venerdì 23 maggio 2014

Europee 2014. Tre tendenze politico-culturali: Conservatori (che hanno governato finora), Socialdemocratici (che vorrebbero governare), Populisti (che non amano l'Europa Unita)

Domenica urne aperte. 
L'auspicio e' il corpo elettorale miri in direzione del rafforzamento dell'Europa, punti verso la costruzione degli Stati Uniti d 'Europa.  

In un mondo dove solo i giganti ( Stati Uniti d'America, Cina, Federazione Russa, India ...) riescono ad imporre le scelte che contano, non serve ancorarsi all'Italietta che faccia da sola cio' che non riesce a fare in contesti più grandi di opportunità.
Non c'e' dubbio che l'Europa che vogliamo deve essere quella che supera le distinzioni, quella della "solidarieta' " e quella delle opportunita'. Non ci serve -effettivamente- l'Europa dei burocrati che stende regolamenti ridicoli sulle dimensioni e le caratteristiche dei ravanelli.
Vogliamo, vorremmo, un'Europa politico-economica-sociale e non solamente monetaria, come è attualmente.


Questi obiettivi sono perseguiti da molte forze politiche distribuite in ciascuno dei 28 paesi dell'Unione.
In ciascun paese vi sono tre tendenze politico culturali:
-quella anti-europea, si tratta (dal nostro punto di vista) di una visione miope che ancora non si accorge che la dimensione nazionale e' divenuta inadeguata alla crescita e allo sviluppo del benessere.
-quella rigorista e conservatrice, si tratta della visione che ha retto finora la costruzione dell'Europa. Politicamente e' l'Europa del Centro-Destra, alla Merkel, tutta imbrigliata nei patti di StabiIita', nei regolamenti sulle dimensioni delle patate etc, nella mancata costituzione dell'Unione politica.
-quella progressista e socialdemocratica, attenta per sua natura allo sviluppo socio economica e al benessere della popolazione continentale prescindendo dai vincoli e dagli egoismi dei comparti e dei contesti "già' avvantaggiati".
Finora, quindi, l'Europa e' stata retta dai conservatori, uniti fra loro all'interno del Ppe.
In Italia la posizione socialdemocratica, quella progressista, e' oggi fatta propria dal partito di Matteo Renzi, mentre quella conservatrice da Berlusconi, Alfano e dal  Centro-destra; quella anti-europeista è impersonata da Beppe Grillo, dalla Lega Nord e dalle formazioni di estrema destra.


La partita elettorale, in Italia, era iniziata alcune settimane fà a tre con Renzi, Berlusconi e Grillo, pero' si e' via via palesato che Berlusconi e la sua Forza Italia appaiono un pochettino spenti ed il gioco si e' così ristretto a Renzi e Grillo.
Chi ha a cuore una Europa grande e non solamente rigorista,  che punti allo sviluppo dell'Economia ( ritiene chi scrive queste righe) non puo' che votare per il partito di Matteo Renzi, partito che avendo aderito alla Iinea socialdemocratica ed inglobando candidati dello storico Psi mira a modificare il rigorismo dell'Europa di questi ultimi anni e della Merkel. 
Il rigorismo in materia monetaria -è sotto gli occhi di tutti-  sta soffocando la possibilita' di crescita del vecchio continente.
Dall'altro lato, a contrapporsi a Matteo Renzi,  sta Beppe Grillo. Un antieuropeo, ossia un miope che vuole ripiegarsi nel cortile nazionale proprio mentre il mondo corre in direzione opposta.


L'Italia in Europa ha la possibilità di svolgere un ruolo da protagonista, di esigere una politica economica espansiva atta a fronteggiare l'attuale difficoltà occupazionale. Politica questa imposta dai conservatori.

P.s.- In questo scritto abbiamo descritto le grandi visioni politico-culturali che si offrono all'attenzione dell'elettore.
E' ovvio che accanto alla visione preferita vanno associate le persone competenti ed oneste. Una carenza piuttosto evidente nell'Italia dei nostri giorni; carenza che nulla toglie alle visioni politico-culturale.


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