lunedì 8 settembre 2014

Hanno detto ... ...

MATTEO RENZI, premier
«C’è una parte di esperti, cresciuta all’ombra della prima repubblica, che non ha anticipato la crisi e ora ci spiega che gli 80 euro sono un errore. Ma non accettiamo lezioni».
«Sulle riforme non mollo di mezzo centimetro: noi la cambiamo l’Italia, a testa alta, non guardiamo in faccia a nessuno. La riforme non sono, come ha sostenuto qualcuno, inutili, insignificanti, anzi uno scandalo, noi portiamo avanti, sia pure con modifiche, la legge elettorale e la riforma costituzionale, dimostriamo che la politica sa decidere».
«Siamo stati votati perché i cittadini ci hanno dato il mandato e il compito di cambiare questo Paese».
 «È sbagliato il modello di chi pensa che bisogna ridurre gli stipendi per competere con i Paesi dove il costo della produzione è più basso. Dobbiamo prendere esempio dalle piccole e medie imprese emiliane: cioè fare bene cose che non fa nessuno. Non possiamo schiacciare i salari sui livelli più bassi»
«Il merito è di sinistra, la qualità è di sinistra, il talento è di sinistra»
«Chi è più bravo deve essere messo nelle condizioni di andare avanti: io sono per l’uguaglianza, non per l’egualitarismo. Gli avanzamenti non possono essere fatti per anzianità, ma per merito».
«Basta con i gufi mettiamoci al lavoro per cambiare il Paese. Un segretario, un presidente del Consiglio, da solo non può fare molto, ci vuole una scommessa su noi stessi». 
«Gli insegnanti che lavorano meno devono essere messi all’indice e non premiati come gli altri, non promossi in carriera solo per questioni di anzianità. E lo stesso vale per la Pubblica amministrazione».
«Il Pd ha tante cose da fare: non possiamo passare il tempo a litigare tra di noi, i tempi delle primarie sono finiti: nessuno ha il diritto di veto. Se in questo partito qualcuno vuole la rivincita, la avrà nel 2017. Se invece vuole lavorare sui temi sui quali sono state vinte le primarie, siamo pronti a lavorare insieme». 
«Sono felice di essere segretario di un partito plurale»

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