giovedì 29 settembre 2016

Atanasio Marcacci. Lettera di Zef Chiaramonte con cui risponde all'esposizione che si può ritrovare nei Commenti

Come ritrovare il punto di vista di Atanasio Marcacci clicca qui e leggi fra i commenti

=========================================
(Replica di Zef Chiaramonte)

Caro Zot,
se non vado errato Lei è parroco in uno dei paesi arbereshe romani ritus.
Il suo excursus storico sugli Arbereshe è impeccabile. Rimane la questione CATTOLICI e quindi UNIATI o ORTODOSSI?
Lei ha posto la domanda, a suo tempo, al Prof. Papas Giuseppe Maria Ferrari, ricevendone una risposta che io ritengo in termini "occidentali".
Proviamo a fare la stessa domanda a Theofan Stilian Noli (Fan Noli) fondatore della Chiesa Ortodossa Autocefala d'Albania (la risposta, ovviamente, l'avremo dai suoi scritti e dal suo comportamento, essendo egli defunto).
Egli ricorda che sino alla crisi iconoclasta, l'Illirico, insieme all' Italia Meridionale e alla Sicilia, pur appartenendo, in maggior parte, alla tradizione chiesastica bizantina, era amministrato ecclesiasticamente da Roma. 
L'Illirico aveva un Vicario papale a Salonicco. Composta la crisi iconoclasta, nonostante le richieste papali, le tre province non furono più restituite all'amministrazione romana. Ciò avvenne molto in seguito, con l'avvento dei Normanni, solo per le due province italiane, con la latinizzazione che ne seguì.
Dunque, a tutte le popolazioni dell'Illirico, non solo ai latini, ma anche ai bizantini rimase legato un cordone ombelicale con Roma. Legame che è costantemente presente tra gli Albanesi, sempre ben disposti a un rapporto privilegiato con Roma e con l' "Occidente".

Scanderbeg é l'esempio più pregnante di questo rapporto. Ma anche i vari signori albanesi ripararono presso i loro colleghi signori in Italia.
Le Colonie sono altra cosa, ma sempre residuo di quel cordone ombelicale mai reciso.
Nei fatti, il buon Fan Noli non aveva intenzione di creare una Chiesa Autocefala, ma voleva una Chiesa albanese come quella degli Arbereshe. La cosa viene riferita a chiare lettere nei primi numeri della rivista "Ringjallja", organo ufficiale della rinata Chiesa Ortodossa Autocefala d'Albania. Non sappiamo perché la cosa non si fece, Ma non morirò prima di averlo scoperto!
Andiamo, ora, al tanto vituperato Concilio di Firenze. Fu firmato o no un atto d'Unione tra la Chiesa Greca e quella Latina? Certamente, sì. Quest'atto fu denunciato solo dopo alcuni decenni dalla parte orientale. In vigenza d'unione, gli Arbereshe, già ben disposti verso il Papato, si rifugiarono in Italia. Il Papato li sostenne. Ditemi se c'è un altro esempio di popolazione minoritaria  -30.000 in Calabria e forse di meno in Sicilia- che abbia potuto godere di due Istituti di cultura di livello universitario come la popolazione arbereshe! E poi le Eparchie, ecc.
Senza Roma non ci saremmo mai salvati! 
E non mi venite a dire che Roma aveva i suoi motivi ... E' normale: quidquid agitur, agitur propter finem. E questo fine non era, poi, cosi' diabolico se ha permesso la nostra sopravvivenza. 
Pensate davvero che con una Chiesa Ortodossa nazionale potremmo risolvere tutti i nostri problemi? 
RIPETO: lasciateci vivere in pace, se possibile, la nostra ORTODOSSIA all'ombra del Patriarcato romano. Non è un bestemmia. E' stata la nostra storia di 550 anni. 

Nessun commento:

Posta un commento