lunedì 16 febbraio 2015

S. Maria del Bosco: convegni, bibliografia, testi vari ... ... di Clogero Raviotta

A conclusione del primo ciclo di testi dedicato a S. Maria del Bosco e ad integrazione di quanto finora proposto ai lettori del blog, per quanti sono interessati ad approfondirne alcuni aspetti vengono riportati di seguito: testo di papas Nicola Cuccia; brevi notizie su convegni svoltisi nei due chiostri del     monastero; bibliografia.
Nei prossimi mesi, dopo aver preso visione di alcuni originali documenti d'archivio, altri testi saranno dedicati a S. Maria del Bosco con particolare riferimento a: giurisdizione ecclesiastica; Rettore e Abate; situazione attuale e prospettive.

FEC, Giurisdizione ecclesiastica, Bolla di Giovanni XXIII
Il testo di seguito riportato di papas Nicola Cuccia, già parroco greco di Contessa e Rettore di S. Maria del Bosco, integra quanto esposto nelle due monografie citate nella bibliografia (una di C. Raviotta e l'altra di G. Glaviano e M. Migliore) e risulta molto interessante per la descrizione riguardante la giurisdizione ecclesiastica, cui afferisce S. Maria del Bosco.
In realtà, una nuova fase storica si è aperta con l’erezione dell’Eparchia di Piana degli Albanesi (1937) e successivamente con la Bolla Papale (Orientalis Ecclesiae,  otto luglio 1960), che stabilisce la nuova giurisdizione sui territori in precedenza sottoposti all’Arcivescovo di Monreale:
“…tutte le parrocchie, chiese, oratori pubblici e semipubblici, le case religiose sia maschili che femminili ivi esistenti siano posti sotto la potestà e la giurisdizione del solo Vescovo di Piana dei Greci, cessando del tutto la giurisdizione… dell’Arcivescovo di Monreale sul comune di Contessa Entellina…”.
Trattandosi di un bene del FEC, la Curia dell’Eparchia di Piana degli Albanesi, avrebbe dovuto far pervenire la Bolla agli organi competenti del Ministero dell’Interno rappresentato dalla Prefettura di Palermo. Questo passaggio è avvenuto solamente nel luglio 2002 quando, dalle mani di Papàs Nicolò Cuccia, Rettore dell’Abazia di Santa Maria del Bosco, e Parroco pro-tempore di SS. Annunziata e San Nicolò e il Sindaco del comune di Contessa Entellina, Rag. Pietro Cuccia, la Dott.ssa Donatella Ferrera, Vice-Prefetto ha acquisito ufficialmente la Bolla pontificia attestando che:
 “La presente è trascrizione fedele del testo originale da me visionato e restituito al Papàs Cuccia. Nell’originale risulta presente il sigillo originale di Papa Giovanni XXIII.”
L’acquisizione del documento non ha comportato ipso facto il riconoscimento alla Eparchia di Piana dell’amministrazione ordinaria e straordinaria del bene del FEC in quanto l’ulteriore e definitivo atto amministrativo è di autorità del Ministero dell’Interno. Il Ministero ha riconosciuto alla Conferenza Episcopale Siciliana (CESI) la competenza per l’applicazione della Bolla. La CESI ha coinvolto la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) chiedendo delucidazione e informazione sulla retta applicazione della detta Bolla e la CEI, considerando l’argomento materia del Concordato tra Stato e Chiesa ha trasmesso gli atti alla Segreteria di Stato Vaticana.
Da allora, dopo quattro anni, ufficialmente non si hanno risposte.
Circa la giurisdizione, la Curia di Monreale ha riconosciuto alla Curia di Piana la facoltà di vidimare lo Stato dei Documenti per la valida celebrazione dei matrimoni all’interno dell’Abazia, di fedeli non residenti nei comuni della stessa Eparchia e il tentativo di ottenere l’istituzione di una “isola territoriale rituale”, per la celebrazione dei matrimoni dei fedeli di rito latino di altra diocesi, richiesta dalla Curia di Monreale, è stata respinta dalla Congregazione per le Chiese Orientali. (cfr. archivio della cancelleria della Curia di Piana degli Albanesi).
Questo stato di cose ingenera una confusione nei ministri sacerdotali e nei fedeli circa i diritti legati all’uso-possesso e alla giurisdizione dell’Ordinario del luogo che deve autorizzare celebrazioni o manifestazioni religiose.
L’anomalia di questa situazione meriterebbe una piena ed esatta interpretazione ed applicazione della  Bolla Papale di Giovanni XXIII che a riguardo recita:
Ordiniamo pertanto che se qualcuno, qualunque sia l’autorità di cui è rivestito, dovesse operare contro quanto abbiamo stabilito, sia scientemente che inscientemente, il suo agire sia ritenuto senza effetto e senza valore.
…se qualcuno disprezzerà o comunque rifiuterà questi nostri decreti sappia che incorrerà nelle pene stabilite dal diritto per color che non attuano gli ordini dei sommi Pontefici.” (Papàs Nicola Cuccia)>

Due convegni della Provincia Regionale di Palermo  a S. Maria del Bosco
Convegno  di studi (17-18 aprile 2004) "L'Abbazia di Santa Maria del Bosco tra memoria e recupero". Due giorni di relazioni, precedute dall'introduzione di Cataldo Naro (arcivescovo di Monreale) e dall'intervento di Vittorio Sgarbi, hanno offerto l'occasione di conoscere vari aspetti della Chiesa, del Monastero e della Comunità monastica di S. Maria del Bosco.
Gli ATTI del convegno, la cui pubblicazione è stata curata dal prof. Antonino G. Marchese, sono stati stampati  dalla Provincia Regionale di Palermo e presentati a Palermo, presso la sede del Liceo Scientifico “Benedetto Croce”, il 28 aprile 2006.
Il volume (circa 600 pagine di testi, fotografie, disegni e grafici) risulta particolarmente interessante per chi vuole approfondire la conoscenza di S. Maria del Bosco, descritta dagli interventi di 45 relatori, ciascuno dei quali, nell'ambito della tematica generale del convegno, ha trattato un argomento specifico sotto l'aspetto, storico, territoriale, economico, sociale, religioso, artistico, paesaggistico, letterario, architettonico, ecc.
In occasione del convegno "Archeologia dei Monti Sicani” (16 giugno 2006), presenti  il vescovo di Monreale, il vice-presidente della Provincia Giuseppe Colca ed  i sindaci dei comuni limitrofi, dopo le relazioni scientifiche, è stato  evidenziato che  il recupero di S. Maria del Bosco, finalizzata alla sua valorizzazione turistica, culturale e religiosa, è di interesse sia dell’Unione dei comuni del Sosio sia dell’Unione dei comuni del Corleonese.


BIBLIOGRAFIA

Antonino G. Marchese  "L'Abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro", Provincia regionale di Palermo, 2006, Atti del convegno di studi (S. Maria del Bosco e Chiusa Sclafani, 17 - 18 aprile 2004).
Mariny Guttilla  "Tesori ritrovati (1968 - 2008): Storia e cultura artistica nell'abbazia di S. Maria del Bosco di Calatamauro e nel suo territorio dal XII al XIX secolo" (Mostra, dicembre 2008, Monreale - Contessa Entellina).
Atanasio Schirò, “Il Monastero di S. Maria del Bosco di Calatamauro in Sicilia” (Tipografia e legatoria del Boccone del Povero - Palermo, 1894).
Anton Blok,“La mafia di un villaggio siciliano. 1860-1960” (Edizione di Comunità -  Torino, 2000).
Giovanni Glaviani e Michele Migliore, "Santa Maria del Bosco" (Nuovi Segni Editore, Contessa Entellina, 2008).
Calogero Raviotta, "S. Maria del Bosco di Calatamauro ed i paesi limitrofi: un antico legame territoriale, culturale, religioso, economico e sociale (Associazione Culturale "Nicolò Chetta" - Contessa Enntellina - Agosto 2009).
Calogero Raviotta, Atti del convegno "Significato di un recupero" (primo chiostro del Monastero, 6 settembre 1985), pubblicati dall'Associazione Culturale "Nicolò Chetta  nel 1986.
Calogero Raviotta, Atti del convegno "Verso il  recupero" (primo chiostro del Monastero, 15 settembre 1986), pubblicati dall'Associazione Culturale "Nicolò Chetta  nel 1987.
Calogero Raviotta, Atti del convegno “Recupero e valorizzazione” (Palazzo comunale di Contessa Entellina, 24 aprile 1988), pubblicati dall'Associazione Culturale "Nicolò Chetta  nel 1989.
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Il testo italiano ed arbëresh (l’albanese  parlato ancora a Contessa da oltre cinque secoli) esprime il ricordo nostalgico di quanti, come l'autore, hanno vissuto l'esperienza della vita in campagna ed hanno avuto l'occasione di sentire in estate i rintocchi del campanone di S. Maria del Bosco.

Kumbora kumendit                                 Il Campanone di S. Maria del Bosco
Nga herë çë varrenj kumendin,                   Ogni volta che guardo S. Maria del Bosco,
te mali çë i bën kurorë me lise të lertë,        immersa nel verde che le fa corona,
kujtonj kur djalë,                                        ricordo con nostalgia quando ragazzo
veja përjashta me tatën,                              andavo con mio padre in campagna,
ku kishim kofshtin, vrestën e kroin.            Dove c'era l'orto, la vigna, la sorgente.

Kujtonj se mezditë,                                    Ricordo che a mezzogiorno
gjegjejë kumbora e madhe kumendit,          il campanone diffondeva i suoi rintocchi,
e gjithë përjashta mbahshin sa shubejn,       e tutti  in campagna sospendevano il lavoro,
parkalesin T‘Inzot e vejn e hajn.                 Pregavano il Signore e consumavano il pranzo.
Nanì ngë rri më njerì përjashta,                  Adesso i contadini non stanno più nei campi,
nanì ngë bie më kumbora kumendit,           adesso il campanone non diffonde più i  rintocchi,
klisha pak e pak gorramiset gjithë.              la chiesa a poco a poco sta crollando tutta.

Thon se ka t’e stisën pameta,                     Dicono che devono ricostruirla,
Thon se kumbora ka zënj e bienj pameta,   dicono che il campanone suonerà ancora,
Gjithë presën atë ditë sa ken haré.              tutti attendono quel dì per gioirne.
 C. Raviotta, Contessa, 1987)


Nota - Al termine della celebrazione (21 giugno 2009) del VII centenario di consacrazione della chiesa di S. Maria del Bosco, eccezionalmente su iniziativa di alcuni giovani contessioti presenti,  il campanone ha diffuso i suoi rintocchi suscitando  ricordi ed emozioni, in particolare tra i più anziani.

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