venerdì 23 gennaio 2015

Hanno detto ... ...

CORRADINO MINEO, giornalista e senatore Pd
I giornali economici -Financial Times, Sole24Ore- dicono  che i “mercati” non si aspettavano così tanto della BCE. 1.140 miliardi in due anni, 60 al mese, da investire in titoli di stato. L’euro già costa meno ed è una buona notizia per gli esportatori. Gira più denaro e questo potrebbe sciogliere i geli della deflazione. Draghi ha fatto ciò che aveva promesso e tutto quel che poteva fare, ma i rischi (connessi all’acquisto dei titoli di debito) saranno assunti solo per il  20% dalla BCE, l’80% peserà sulle  banche nazionali. 

Tocca dunque ai governi. I quali dovranno spendere bene denaro che gli piove addosso, dunque riforme. A casa nostra rendere efficiente la Pubblica Amministrazione, ridurre la corruzione, darsi una vera politica industriale. E non basta, perchè se Bankitalia si mette in pancia troppi titoli a rischio, prima o poi sarà necessario rinegoziare gli accordi tra creditori e debitori. Cioè di “rustrutturare" il debito, questione posta da Tsipras.

CARLO ALBERTO TREGUA, direttore del QdS
Il lavoro autonomo ha la stessa dignità del lavoro stipendiato. Ma il lavoro bisogna inventarselo

FRANCESCO BOCCIA, deputato Pd
A sentire Stefano Fassina. Renzi scelse di bloccare Prodi come Presidente della Repubblica

DANILO TAINO, giornalista
Una giornata inusuale per l’Europa, ieri. Due leader in azione, in parallelo, hanno affermato che nel Vecchio Continente le crisi e i passaggi più delicati si possono affrontare con coraggio. Che si può fare ciò che si ritiene giusto senza piegarsi ai calcoli della piccola politica.
Mario Draghi ha condotto la Banca centrale europea a lanciare un piano potente di lotta alla deflazione, con una portata che ha impressionato gli osservatori. Si tratta di acquisti di titoli, in maggioranza degli Stati dell’eurozona, per 60 miliardi ogni mese fino al settembre 2016, e oltre se ce ne sarà bisogno: un’iniezione di nuovo denaro per almeno 1.100 miliardi nella zona euro. L’operazione è importante non solo per gli effetti che può avere sull’economia ma - forse soprattutto - perché afferma in via definitiva l’indipendenza della Bce dai governi, anche da quello tedesco che non ha nascosto di essere contrario agli acquisti.











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