venerdì 14 dicembre 2018

Hanno detto ... ...

EMANUELE MACALUSO, già politico migliorista della I° repubblica
ED IO DICO: VIVA IL SOCIALISMO ITALIANO!
Su “La Repubblica” s’è potuta leggere ieri una lettera del signor Gianfranco Giannetto il quale ricorda che, in “tempi di nazionalismi ed egoismi”, nell’inverno ‘19-‘20, Vienna “era in miseria, lunghe file davanti ai dormitori pubblici e alle mense benefiche…i bambini denutriti vittime di malattie. I sindaci socialisti di Milano e Bologna organizzarono dei treni carichi di viveri. Tornarono con centinaia di bambini viennesi. Furono sei mila ospitati in Italia”.
Corrado Augias, rispondendo alla lettera, ha pubblicato quel che, in quella occasione, scrisse la rivista “Il Comune di Bologna”. Ecco: “La delegazione bolognese lasciò Vienna il 29 dicembre e la mattina di giovedì 1 gennaio 1920 giunse nella nostra stazione il treno speciale recando 640 bambini viennesi ospiti dei Comuni di Bologna, Reggio Emilia e Ravenna e delle locali organizzazioni operaie. Erano alla stazione, per ricevere i piccoli viennesi, i dirigenti della Camera del Lavoro. Erano pure intervenute, con bandiere, le rappresentanze delle organizzazioni operaie, alcune fanfare e bande municipali. I presenti hanno salutato con fragorosi evviva i piccoli viennesi, i quali accompagnati da apposito personale di assistenza furono fatti salire in diversi camion e condotti a fare il bagno nello stabilimento di Porta Galliera e nelle scuole di via Zamboni. A mezzogiorno tutti i bambini viennesi hanno gustato insieme una calda refezione. I piccoli ospiti si mostrarono contenti di essere venuti in Italia e grati della generosa e affettuosa accoglienza ricevuta”.
Joseph Roth, scrittore da me amato e giornalista mitteleuropeo, in quella occasione scrisse un articolo – “Bambini a Milano” – raccontando la loro partenza da Vienna e come vissero la vicenda i loro genitori che alla stazione li salutarono. Un articolo commovente che lessi nel suo libro “Bolle di sapone”. L’ultimo rigo dell’articolo dice: “Il treno parte per Milano, la città mera-meravigliosa”. Questa è anche la storia del socialismo italiano. Negli Anni Cinquanta i bambini dei “bassi” di Napoli, anche loro denutriti, furono ospitati dai mezzadri emiliani e nelle colonie estive di quella Regione su iniziativa del Pci e sulla scia della storia del socialismo. Oggi si vuole cancellare proprio quella storia. Ed io dico: Viva il Socialismo italiano!
(13 dicembre 2018)

LUIGI MARATTIN, deputato pd
Le variabili economiche da sempre si approssimano al primo decimale. Perché allora dire 2.04% e non 2%? Perché sperano che per assonanza gli italiani credano che rimanga il 2.4% festeggiato dal balcone. Il governo cioè pensa che gli italiani siano stupidi. E questo è grave.

C.A. CARNEVALE-MAFFE', economista
L’unica cosa “strutturale” del teatrino governativo sulla procedura di infrazione è la totale perdita di credibilità del sovranismo anti-euro. Che infatti ora si nasconde come un cane bastonato.
Ma non era “cambiato il vento” solo qualche mese fa?

Breve corso di sistema metrico decimale applicato al rapporto deficit/PIL. “2%” indica centesimi di PIL. “2,4%” è preciso ai millesimi di PIL. “2,04%” si spinge ai decimillesimi di PIL. Per un Governo che sbaglia le stime su ordini di grandezza (10^x), è la nemesi perfetta.

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