sabato 9 febbraio 2019

Stati Uniti d'Europa. Sogno o traguardo ?

Non apprezzamo i toni del governo italiano nei confronti del governo francese. Non ci piace l'atteggiamento di un governo (quello italiano) che strizza l'occhio ai movimenti rivoltosi della vicina Francia; movimenti che finora con le manifestazioni a ritmo settimanale -non sempre pacifiche- hanno causato tredici morti.
Non ci piace il governo italiano che strizza l'occhio al governo di Putin, in Russia; il paese dalla storia travagliata che purtroppo ancora oggi conosce autoritarismo all'interno e nei confronti dei paesi limitrofi (v. Ucraina). 
Cosa ci piace sul piano geopolitico ? Ci piace l'Europa Unita che gradualmente marci verso la trasformazione in Stati Uniti d'Europa, traguardo -certo- lontano ma non impossibile.

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Avviamo sul Blog da oggi una serie di pagine miranti alla conoscenza della Storia recente e delle prospettive perseguibili dall'Unione Europea.
L'idea ed il progetto comunitario europeo hanno subito una accellerazione all'inizio degli anni Novanta del Novecento.
Fu con gli accordi di Maastricht (1992) che fu immaginata la creazione di una moneta unica (l'euro) fra i paesi aderenti all'Unione. Il fine restava quello dell'integrazione dei sistemi economici nazionali da avviarsi medante il tradzionale strumento monetario centrato su:
--buona e ordinata tenuta dei conti di ciascun paese,
--progressiva armonizzazione degli indici economici nazionali (inflazione, deficit pubblico etc.).
Rimanevano -secondo gli accordi di Maastricht- di stretta competenza dei singoli paesi sia le politiche fiscali che quelli industriali, ritenute leve utili per fronteggiare le situazioni di disoccupazine.

Non v'è dubbio che l'introduzione dell'euro (2002) costituì un grande passo che servì alla globalzzazione e alla circolazione di merci, capitali e (da non dimentcare) di persone. Con quest'ultima iniziativa i cittadini dei singoli stati europei percepirono negli orizzonti della vita quotidiana l'esistenza delle istituzioni sovranazinali europee. Percepirono ma si accorsero pure di quanto esse erano fragili rispetto alle politiche dei singoli stati. Per fare un esempio tutti ci siamo accorti nel 2014 quanto flebile se non inesistente sia stata la voce ed il ruolo dell'Europa nella crisi Russia/Ucraina, crisi nella quale l'unica voce a farsi sentire per i valori di libertà ed autonomia degli stati occidentali è stata quella degli Usa. Sul piano militare, per esempio, come su vastissimi altri campi l'Unione era, ed è ancora, indietro nel presentarsi unita  e compatta: valgono infatti ancora ad oggi gli accordi intergovernativi ed abbiamo potuto constatare in questi giorni vicini a noi con la questione del riparto (volontario) degli immigrati.
(segue)

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