giovedì 29 settembre 2016

Mons. Gallaro. Il Vescovo originario di Pozzallo deve pur avere le sue ragioni se insedia una Curia di "romani" e se trasferisce altrove i Papàs "greci"

"E ...questo qui dove lo metto ? 
dove lo metto ?
questo qui ?"

Il giochetto dei birilli


C'E' LA CURIA

Nei giorni scorsi uno (o forse più papàs) è stato convocato in Curia per chiedergli se avesse diligentemente preparato la valigia e se fosse pronto a raggiungere 
quella certa Chiesa in località ...

A ricevere il convocato o forse i convocati erano il Vescovo che viene da Pozzallo, meritorio centro di accoglienza della Sicilia Orientale di profughi, ma dovo di cultura della realtà storica bizantina dell'isola non resta più nulla e lui ne è testimone.

Ad affiancare il Vescovo latino c'era padre Emilio della meritoria associazione laica/religiosa che insiste a Santa Gristina, latino di origine e di solida cultura e poi padre Ruffino, finora da lungo tempo Amministratore parrocchiale e  prossimo parroco latino di Palazzo Adriano, che viene da Corleone.
Costoro, tutti latini, costituiscono il nerbo della Curia b-i-z-a-n-t-i-n-a   di Piana degli Albanesi.

Viene detto in giro -inoltre- che in Curia ci bazzica pure un Protosincello che forse riesce a dire pure la sua, quando ovviamente manca il Vescovo (essendo suo Vicario, nei casi di assenza).

MANCANO NELLA "CURIA BIZANTINA" I PAPAS
Eppure sulla carta il clero greco non è meno consistente numericamente di quello romano.

Questo Clero, giusta volontà ufficiosa della Congregazione delle Chiese Orientali che ha voluto insediare un Vescovo di Pozzallo, deve essere disperso fino alle chiesette rurali ex Eras. 
In Curia deve starci ben altra cultura ed altra visione, magari alla Metzugori, purché non abbia nulla a che fare con la Chiesa italo-albanese per la quale l'Eparchia fu costituita nel secolo scorso. Insomma una sorta di logica di sottogoverno piuttosto che di vitalità della cultura-culto-liturgia bizantina.

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