giovedì 22 novembre 2018

Contessa Entellina. Ricordata nell'Aula Consiliare la figura di Giuseppe Montalbano

Nel pomeriggio di oggi su iniziativa dell'Amministrazione Comunale si è svolta un seduta "aperta" del Consiglio Comunale finalizzata a recuperare la memoria del dott. Giuseppe Montalbano, medico, nativo di Cntessa Entellina e assassinato dalla mafia trenta anni fa mentre svolgeva la professione sanitaria nel vicino Comune di Camporeale.
Immagine di Camporeale
I lavori sono stati introdotti dal Presidente del Consiglio, dtt.ssa Giusy Cannizzaro e dal Sindaco Leonardo Spera.
Una relazione/esposizione sul tema è stata svolta dalla Preside dell'Istituto scolastico, dai cnsiglieri comunali  Tiziana La Motta, Anna Fucarino, Sergi Parrino e da vari concittadini presenti nell'Aula.

L'Amministrazine si è impegnata a costituire un Osservatorio di legalità e trasparenza.
La Storia
L'Ing. Luigi Montalbano, figlio della figura commemorata, emozionato per l'accoglienza riservatagli a Contessa, ha tracciato un percorso della vicenda, ma anche della storia siciliana, tracciata attraverso gli occhi di un medico di paese. 
Camporeale, paese diviso in due, è stato il contesto entro cui il dott. Montalbano viveva ed era solito pure passeggiare. Un giorno nel corso di una delle solite passeggiate è stato raggiunto da cinque persone che lo hanno assassinato, sparandogli contro.
Il contesto paesano di Campreale era intessuto da contadino, pastori, terreni, vigneti.
Montalbano era medico generale e in paese era conosciuto da tutti. Camporeale era allora un paese notariamente mafioso, ed era ovvio che la gente era posizionata o da una parte o  dall'altra.
Nel 1968 l'abitato fu danneggiato dal terremot che colpì il Belice. Tanta gente in quei giorni cercò protezione e assistenza nei pressi della casa di campagna del dott. Montalbano. 
A fronte della popolazione inerme crebbe -in paese- un gruppo di soggetti che fiutava la possibilità di acquisire potere mediante la prepotenza.
Negli anni settanta Montalbano in uno scritto rilevava che solamente il pci fronteggia apertamente la mafia, pur non essendo egli comunista; il capo locale della cosca, Sacco, peraltro era un confinante con  i terreni di proprietà del medico. 

L'Ing. Luigi, figlio del dttr Montalbano, ha descritto quindi il clima politico degli anni settanta (Peppino Impastato, Brigate Rosse ... Andretti presidente del Consiglio etc.) ed ha ritenuto che la politica nazionale non aveva allora alcuna intenzione di seguire da vicino ciò che in Sicilia accadeva e covava.
Nel 1988, mentre l'Ing. Luigi Montalbane studiava all'Università, accade l'imprevedibile.
Chi ha ucciso il dott. Montalbano era perfettamente consapevole su ciò che ha compiuto. Sul luogo dell'omicidi la famiglia ha voluto costruire una grande ed evidente Croce, ben visibile dalla veloce Palermo-Sciacca.
Il procedimento giudiziario si è chiuso, archiviato contro ignoti.

Nel 1992 il card. Pappalardo rievoca la famosa "Mentre a Roma si chiacchiera, Salunto viene espugnata" ai funerali del giudice Falcone. Da allora lo Stato si rende conto che la Sicilia deve essere ripresa ed sottratta al potere di Cosa Nostra, e comincia pertanto una campagna di recupero del territorio da parte delle forze dell'ordine. Vengono arrestate parecchie persone e nascono le figure dei collaboratori di giustizia.  

Giovanni Brusca, viene nominato dal corlenese Reina responsabile dei fatti di Mafia su Camporeale. Costui ha ricostruito le vicende dell'omicidio Montalbano asserendo che Camporeale era un paese di delatori e pertanto doveva essere ripulito nell'interesse di Cosa Nostra. 
In questo contesto il dott. Montalbano è diventato la vittima prescelta per intimidire l'intero paese.
La famiglia Montalbano ha individuato nella scuola il terreno su cui mantenere la memoria istituendo delle borse di studio.
La biblioteca locale è stata pure essa dedicata a Giuseppe Montalbano. 

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Del discorso dell'Ing. Luigi Montalbano nn abbiamo riportato molti altri dettagli. Quanto qui riportato è stato stenografato ed è pertanto suscettibile di errori ed omissioni. Di ciò ci scusiamo con i familiari Montalbano e con i lettori.

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