mercoledì 6 marzo 2019

Il dolce declino. Fosse solo la Tav !

E' ovvio che governare un Paese di 60milione di residenti non è cosa facilissima.
Da LA STAMPA:
Il governo nicchia, prende tempo. Le due anime
 della maggioranza divise sul da farsi.
Le proteste che arrivano dal territorio.
Sembra un film già visto, con una trama
nota, anche se questa volta il protagonista
non si chiama Tav o Tap, ma «EastMed».
Un progetto da oltre sei miliardi di euro
per costruire un gasdotto lungo più di
due mila chilometri, con un tratto
sottomarino tra i più estesi al mondo
(1300 chilometri). Un canale per portare
 in Europa 15-20 miliardi di metri
cubi di gas naturale l’anno dai giacimenti
al largo di Israele e di Cipro, via Grecia,
favorendo la diversificazione energetica
 e riducendo così la dipendenza dalla Russia. 
Bisogna anzitutto avere la vista lunga per scorgere i vuoti e le difficoltà che via via insorgono nelle varie parti del corpo sociale del paese, oltre che, ed ovviamente, una adeguata preparazione sortita sia dai libri che dalla vita pratica (un tempo si diceva dalla militanza).

Un Paese è difficile, anzi impossibile, governarlo semplicemente con l'intuito e/o con la buona volontà. Lo si porta infatti inevitabilmente al disastro nel breve giro di pochi mesi.

Non lo si governa neppure (purtroppo) sbandierando semplicemente l'onestà. Questa peraltro dovrebbe essere una premessa, un prerequisito, ma non basta da sola, anzi non serve a nulla da sola, se manca la competenza e la visione del domani.
Il fine del governare è di far uscire un Paese dalle secche, dagli affanni socio-economici, riuscendo pure e contemporaneamente ad intuire cosa servirà domani e post-domani.

Cosa ci preoccupa ?

Gli attuali governanti (in un gioco delle parti) dicono di opporsi alla TAV, ma esiste ancora un altro esempio di NO, il no al gasdotto mediterraneo sgradito a Putin e Erdogan ma che invece sarebbe di primario forse di essenzale interesse per l'Italia.

Entrambi le forze politiche governative attualmente sono sovraniste, però non vogliono disubidire ai due loro amici sovranisti per eccellenza che stanno ai margini dell'Unione Europea, che -è ovvio dal loro punto di vista- preferirebbero vedere l'Unità eurpea sciogliersi in modo da far valere sulla scacchiera euro-mediterranea la loro potenza e la loro dislocazione strategica.

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