domenica 4 febbraio 2018

Albania. Un paese vicino (2)

L'ambiente umano

Poco sappiamo delle popolazioni che in periodi preistorici sono vissute nella parte della penisola balcanica che oggi è l'Albania. Secondo le ricerche storiche  il nome "Albania" appare per la prima volta nella "Geografia" di Tolomeo che ricorda il popolo illirico degli Albanoi abitante già intorno al 1000 a.C. nell'attuale area balcanico-albanese. La capitale degli illiri sarebbe stata Albanopoli, che finora non si è riusciti a localizzare.

L'Albania dei nostri giorni è
culturalmente un paese europeo.
Dopo la dominazione romana e poi con lo spostarsi dell'asse politico verso Oriente (Costantinopoli), l'Albania perse l'importanza di area di transito lungo la via Egnatia, che portava in Macedonia. Sotto il profilo amministrativo ed in via di fatto iniziò inoltre a prevalere la suddivisione territoriale in Praevalitana a nord ed Epirus nova a sud, la prima legata commercialmente alla Dalmazia, la seconda all'Oriente lungo - appunto-  la via dell'Epiro.
Nei secoli successivi che videro l'indebolimento dell'Impero Romano d'Oriente e fino al XVI secolo (con la definitiva occupazione turca), il Paese subì influenze contrastanti (da quelle romano-bizantine, alle slave, venete, musulmane).
Durante il secolare dominio turco, le condizioni sociali del popolo albanese furono di assoluta miseria: uniche alternative furono sempre l'arruolamento negli eserciti del sultano o l'emigrazione.
Il Museo Nazionale di Tiirana,
città che dagli anni novanta (dopo
il crollo del comunismo) ha fatto
registrare una sensibile crescita demografica
e un'incontrollata espansione edilizia.

Non esistono fonti dove attingere dati sulla consistenza della popolazione durante il dominio ottomano. Gli storici ritegono che non si sarà mai discostata da quella del 1923 (804.000). Viene infatti evidenziata che la natalità fu sempre elevata in connessione all'introduzione della poligamia e del concubinaggio e tuttavia l'accrescimento demografico fu impedito da tre fattori:
-la malaria diffusa,
-la sifilide,
-l'applicazione del codice di sangue (vendette di sangue). Questa era una usanza che falcidiava la popolazione maschile (secondo alcuni studi solo  fra il 1890 e il 1905, nel Nord del Paese, circa un quinto dei maschi è morto violentemente, con massimi per tribù del 45%).
L'Italia e la Grecia sono i principali
paesi di emigrazione degli albanesi

Sotto il profilo etnico la popolazione presenta notevole  omogeneità, attenuata dalla non significativa demarcazione linguistica fra il Nord ghego e il Sud tosco. In proposito va evidenziato  che gli arbëreshe d'Italia (prevalentemente toschi) costituiscono il retaggio delle migrazioni storiche iniziate nel XV secolo e conservano lingua e tradizioni non contaminate dall'apporto culturale turco.
Il Sud dell'Albania è generalmente
tosco e dal punto di vista religioso
cristiano-ortodosso.
Dagli anni novanta del Novecento l'aumento della popolazione è stato frenato dai massicci flussi migratori diretti verso l'occidente europeo, che in occasione delle crisi economico-politiche del 1991 e del 1997 hanno assunto le caratteristiche dell'esodo di massa, principalmente in direzione della Grecia e dell'Italia.

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