Il governatore ha detto
«Non abbiamo alcuna intenzione di trasportare i nostri
rifiuti in altre regioni, poiché ogni Regione ha il dovere di smaltire i
propri. E noi non ci sottrarremo alle nostre responsabilità. Ritengo però che
si debba aprire subito un tavolo a Roma per affrontare la questione ed evitare
che la Sicilia diventi un nuovo `caso Campania´, per intervenire quando la
spazzatura avrà già invaso le strade: chiederò quindi il commissariamento per
la gestione dell’emergenza».
«In 24 ore ho
annullato l’emergenza, assumendomi una responsabilità enorme e tamponando una situazione che poteva
diventare drammatica».
«L’attuale piano distribuisce in modo equo i
rifiuti in base alle disponibilità esistenti - spiega - ma opereremo in questo
modo solo per un mese. Nel frattempo occorre mettere in campo, immediatamente,
misure alternative che consentano la riapertura delle discariche di Mazzara’
Sant’Andrea e di Siculiana».
«Sono in corso le gare per cinque impianti in Sicilia, in cui lavori
potrebbero essere imminenti, ma tali interventi non possono rappresentare la
soluzione definitiva».
«Le criticità attuali sono state determinate dalla scelta,
compiuta in passato dai governi precedenti, di autorizzare solo discariche
private senza pensare a investimenti pubblici. Si è pensato a creare
mega-discariche di eccessivo impatto e non a piccoli interventi che avrebbero
consentito ai singoli comuni o a consorzi di comuni di potere gestire i propri
rifiuti. Questo sistema va rivisto profondamente: è impensabile che Catania,
Messina e la parte orientale della provincia di Palermo debbano dipendere da
tre impianti».
«Occorre che tutti abbiano la consapevolezza che il piano
rifiuti precedente era velleitario e insufficiente, basandosi, solo teoricamente,
su una percentuale di raccolta differenziata mai realizzata anche perché non
veniva indicati gli strumenti idonei per raggiungere quegli obiettivi, col
risultato che il sistema pubblico non si è attrezzato in modo
sufficiente».
«Il caso Mazzara Sant’Andrea è emblematico. Il sistema dei
rifiuti va in tilt proprio perché basato sul monopolio dello smaltimento».
«Attraverso le compostiere - sostiene Crocetta - potremo ridurre
del 50% la produzione di umido. Stiamo ragionando su questo progetto come su
altre iniziative, ma abbiamo bisogno di strumenti legislativi eccezionali per
accelerare sul nuovo piano dei rifiuti».
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