sabato 27 dicembre 2014

Tagli alla spesa pubblica in Sicilia. E' buona solo se intacca gli "altri"; se si taglia da un lato si scopre che è giusto tagliare dall'altro lato

Tutti gridano agli sprechi della Regione Sicilia. Non appena però si intraprende la strada dei tagli ella spesa pubblica, molti benpensanti gridano contro i danni che potrebbero colpire la cultura, i servizi sociali, etc. etc.
Mai nessuno -nella nostra terra- pensa che gli sprechi non sono in bella evidenza dietro le grandi voci della cultura, della sanità o dell'istruzione
Gli sprechi stanno nascosti dietro queste voci; voci che nessuna persona responsabile desidera che vengano abbattute. Però come si fa a pensare che non esistano sprechi nei servizi sociali e nella sanità dell'isola ?
Il caso
Undici tra musei, centri culturali e istituti di ricerca dell'isola hanno annunciato la chiusura per protesta contro l’orientamento del governo regionale di tagliare i finanziamenti. 
Queste istituzioni in passato erano incluse nella «tabella H» del bilancio regionale, che è stata poi soppressa. 
Al suo posto è entrata in vigore una legge che assegna i fondi in base a un bando. 
L’anno scorso il dipartimento per i Beni culturali aveva avuto una decurtazione delle somme assegnate da 3,5 milioni a 1,6. Quest’anno Rosario Crocetta è intenzionato ad apportare altri tagli di circa il 35 per cento.
Da queste premesse l'intera galassia degli enti culturali sovvenzionati è passata a minacciare la chiusura.


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