sabato 22 novembre 2014

Contessioti nel mondo. Potremmo capire ed invece taluni non vogliono

Il fenomeno migratorio è il fondamento della nostra comunità, di Contessa Entellina.
Il paese è sorto grazie ad immigrati per ragioni politiche provenienti dall'Albania. 
Impero Ottomano
Non è che sul finire del Quattrocento le autorità dominanti in Sicilia e la stessa popolazione dell'isola fossero sensibili alle sofferenze dei profughi che dall'Albania e dal Nord e Sud della Grecia tentavano di sottrarsi alla violenza degli eserciti ottomani. No, non fu sensibilità.
La Sicilia, nelle terre dell'interno, era spopolata perchè erano ancora vive le stragi operate da Federico II due secoli prima, quando l'intera popolazione islamica del luogo era stata trucidata o deportata in Puglia. 
I baroni avevano necessità di mettere in produzione i vasti feudi abbandonati che ricadevano nella fascia che da Salemi arrivava -quasi in continuità- a Caltanissetta. Erano -quelle- le terre dei Cardona-Peralta.
Gli Albanesi arrivarono, costruirono le case e iniziarono a lavorare le terre dei Cardona.

Il fenomeno migratorio, abbiamo accennato, è alla base della nostra comunità. Le condizioni -mai prospere della nostra zona- già a fine settecento e nella prima metà dell'800 indussero decine di famiglie ad abbandonare, clandestinamente, l'isola in direzione dell'America del Sud prima e poi in direzione del Golfo Messico. 
Con l'Unità d'Italia rimasero deluse le aspettative di riscatto delle popolazioni che da secoli lavoravano sulle terre dei baroni ed i contessioti scapparono in massa. Esistevano dei personaggi di prestigio ed autorevolezza che nel 1860 seguirono Garibaldi sulla parola dell'imminente riscatto. Gente come i Vaccaro che disponevano di carattere e lungimiranza capirono subito -tuttavia- che la nuova Italia non sarebbe stata costruita in favore dei diseredati, e già a fine anno 1860 erano approdati a New Orleans, non da soli ma con centinaia di contessioti al loro seguito.
In direzione della Luisiania nel 1861 partirono altre centinaia di contessioti. Il paese si spopolava e il medico del paese, Nicolò LoIacono, scrisse la preoccupata relazione sul fenomeno migratorio locale che venne pubblicata dalla stampa palermitana.

Da questi presupposti l'emigrazione contessiota, attratta dai successi conseguiti in pochi anni dai Vaccaro, non si interromperà mai più. Solamente il fascismo ha posto il blocco per legge.

Sul finire degli anni cinquanta e poi degli anni sessanta l'emigrazione ha ripreso vigore, questa volta però in direzione del Nord Italia e dei paesi europei, Germania in primis. 

Il fenomeno solamente tratteggiato sopra costituisce una pagina importante della storia contessiota di cui è necessario preservare e diffondere la memoria. Il Blog, da solo, non può sopportare questo impegno.
Il Municipio di Contessa Entellina non sempre è stato interessato a seguire e capire chi sono e dove sono i contessioti. 
Francesco Di Martino tentò in tutti i modi, sia prima che dopo il sisma del 1968, di trattenere o limitare il fenomeno avviando, per la prima volta in queste nostre zone, vasti e simultanei cantieri di opere pubbliche e di forestazione. Il dopo-sisma fu per lui l'occasione per esigere dai governi nazionali ciò che egli definiva "risarcimento" per i secoli di incuria. Ricostruzione, viabilità, diga Garcia etc. furono per lui solo acconti di ciò che la nostra zona attendeva. La valorizzazione culturale e ambientale lo interessava negli anni in cui fu deputato all'Ars (cfr. Santa Maria del Bosco, Entella etc.).

Il fenomeno migratorio interessò pure Piero Cuccia che operò il gemellaggio con le comunità contessiote in Germania, dove si recò con la Banda Giuseppe Ferrara.

Se a New Orleans l'Associazione "Contessa Entellina" conta oltre diecimila membri ed in Germania i contessioti (compresi quelli di seconda e terza generazione) si contano in migliaia, sarebbe il caso che venissero portate avanti iniziative di informazione e valorizzazione della storia della nostra emigrazione, nella convinzione che sia indispensabile comprendere le caratteristiche e l'importanza di quelle "altre Contesse Entellina" che potrebbero costituire, ancora adesso, una fondamentale risorsa per i nostri giovani.
L'Italia in crisi dei nostri giorni ci fa assistere ancora al lento, ma costante, emigrare dei nostri giovani ventenni. 
Capita ancora -purtroppo- nel 2014 !

Nel secondo dopoguerra solamente i due decenni (anni settanta e ottanta) della Ricostruzione e della realizzazione della diga Garcia furono di tregua; a parte il periodo fascista dell'ipocrità crescita demografica a Contessa l'emigrazione è sempre stata come un fiume in piena dal 1860.
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I pochi benpensanti locali e non che parlano contro gli immigrati che arrivano a Lampedusa e altrove hanno mai pensato a quanti drammi hanno vissuto i nostri "contessioti" che hanno lasciato il nostro paesino ? paesino che ormai non è più il luogo di vita della maggioranza dei "contessioti" nel mondo ?
Il mondo, il pianeta, è di tutti. Dovremmo ben capirlo noi tutti.

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