martedì 15 luglio 2014

Enti Locali. Perche' in Italia nessuno controlla i sindaci ?


Non esiste in Europa alcun paese in cui i Comuni, i Municipi, non vivano nell'ansia che possa arrivare la visita dell'organo di controllo. L'Italia e' l'unico paese nel vecchio continente, e forse nel mondo, in cui i sindaci sono sereni in quanto privi di vigilanza esterna.
Se poi i consiglieri di opposizione, per un motivo o un altro sono ciechi, i sindaci possono tranquillamente imitare i politici del Palazzo romano.

Oggi, i risultati si vedono. La voragine degli sprechi è nelle Regioni e nei Comuni maggiori (i piccoli, vivono per lo più di volontariato, anche se alcuni fra essi non rinunciano neppur loro a togliersi lo sfizio di finanziare i Festival del nulla). 
Il controllo elettorale, quello per cui la gente sceglie il meglio – nel quale si sperava – non funziona: la gente non ha ancora capito che balli e frivolezze varie, indennita' e vanita' non li paga il Sindaco, ma i contribuenti che pagano (generose, e crescenti) tasse locali, perché “non c’è alcun pasto gratis”, come scriveva – pressappoco – il grande economista Milton Friedman.
Siamo l’unico Paese, in Europa, nel quale gli enti locali non sono controllati da alcuno. Non è stato sempre così. In poco più di 40 anni in tutto (da quando sono state istituite le Regioni o giù di lì), siamo passati da un controllo perfino troppo invasivo (protagonista la Commissione centrale della finanza locale) allo sfascio attuale, che soffoca di tasse i cittadini per coprire spese le più varie. Gli enti locali dimostrano che gli sprechi (e sono sprechi – nella situazione attuale – non solo le cose frivole, ma anche le spese superflue, perfino le spese necessarie ma non indispensabili) non si eliminano che in un solo modo: tagliando le tasse.
L’esigenza è sempre più sentita, ma la classe dirigente politica stenta ad imboccare questa strada perché di Regioni e di Comuni ce ne sono di Sinistra e di Destra ed ogni proposta di limitare i loro sprechi clientelari, trova un’opposizione bipartisan. 
Ma il vaso è colmo, e non c’è più né la possibilità, né il tempo di prestare attenzione a queste cose. 

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