mercoledì 6 agosto 2014

6 Agosto 1945. Attacco nucleare su Hiroshima

Harry S. Truman è in carica come presidente degli Usa da pochi mesi e il 16 luglio del 1945 viene informato che gli scienziati che lavorato ad Alamogordo, New Messico, hanno concluso con un esperimento i loro studi sull'arma atomica.
Le cronache riferiscono che Truman, impegnato a Potsdam con i capi di stato suoi alleati, informa sia Winston Churchill che Josif Stalin. Quest'ultimo non rimane affatto sorpreso in quanto dagli scienziati-spia è stato tenuto perfettamente al corrente dell'evoluzione degli esperimenti.
Da Potsdam parte un ultimatum al governo giapponese di resa senza condizioni. Il governo nipponico oppone un netto rifiuto e Truman si assume la responsabilità di utilizzare la prima bomba atomica nella storia dell'umanità.

E' la mattina del 6 agosto del 1945 quando -alle 8,15 (ora locale) un bombardiere B-29 al comando del colonnello Paul Tibbets sgangia l'ordigno su Hiroshima.
Una massa di fumo, a forma di fungo, si leva sulla città lasciando devastazioni e morti senza precedenti nella storia dell'uomo. La città resta completamente distrutta; sul colpo muoiono 70.000 persone e altrettante restano ferite. In breve però le vittime superano il numero di 100.000 persone, senza contare le persone raggiunte dalle radiazioni.
L'8 agosto Stalin dichiara guerra al Giappone ed il 9 agosto Truman decide di lanciare una seconda bomba su Nagasaki. A morire in quest'ultima cittadina saranno in 35.000.
"Abbiamo usato la bomba atomica -fa sapere al mondo via radio il presidente Truman- per abbreviare il conflitto. La useremo ancora. Solo la capitolazione del Giappone ci fermerà".
La sera del 9 agosto il governo di Tokio dichiara la propria disponibilità ad intavolare negoziati, a condizione che non venga messo in discussione il trono imperiale.
Il 15 agosto 1945 è lo stesso imperatore Hirohito ad informare la nazione nipponica dell'avvenuta capitolazione definitiva dell'impero.

Da quelle vicende in terra giapponese è iniziata l'inquietante corsa dell'uomo, dell'uomo di vari paesi, agli armamenti nucleari. Oggi il mondo degli esseri umani può essere distrutto decine e decine di volte dall'insieme di armamenti nucleari accumulati.

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