più ristretto, chiuso, esclusivo (a volte su base addirittura razziale).

Moffit ci ha ricordato che John B. Judis ha scritto che mentre il populista di sinistra ha un solo nemico: l'élite; il populista di destra odia l'élite e i ceti sociali che pensa che siano favoriti dall'élite.

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