giovedì 25 ottobre 2018

Siamo arbëreshëi (albanesi d'Italia o anche italo-albanesi). Ma da anni vicini non vediamo volontà politica e convincimento generale per una seria salvaguardia

Risponde ... ad una esigenza di giustizia che i Poteri Pubblici 
portino il loro contributo nel promuovere lo sviluppo umano 
delle minoranze con misure efficaci a favore 
della loro lingua, della loro cultura, del loro costume, 
delle loro risorse ed iniziative economiche. 
Giovanni XXIII
Dalla lettera enciclica “Pacem in terris”  
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In questa pagina tratteremo di: I-d-e-n-t-i-t-à, a beneficio  dei pubblici poteri locali (amministratori comunali e consiglieri), dei cittadini e dei politici di ogni livello regionali o nazionali, perchè si adoperino seriamente nei termini dell'ARTICOLO 6 DELLA COSTITUZIONE E DELLA LEGGE N.482/1999 etc. per la salvaguardia e la valorizzazione dell'arbëreshë. 
Lo faremo con riflessioni storiche, giuridiche, politiche,  di fede e pure con le espressività popolari etc. etc.
Valide insegnanti -amiche di chi scrive-, qui a Contessa si sono cimentate nella sincera e ferma volontà di salvaguardare lingua e tradizioni arbëreshë nelle scuole pubbliche. I risultati seppure apprezzabili dicono che le attuali poche ore previste nella programmazione scolastica andrebbero coadiuvate con incentivi  ed aspettative di rilievo sia culturale che soprattutto sociale, di alto spessore e tali da bloccare i flussi migratori dei giovani. 

Le amministrazioni locali in un passato non lontano hanno innopportunamente  puntato persino sulle festicciole, assolutamente non proficue allo scopo, finanziate con denaro dell'Unione Comuni. 
A nulla, proprio a nulla, sono servite, nè potevano servire, le manifestazioni pubbliche in piazza per la tutela linguistica. Non hanno alcuna pertinenza.


Sarebbe il caso, se esiste una volontà politica, che si cambiasse musica almeno con l'Amministrazione recentemente insediatasi. 
Si tratta di ricominciare ad imparare l'arbëreshë, che sempre meno ragazzi oggi conoscono. La Costituzione e più norme statali e regionali lo prevedono e sotto certi aspetti lo esigono. Alcune norme regionali portano le impronte del nostro concittadino Francesco Di Martino.

Su questa pagina informeremo, commenteremo e se sarà il caso criticheremo l'innocuità e l'inutilità del denaro pubblico destinato a manifestazioni di scarso effetto rispetto allo scopo di civiltà costituzionalmente tutelato. 
Seguiremo per il nostro intento umano e socio-culturale il contenuto di alcune tesi di laurea in giurispudenza/lettere, di cui ovviamente indicheremo via via gli autori.  

La presente pagina, come tutte le altre, è aperta all'apporto di chi lo desidera. 

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