mercoledì 1 marzo 2017

Economia. Nel mondo globalizzato ... la democrazia

Investire nella Formazione

L'idea di investire nella cultura, nella formazione degli uomini, è di quelle che nel tempo ripagano molto, ma molto di più, rispetto a quanto si è investito. 
Questa idea costituisce uno dei capisaldi della scienza economica ed è perseguita con molta diligenza nei paesi del Nord Europa. In Italia si vorrebbe perseguirla, ma conosciamo bene come nel nostro paese il pessimo lo si ottiene dalle buone idee, infatti:
--dalla "Buona Scuola" abbiamo ottenuto un grande "fiasco" 
--e in Sicilia dagli investimenti nella "Formazione" abbiamo conseguito una marea di corruzione che ha investito politici, affaristi e mascalzoni.

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La spesa educativa
Gli economisti sollecitano investimenti nella formazione e, ancora meglio, nell'educazione in generale delle giovani generazioni in combinazione però ad una maggiore scioltezza del cosiddetto mercato del lavoro e all'estensione delle moderne tecnologie. 
Nei paesi Ocse ( conta 34 Paesi membri e ha sede a Parigi) la percentuale di Pil che viene destinata all'educazione è del 6% ma -ovviamente- non ovunque si raccolgono risultati soddisfacenti.

In un rapporto elaborato alcuni decenni fà sulle ragioni della "diseguaglianza di opportunità educativa" veniva posto in evidenza che il rendimento nel procedimento educativo è strettamente connesso alle caratteristiche familiari e personali degli studenti, alle peculiarità scolastiche, alle caratteristiche del professore o dei compagni dello studente, alle stesse infrastrutture scolastiche e ai materiali disponibili.
Questo è l'approccio al fondamentale
tema dell'educazione portato avanti
dalla Scuola di Chicago dal massimo
esponente del pensiero liberista,
l'economista Milton Friedman

Diverso è l'approccio
delle altre scuole di economia
Dalle risultanze di quel rapporto si pervenne alla definizione di cosa sia la buona scuola, non quella che ha le risorse migliori, ma quella che ottiene dagli studenti i buoni risultati.

Si è passati -a quel punto- all'interrogativo se esista o meno una correlazione fra le risorse educative ed i risultati degli studenti.
=Un primo risultato dello studio fu che le risorse educative  delle scuole non compromettevano in modo significativo il risultato.
=Un secondo e più importante risultato di quel primo e fondamentale rapporto fu che il fattore principale riguardo all'esito o al fallimento educativo era condizionato dalle caratteristiche socioeconomiche degli stessi studenti e dei loro compagni di scuola.  

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