domenica 17 gennaio 2016

17 gennaio. Sant'Antonio il Grande (Shën Gjoni i Math)

I paesi di Sicilia di tradizione bizantina ricordano oggi Sant'Antonio il Grande  (Shën Gjoni i Math). Il santo è ricordato pure nel calendario romano, ma sono soprattutto i Padri greci ad averne fatto esempio di uomo timorato di Dio.
E' Atanasio, *papa d'Alessandria d'Egitto, ad avere scritto attorno al 373 la "vita di Sant'Antonio" . L'innografia che in questa giornata vene cantata nel rito bizantino è ispirata appunto dalla biografia scritta da Atanasio.

Rinviamo ad altre occasioni future l'intento di scandagliare sulla citata innografia (avremmo -infatti- in cantiere una specifica rubrica che dovrà snodarsi lungo i cicli della liturgia "bizantina").
Ciò che ci piace ricordare adesso è che il famoso libretto russo "Racconti di un Pellegrino russo" e la sua ricerca sulla preghiera continua ha la sua antecedente ispirazione in Sant'Antonio, che diventa eremita inseguendo la medesima ispirazione del pellegrino russo dell'Ottocento.

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Da sinistra: Papàs Kola LoIacono (nonno della maestra Tanina)
Papàs Gassisi, il parroco,
Papàs Pietro LoIacono (zio dei LoIacono-viddusa)

A Contessa, il santo in passato era una sorta di protettore dei contadini che a lui si rivolgevano per il benessere del bestiame. 
Nel pomeriggio del 17 gennaio fino agli anni sessanta la piazza matrice si riempiva di vacche, capre, pecore e muli perchè fossero benedetti dal clero.
Fino a quegli anni le innografie, le liturgie e le funzioni religiose non erano "a prescindere" dalla vita e dalle aspettative della gente. Oggi, mi diceva qualcuno, il clero recita (legge) i servizi, ma poi ... la vita della gente è altra cosa.

Nel pomeriggio di oggi, su iniziativa di una Associazione Culturale e del Centro Parrocchiale che ha sede in piazza, i parroci locali benediranno gli animali domestici  che le famiglie volessero recare in piazza Umberto (ore 15,30).

Nota
*Papa di Alessandria d'Egitto.
Il titolo di Papa quando i cristiani non erano divisi oltre che al vescovo di Roma competeva (e compete tutt'ora) al vescovo di Alessandria d'Egitt.

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