mercoledì 6 aprile 2016

Canone Rai. E' tempo per inoltrare le dichiarazioni sostitutive

Il canone Rai nella bolletta della luce sta suscitando dubbi e difficoltà all'interno dei nuclei familiari che possiedono più utenze Enel.  
PROVIAMO A FARE IL PUNTO:
Dal 2016 il canone Rai è collegato alla bolletta dell’elettricità e viene pagato due volte da quei nuclei familiari che possiedono due residenze; coloro che hanno la seconda casa però lo versano soltanto una volta.

La legge di Stabilità 2016 prevede che la riscossione della tassa sulla televisione è legata al contratto di energia elettrica allacciato all’abitazione di residenza.
Viene per legge introdotta la cosiddetta “presunzione di detenzione” dell’apparecchio televisivo in ogni abitazione principale.
La presunzione di detenzione della tv in ogni casa principale non scatta tuttavia nel caso in cui intervenga una diversa dichiarazione da parte del contribuente da trasmettere tramite apposita autocertificazione.
Il vademecum.
1) CHI PAGA?
Il canone Rai è dovuto una sola volta per nucleo familiare: al pagamento, per la stessa famiglia, dunque è sufficiente che provveda un unico soggetto.
2) POSSESSO DI PIU’ DI UNA TELEVISIONE ?
Risulta dovuto un solo canone Rai indipendentemente dal numero di apparecchi televisivi presenti all’interno dell’abitazione del nucleo familiare.
3) POSSESSO DI PIU’ DI UN IMMOBILE ?
Anche in questo caso, è dovuto un solo canone Rai indipendentemente dal numero di immobili posseduti dal nucleo familiare.
Se un soggetto, con nucleo familiare composto da 4 membri, risulta essere il titolare di un immobile in città, dove ha sia la propria residenza che quella dei rispettivi familiari, e di uno in campagna, l’imposta sulla tv dovrà pagarla soltanto tramite il contratto di energia elettrica collegato alla prima abitazione (casa in città), e non alla seconda (casa in campagna).
Grazie alle istruzioni comunicate dall’utente stesso al momento della sottoscrizione del contratto della luce circa la destinazione dell’abitazione (di residenza o no), l'ENEL dovrebbe essere già in grado, in maniera autonoma, di prescrivere o meno quando addebitare il canone Rai.
4) POSSESSO DI UNA SECONDA ABITAZIONE ?
Se una coppia detenga una seconda abitazione e i coniugi abbiano due residenze diverse la situazione si complica. Nonostante, come detto, sulla seconda casa non scatti l’imposta sulla televisione in quanto non vi viene stabilita alcuna residenza, quando uno dei due coniugi vi ha fissato invece la residenza, sarà costretto a pagare il canone Rai anche sul secondo immobile in quanto la società elettrica addebiterà, sul correlato contratto di energia elettrica, il relativo importo.
Le nuove disposizioni normative presumono la sussistenza della televisione ogni qual volta l’utente abbia instaurato, presso l’abitazione di residenza, un contratto della luce.
COME FARE PER NON PAGARE DUE VOLTE IL CANONE RAI?
1) Il contribuente ha la possibilità di disdire l’utenza elettrica in una delle due abitazioni possedute, possibilità che tuttavia non cancellerebbe l’obbligo di versare il canone mediante bollettino nel caso in cui in entrambi gli immobili sia presente un apparecchio televisivo;
2) il contribuente può, in alternativa, fare ricorso alla autocertificazione con la quale poter dichiarare la mancata sussistenza della televisione.
In questo secondo caso, ad esempio, se un determinato nucleo familiare vive presso l’abitazione posseduta in città, ma uno dei due coniugi risulta avere la propria residenza presso la seconda abitazione detenuta in campagna e qui viene erogata con regolarità l’energia elettrica dall’Enel, per non pagare il canone Rai anche sul secondo immobile, il coniuge che vi ha la residenza dovrà inviare, ogni anno, un’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate (Ufficio Torino 1) per dichiarare appunto che, presso la casa in oggetto, non si possiede alcuna televisione.
AUTOCERTIFICAZIONE FALSA?
In caso di autocertificazione fasulla, oltre al recupero dell’imposta non versata dietro una sanzione che risulta essere di 5 volte il canone o i canoni non pagati, il contribuente rischia anche di incorrere in un’ulteriore sanzione penale per falsa dichiarazione.

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