giovedì 26 giugno 2014

La nostra Sicilia. Una carrellata dai Borboni al crocettismo n. 4

La storia dell'isola
Lo smantellamento dei residui feudali


Sappiamo della furbizia gattopardesca delle classi dirigenti dell'isola in una fase epocale di cambiamenti dal vecchio regime feudale alla società borghese e come i Borboni, già dal Settecento, erano schierati per il cambiamento. Nel 1812 concessero la Costituzione di stampo liberale sul modello inglese. 

Sia la nuova Costituzione e poi la successiva unificazione del Regno di Sicilia con quello di Napoli con conseguente soppressione della Costituzione e dell'Autonomia dell'isola allontanarono sempre più gli ex-baroni dalla casa regnante.
Il tentativo dei Borbone  di creare nell'isola una base sociale (i civili)  prescindendo dall'aristocrazia non sempre conseguì gli auspicati risultati. Eppure i cambiamenti legislativi -ancora oggi- furono ritenuti  abbastanza positivi e profondi sia a livello istituzionale, sia economico e sociale, tutti finalizzati a far dimenticare l'ancien regime feudale.
Importtanti provvedimenti furono, infatti, adottati 
-nel 1818 con l'abolizione delle ultime forme esistenti di fedecommesso, (1)
-nel 1824 con l'assegnazione ai creditori delle terre degli ex-feudatari indebitati, (2)
-nel 1841 con lo scioglimento dei diritti promiscui e degli usi civici. (3)

Si trattò di norme in grado di stimolare la suddivisione dei grandi patrimoni e la formazione di nuove fasce di proprietà borghese, non vincolata da promiscuità e da anacronistici istituti che ne rendevano difficoltosa una più razionale utilizzazione.
(1) -Il fedecommesso consisteva nell'obbligo -durante il feudalesimo- dei vari eredi di un "casato" di conservare il patrimonio e di restituirlo integro al primogenito alla morte. 
Si spiega così il come e il perchè del  territorio di Contessa (13.000' ettari) che ancora nel 1820 era quasi integro nelle mani dei parenti dei Colonna o di aristocratici con loro imparentati. In verità alcuni feudi erano stati estrapolati dai giudici dal patrimonio per far fronte alle richieste dei numerosi creditori.
(2) -Dopo la legge del 1824 le terre baronali sono già in mano a varie decine di creditori dei Colonna, uno dei Casati più indebitati dell'aristocrazia siciliana.
(3) -A Contessa la legge per lo scioglimento degli "usi civici" vedrà una lunghissima battaglia che si svolgerà nelle forme delle lotte contadine e delle sentenze nelle aule giudiziarie. Le ultime sentenze (o meglio) le ultime archiviazioni saranno datate col finire degli anni quaranta del Novecento.
Esiste un manoscritto sull'argomento di Don Ciccio lo Iacono, ultimo sindaco socialista prima del Fascismo.

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