venerdì 31 gennaio 2014

Contessa Entellina. Bibliografia, pubblicazioni e documenti più significativi riguardanti Contessa Entellina ... ... di Calogero Raviotta


Testi di interesse generale
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Bibliografia  - Pubblicazioni e documenti  più significativi riguardanti Contessa Entellina

-    Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV relative alla Sicilia (Ed. Pietro Sella, Studi e Testi n.112 - Città del Vaticano, 1944): al n.1487, p.111
-*  "Sull'origine e fondazione del Comune di Contessa, colonia greco-albanese  di     Sicilia" di Spiridione Lojacono (Palermo, 1880 - Stabilimento Tipografico Virzì)
-    "Il Castello di Calatamauro" di Atanasio Schirò (Palermo, 1887 – Tipografia     dello “Statuto”)
-* "Il Monastero di S. Maria del Bosco" di Atanasio Schirò (Palermo, 1894;      Tipografia e Legatoria del Boccone del Povero)
- * "Memorie storiche su Contessa Entellina" di Atanasio Schirò (Palermo, 1902 –     Stab. Tip. Fratelli Nobile) 
- * "Guida illustrata delle colonie albanesi in Sicilia: Contessa Entellina" di      Alessandro Schirò (Palermo, 1923 - Stabilimento lito-tipografico A. Di Carlo      & C. - Editori)
-*  “Canti Tradizionali ed altri saggi delle Colonie albanesi di Sicilia” di Giuseppe      Schirò (Napoli, 1923 - Stab. Tip. Luigi Pierro & Figli) (Estratto su Contessa Entellina)
-    “Nuovi contributi alla storia di Contessa Entellina”, tesi di laurea di Maria     Colletti (Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Lettere, 1964)
-    “Nicolò Genovese, parroco latino di Contessa Entellina”, tesi di Laurea di Marisa Colletti (Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Lettere, 1974)
-    Pubblicazioni monografiche recenti, elaborate, stampate e diffuse dalla Associazione Culturale “Nicolò Chetta”  di Contessa Entellina
- **“Entella, il Crimiso e la battaglia di Timoleonte" di Felice Chisesi, Reale Accademia Nazionale dei Lincei (Estratto dei rendiconti della Classe di Scienze morali, storiche e filologiche. Ser. VI, vol. V fasc. 7-10, luglio-ottobre 1929)
- **“La Rocca di Entella" del can. Francesco Aloisio (Tipografia Grillo, Mazara del Vallo,1940)
-** "Entella" di Nino Chetta (Tipografia G. Bessone, Bordighera nel 1937)
-** "Entella ed il Crimiso" di Nicolò Lo Jacono (S. Margherita Belice, pubblicato su “L’Araldo” di S. Margherita Belice,  n.12\1963 e n.1-2\1964)
-    "La mafia di un villaggio siciliano, 1860-1960," di Anton Blok ( Edizioni di Comunità - Torino, 2000)
-    “Contessa Entellina nel XX secolo” di Calogero Raviotta (Contessa Entellina, 2001)
-    Monografie e articoli della Scuola Normale Superiore di Pisa, dedicati agli scavi archeologici (effettuati nel territorio di Contessa dal 1983 ad oggi) ed al museo “Giuseppe Nenci” aperto a Contessa nel 1995
-    “I Capitoli delle Colonie greco albanesi di Sicilia dei secoli XV e XVI” di Giuseppe La Mantia (Comune di Palazzo Adriano, anno 2000 - Ristampa anastatica)
-    “Contessa Entellina - Per una storia attraverso cronache e documenti” di Francesca Di Miceli (Palermo: A.C. Mirror, 2003)
-    “Tesoro di Notizie su de’ Macedoni” di Nicolò Chetta, pubblicato nel 2002, per conto del Comune di Contessa Entellina, da Helix Media Editore (Introduzione del prof. Matteo Mandalà)
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Nota -  * Monografie contenute nel volume (ristampa anastatica) pubblicato nel 1995 dal Comune di Contessa Entellina.

            ** Monografie contenute nel volume (ristampa anastatica) pubblicato nel 1997 dal Comune di Contessa Entellina

Mamma Regione. I soldi negli anni recenti non sono mancati e sono stati regalati senza che i siciliani ricevessero benefici

Nelle toilette del parlamento regionale (Palazzo dei Normanni)  mancano carta igienica e salviettine. E c'è di peggio a leggere i giornali. Nella villa del Casale, nell'Ennese, sito architettonico unico al mondo e che fa parte dei Patrimoni dell'umanità dell'Unesco, e come in tanti altri siti e musei, le toilette non vengono pulite da giorni perché non ci sono soldi per pagare le ditte, così il personale invita i turisti a non utilizzarli.
La Regione Siciliana non ha più un euro.
Al Genio Civile di Messina i dipendenti hanno fatto la colletta, mettendo un euro a testa, per comprare la
carta per le fotocopie. Pure alla Motorizzazione civile di Caltanissetta, il personale sì è auto-tassato per acquistare le risme e fare le fotocopie necessarie al prosieguo del lavoro burocratico.
La mannaia del commissario dello Stato, Carmelo Aronica, che in pratica ha impugnato il settanta per cento della Finanziaria, ha spostato 570 milioni di euro in un fondo indisponibile. Mercoledì il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, s'è precipitato a Palazzo Chigi dove ha
avuto un incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi. La questione dovrebbe ritornare oggi sul tavolo del governo Letta.
Uno scontro istituzionale con toni accesi, tra Crocetta e il prefetto Aronica si è già consumato. E finora non si intravede sereno. Il Governatore è più che preoccupato, oggi è obbligato per legge ha pubblicare sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana quella parte di Finanziaria non impugnata ma che di fatto non sblocca un euro. «Sono in uno stato di grande sofferenza - continua a ripetere Crocetta - Sono preoccupato per la tenuta sociale». Non si dà pace. Parla di una manovra «depressiva senza precedenti e che affossa le imprese e influirà negativamente sul rating nazionale e regionale». Non gli resta che attendere la fumata bianca che arrivi dal governo Letta. «Trascorrerò il tempo pregando per la Sicilia e per il popolo siciliano, perché non debba più subire violenze cieche e irrazionali», dice ancora. Si parla di 26 mila lavoratori a rischio. Per dirla con lo stesso Crocetta, «migliaia di famiglie gettate sul lastrico». Intanto, i magazzini di molti assessorati cominciano a svuotarsi e i fornitori non garantiscono le scorte perché non vengono pagati. E tutto ciò mentre all'Ente di sviluppo agricolo i trattori sono fermi per mancanza di carburante. A parte dipendenti e pensionati della Regione che non hanno ancora ricevuto lo stipendio e l'assegno previdenziale.

Piani Triennali Anticorruzione da varare entro oggi a cura di tutte le Pubbliche Amministrazioni

I Comuni in questi ultimi giorni sono stati impegnati a dare attuazione agli adempimenti “anticorruzione”.  Un punto importante, fondamentale dei Piani Triennali Anticorruzione è la rotazione dei dirigenti e dei dipendenti in posizione di vertice ed è uno dei temi più delicati. Il termine per l'adozione scade oggi 31 gennaio.

Proprio il tema della rotazione dei dipendenti si è rivelato uno dei più complessi da affrontare, nella corsa contro il tempo la cui scadenza è appunto  prevista dalla legge 190/2012.

Il Dipartimento della funzione pubblica avrebbe dovuto in verità  emanare i criteri generali cosicchè le Amministrazioni locali sono andate  un po' in tutte le direzioni, ma con prevalenza di scelte drastiche, quali, appunto la rotazione intesa come strumento normale della gestione del rapporto di lavoro.

Al contrario, la rotazione, pur da qualificare come mezzo indispensabile anticorruzione, è una misura straordinaria e di limitata portata.

Spetta ai piani triennali definire quali siano i settori e solo in conseguenza di ciò applicare i criteri.
I piccoli enti, fra cui rientra Contessa Entellina, per altro, come afferma il Piano nazionale, possono anche derogare alla rotazione, per ragioni organizzative (la presenza di figure di vertice infungibili, ad esempio), purché le spieghino esplicitamente nei piani. I quali, comunque, debbono in ogni caso prendere in considerazione criteri per la rotazione laddove emergano circostanze straordinarie, che ne impongano l'utilizzo, anche se l'organizzazione non lo consenta o anche nelle aree non qualificate a particolare rischio di corruzione.

Una prima eventualità è la sussistenza di una conclamata violazione delle regole anticorruzione poste dalle norme da parte di un dipendente, verificata a seguito di procedimento disciplinare o pronunce giudiziarie. In questo caso, lo spostamento anche solo cautelare del dipendente presso un altro ufficio può essere fonte di una rotazione necessitata. Una seconda ipotesi, che può rivelarsi particolarmente frequente, è l'emersione di una situazione di conflitto di interessi: in questo caso è inevitabile attuare la rotazione.
Con la precisazione che criterio consigliabile di disciplina della rotazione, è non solo quella del personale, cioè spostare definitivamente un dipendente da un ufficio all'altro, ma anche quella «delle pratiche».

In altre parole, per evitare il conflitto di interessi, la regola dell'astensione può essere applicata anche mediante la «rotazione dei fascicoli», che non impone un trasferimento definitivo del dipendente ad altro ufficio o persino profilo.
 
Avremo modo di leggere cosa avrà elaborato il Comune di Contessa Entellina.

Regione Sicilia. Perchè solamente adesso si è scoperto che il debito della regione è di quattro volte superiore a quello evidenziato in bilancio ?

Non c’è dubbio che la situazione siciliana, con una Regione impossibilitata a pagare gli stipendi, i parlamentari ingordi che ritengono normale che a loro –nullafacenti ed inconcludenti- spettino €. 8.000,oo mensili “all’affacciiu, sparti du cumpanaggiu”, la disoccupazione giovanile al 55%, l’apparato regionale più numeroso dell’intero apparato federale degli Stati Uniti d’America, sia conseguenza di un passato lontano e  “allegro”.

Il tracollo dell’Ente regione oggi ci appare con dimensioni bibbliche. Nessuno dei poteri forti -che in Sicilia ci sono e che contano- ha voluto mai disturnare i manovratori alla Totò Cuffaro, alla Raffaele Lombardo. Come mai ? Perché a “mangiare” erano tutti, dai magistrati-consulenti, ai sindacati che da noi non hanno mai privilegiato il lavoro ma il parassitismo del tipo –per intenderci- “formazione magna magna”, dall’opposizione inesistente dal crollo della seconda repupplica, ossia da quando gli ex-comunisti si sono trasformati -per miracolo ricevuto- in compassati democristiani e quindi hanno devastato come vandali quei posti non ancora occupati dai precedenti parassiti.
Il debito ufficiale di 5 miliardi è
in verità di parecchio, parecchio assai,
superiore. Aronica per mettere in
sicurezza i conti ha imposto la costituzione
del F.do svalutazione crediti
Rosario Crocetta, che di errori ne ha commesso uno dietro l’altro (la cultura di governo infatti non si acquisisce da un mattino all’altro) non può, per la verità, essere additato come responsabile del disastro.

Aronica, il Commissario dello Stato che ha falcidiato la legge finanziaria 2014, si sa bene che per svolgere la delicata funzione non agisce d’impulso. Egli non ha scoperto in questi giorni che i conti della Regione Sicilia erano truccati e che accanto al debito ufficiale di 5 miliardi esiste un altro debito nascosto ben più consistente di 15 miliardi (residui attivi fasulli). Aronica ha in via ufficiosa, da tempo, segnalato che quel pozzo senza fine di conti truccati andava messo in sicurezza.
Rosario Crocetta, pur non essendo responsabile del magna magna del pdl, dei cuffariani e del pd (socio di Raffaele Lombardo)  ha pensato che se nessun potere forte si fosse lamentato (perché consociato a tavola) anche questa volta tutto sarebbe passato in cavalleria e, come si dice in Sicilia, “cu veni appressu cunta li pidati”.
Così non è andato. La Magistratura Ordinaria ultimamente pare si sia svegliata pure in Sicilia. Miracolo ! La Corte dei Conti pare che cominci a capire qualcosa su come si truccano i bilanci pubblici. Miracolo !

Il governatore Crocetta –dice qualcuno-  è un tumulto di idee, dichiarazioni, cazziate, intenzioni; è tuttavia  uno dei presidenti più onesti che la Sicilia abbia mai avuto. Deve però imparare a capire che i nemici del progresso, come sempre, in Sicilia sono i parassiti, ossia coloro che “magnano” ma non danno nulla alla società.
Si guardi in giro nel Palazzo e scoprirà che alla Sicilia la Regione simbolo del parassitismo non serve.

giovedì 30 gennaio 2014

Camera dei deputati. Un ring per mostrare la forza dei muscoli piuttosto che la forza delle idee

Per tutta la giornata i tg  hanno mostrato scaramucce e scontri fisici fra i deputati della Camera.
I piu' agitati apparivano i grillini, ossia quei deputati che pur avendo avuto la possibilita' di fare "maggioranza" quando Bersani lo propose loro ed invece preferirono il ruolo di stare li', nei banchi parlamentari, per protestare. Protestare e basta !
Cosa è accaduto ieri sera  (e pure oggi) ?
Il gruppo dei grillini e' passato a manifestazioni dirette a bloccare il normale procedere dei lavori parlamentari. La causa e' stata la discussione sul decreto legge -emanato due mesi fa' dal governo Letta- che in un unico testo accorpava la fatidica eliminazione dell'Imu e al contempo il riassetto del Capitale sociale di Banca Italia. Due problematiche che a prima vista sembrano come capra e cavoli. 
La maggioranza asserisce invece che un legame esiste fra le due tematiche (dal riassetto di Banca Italia sarebbero arrivati i soldi per la copertura dell'Imu cassata), mentre i grillini leggono nell'operazione uno dei frequenti modi per trasferire risorse al sistema bancario italiano dove la politica dei partiti razzola e prospera ai danni dei contribuenti.

 Che dire ? Assistere alle risse fra deputati mediante la tv fa male al senso civico della gente.
Gli elettori non hanno votato per scegliere chi grida di piu' ma per scegliere chi mostra di avere ragionevoli progetti per il paese.

Palazzo Adriano. Colleghi ed alunni solidarizzano con l'insegnante

Palazzo Adriano, il paese di origine arbëresh più vicino a Contessa, in questi ultimi giorni occupa spazi sui giornali e sulle tv italiane.
Un genitore avrebbe accusato una insegnante della locale V elementare (Istituto Comprensivo Francesco Crispi unificato all'Istituto Francesco Di Martino di Contessa Entellina) di maltrattamenti al figliolo.
L'insegnante, che è originaria di Contessa Entellina, è stata addirittura sospesa dal lavoro per due mesi, un provvedimento pesante e suffragato solamente dall'accusa di un genitore. A fronte dell'accusa sta l'intero corpo docente, composto da 27 insegnanti, che invece ha sottoscritto una lettera per solidarizzare con la collega ed esprimere l'indignazione per "la facilità con la quale viene lesa la dignità professionale di una insegnante che per anni si è impegnata nella scuola con dedizione".
Gli insegnanti di Palazzo Adriano confidano quindi nell'operato della magistratura affinché si faccia giustizia: "Ci attendiamo che questo spiacevole episodio sia chiarito al più presto perché venga restituita dignità alla nostra collega e non divenga oggetto di pettegolezzi comuni come di solito accade in un piccolo paese dell'entroterra siciliano".

L’Italia. Da contadini ad operai. E adesso ? da operai a disoccupati

Sulla “Storia d’Italia” Einaudi uno dei volumi riporta il titolo “da contadini ad operai”. Oggi col governo degli inconcludenti che ci ritroviamo al livello nazionale, col governo del parlare e straparlare che ci ritroviamo a Palermo, con le grandi imprese del comparto industriale (Elettrolux, Fiat e molte altre decine che …. fuggono o cominciano ad abbandonare il Belpaese), è ovvio che ci viene spontaneo interrogarci su quale possa essere, fra qualche decennio, il titolo del volume dedicato al post-tangentopoli (post-tangentopoli che ha costituito vergogna per il nostro paese, ma non quanto sia vergognosa l’attuale classe dirigente).
Intorno al 1860 l’Italia aveva i caratteri dei paesi poveri e sottosviluppati, in tutto e per tutto come lo può oggi essere un paese africano. Allora non è che mancassero l’ingegno o l’operosità della gente. No, assolutamente no.
La natura, il clima, la fertilità delle campagne erano condizioni che in Europa non tutti i paesi potevano vantare. Ciò che allora aveva lasciato indietro l’Italia (o i sette stati italiani) erano gli ordinamenti del vivere civile. Ovunque con la Rivoluzione francese il vecchio mondo era crollato, la società borghese aveva preso il sopravvento sulla società feudale. Da noi, dal Nord al Sud, al feudalesimo subentrò la società pseudo-borghese, quella del latifondo. La proprietà privata rimase nella disponibilità di chi già aveva dominato nella società feudale. I governi dei sette stati italiani e quello successivo dell’Italia unità rimase in mano alle classi dominanti precedenti. Alle masse fu offerta l’emigrazione di massa verso il nuovo mondo (Americhe e successivamente Australia ed Europa del Nord).

Tutto l’Ottocento fu governato dalle classi parassitarie, mentre nel resto dell’Europa l’industria, l’attività manifatturiera, poneva l’agricoltura come attività quasi sussidiaria ai fini della creazione della ricchezza. Ricchezza che in Europa grazie all’azione politica dei  movimenti socialisti veniva redistribuita, ma che in Italia restava nelle mani di pochi.
L’età giolittiana (liberali di sinistra con l’appoggio esterno dei socialisti) in Italia pose le basi di una industrializzazione che però fu limitata alle regioni del Nord. Perché ? Le classi dominanti del Sud erano espressione dei latifondisti e le classi subalterne erano, in molti casi “fedeli” ai latifondisti ed ostili al movimento socialista che invece prefigurava il loro riscatto.
Ricordiamoci che a Contessa i tentativi di contrasto ai latifondi ci furono e furono consistenti, ma non tanto da averla vinta sulle classi latifondistiche che si circondarono della larga fascia  di mafiosità a loro tutela. Il movimento dei Fasci Siciliani coinvolse a Contessa almeno 150 aderenti e la repressione crispina (espressione del vecchio ordine latifondistico) costrinse la gran parte di quei 150 aderenti ad emigrare (scappare) verso le Americhe. Erano quelli i contessioti più intraprendenti, più intellettualmente attivi (artigiani, i pochi studenti e pochi sacerdoti).
Dal 1919 al 1924 il movimento socialista locale si riorganizzò in cooperative e si impadronì della guida del Comune. Chiese e pretese l’assegnazione delle terre, dei feudi, da coltivare secondo patti e contratti vigenti nel resto dell’Italia. Anche quel movimento fu sconfitto e “confinato” con l’arrivo del Fascismo. Fino agli anni cinquanta a Contessa, come nel resto del Meridione, il modo di vivere rimase quello del latifondismo, un mondo arretrato e non attento a ciò che accadeva nel resto dell’Europa sul piano socio-economico.
Negli anni sessanta l’Italia, col Centro-Sinistra recuperò il tempo perduto, almeno in parte. Il boom nell’industrializzazione, nelle infrastrutture, nella scolarizzazione obbligatoria fino almeno ai 14 anni, il sistema sanitario. Tutto fu allineato all’Europa, compresa la redistribuzione del reddito nazionale prodotto. L’Agricoltura verosimilmente non fu più la fonte di sostentamento per il 90% delle famiglie come lo era ai primi anni sessanta.
Il Centro-sinistra di allora non risolse e non sciolse  tutte le arretratezze del paese. Non poteva recuperare tutti i ritardi, tuttavia miseria e povertà furono di parecchio ristrette. L’Italietta fu portata ad essere, dal tanto disprezzato (in più casi giustamente) Craxi al quinto posto delle potenze industriali del mondo.
Da contadini ad operai raffigura un mondo che il Centro-Sinistra (quello vero) ha saputo far evolvere.

Oggi il contesto e l’economia mondiale sono cambiati. La classe dirigente italiana così come non ha saputo leggere le conseguenze dell’Illuminismo, della Rivoluzione Francese, ancora oggi non sa leggere le conseguenze della globalizzazione, dell’integrazione europea, del villaggio globale.
Cosa è accaduto ? Col crollo del muro di Berlino solo in Italia ci siamo liberati (lo diciamo ironicamente) delle spinte socialiste (non solo di quelle del psi di Craxi ma pure di quelle che esistevano nel pci). In nessun paese d’Europa dopo il crollo del muro di Berlino sono venute meno le forze socialdemocratiche, quelle che nel dna hanno la spinta verso la novità, tranne in Italia dove addirittura i “rivoluzionari” del pci (ancora ironia) si sono trasformati in compassati democristiani.

Oggi non solo l’Italia, governata dalla destra berlusconiana e dal finto Centro-sinistra moderato e conformista del pd, perde di anno in anno capacità di produrre ricchezza (pil) ma addirittura vergognosamente accentra la ricchezza nazionale nelle mani di pochi, di pochi ricconi. L’Istat appena tre giorni fa ci ha fatto sapere che il 10% degli italiani controlla il 50% della ricchezza nazionale.
Non così è accaduto nel resto dei paesi europei, dove pure le forze liberiste governano ma che trovano antagonisti completamente assenti in Italia. A meno che non si considerino antagonisti i "comici" alla Grillo. 

I governi dalemiani e quelli berlusconiani, allo stesso modo dei  governi post-unitari, non sanno gestire il mondo che cambia, ecco perché da 5° potenza industriale con Bettino Craxi (quando fu superata pure la Gran Bretagna) si è passati al 12° posto con Enrico Letta e le riviste specializzate ci fanno prefigurare –a breve- il 18° posto sotto la Corea del Sud.
Il trasferimento della sede legale e di quella fiscale rispettivamente in Olanda ed a Londra viene passata in queste ore dai media governativi italiani come fatto trascurabile.
L’Italia in Europa è l’unico paese in cui l’intero schieramento parlamentare è liberista, mancano cultura e forze socialdemocratiche. Chi deve spingere in direzione delle riforme strutturali di questa società ferma ai tempi pre-globalizzazione ?

Reliquie del beato Giovanni Paolo II a Contessa ... .... di Calogero Raviotta

A Contessa Entellina, nella chiesa parrocchiale greca, domenica 12 gennaio alle 16.00 un straordinario evento religioso ha richiamato una grande folla di Contessioti, che hanno potuto venerare una reliquia del beato Giovanni Paolo II: gocce di sangue prelevate pochi istanti prima della sua morte e contenute in una ampolla a forma di libro, che ricorda il vangelo sfogliato dal vento posto sulla bara, durante i funerali in piazza S. Pietro.

In un breve testo, pubblicato nel numero di gennaio 2014 de "L'Araldo", periodico di S. Margherita Belice, che dedica una pagina a "Cronache e commenti di Contessa Entellina", un breve testo del dott. Giuseppe Caruso descrive (preghiere, canti, riflessioni, ecc.) questo evento eccezionale per l'intera comunità contessiota ed in particolare per quanti ricordano con devozione ed ammirazione Giovanni Paolo II. La cronaca di tale evento, documentato anche da alcune fotografie, mi ha fatto rivivere l'emozione provata durante il funerale, trasmesso in diretta dalla Radiotelevisione, le cui immagini, in particolare il vangelo sfogliato dal vento, allora mi hanno ispirato una breve riflessione, che propongo all'attenzione dei lettori del blog col testo di seguito riportato, che ho già messo a disposizione di alcune scuole e che è stato riportato da alcune pubblicazioni periodiche. Tale testo  inoltre è stato premiato nel 2005  alla settima edizione del concorso "Premio Poesia", organizzato dalla Associazione "Groane 98" di Garbagnate Milanese.

 
Vangelo sfogliato dal vento
Giovanni Paolo Secondo,
col tuo commiato trionfale,
hai commosso tutto il mondo,
che Ti ha salutato al funerale.

 Fissa ora il mondo intero
il Vangelo, sfogliato dal Vento,
di cui tutti Ti riconoscono testimone vero
non una volta, ma cinquanta, cento…

Ogni foglio si muove veloce,
ora avanti ora indietro,
sulla tua bara davanti alla croce,
dinanzi alla Basilica di Pietro.

Continua il Vento a sfogliare,
ora a sinistra ora a destra,
ogni pagina da meditare
come guida per la via maestra.

Il meritato premio in Cielo,
godi ora, dopo la croce,
portata secondo il Vangelo,
testimoniato alla fine senza voce.

 Dalla finestra del Paradiso
"Apri il Vangelo al tuo cuore"
continui a suggerire col tuo sorriso
"scoprirai in esso pace interiore.

Troverai tanta forza e speranza,
la sua parola è gioia duratura,
per affrontare ogni circostanza,
apri il cuore a Cristo senza paura".
                                                                                                                       Calogero Raviotta

Contessa Entellina ed il vento fortissimo


Mattinata con vento forte, anzi più che forte,  e temperatura bassa per i gusti di noi siciliani, 8 gradi.
A Contessa -va detto- col vento conviviamo da sempre, però adesso, in queste ore, sta esagerando.
La bandiera in ferro in cima al campanile della Chiesa Madre
oscilla in direzione Nord e Nord-est
-Nella società contadina quella bandiera era orientamento per formulare previsioni meteorologiche-

mercoledì 29 gennaio 2014

Sicilia nei guai

La situazione economica in Sicilia è disastrosa. A dirlo sono i
numeri resi pubblici in questi giorni di marasma conseguenti alla bocciatura della legge finanziaria 2014 della Regione. 
In Sicilia il tasso di disoccupazione sfiora il 19% che arriva al 51,3% per i giovani di età compresa tra i 15 ed i 34 anni.
Nel 2012 il Pil regionale è sceso del 2,7%. I prestiti bancari sono diminuiti dello 0,8% ed è in aumento il numero di imprese non in grado di onorare i prestiti.

Fondi dei gruppi parlamentari Ars. L'ex capogruppo cuffariano assicura: tutto regolare

L’ex parlamentare Rudy Maira, che svolse il ruolo di capogruppo per i cuffariani del Pid, prima di entrare il Procura per rispondere all’interrogatorio che lo vede indagato per l’uso improprio dei fondi regionali destinati al suo gruppo ha detto ai giornalisi. “Col senno di poi posso dire che abbiamo esagerato, ma non ci sono 'Fiorito' tra di noi. Sono convinto di avere rispettato tutte le norme dettate dall’Assemblea Regionale".
All’uscita dalle stanze della Procura in particolare, sui 40mila euro che, secondo l'accusa, avrebbe indebitamente percepito a titolo di indennità di presidenza, Maira ha spiegato che "era tutto previsto dai regolamenti dell'Assemblea Regionale".
Stessa cosa per le macchine, due Audi A6, che sempre secondo i pubblici ministeri, erano intestate al gruppo ma che in realtà avrebbe utilizzato in via esclusiva. Tra le contestazioni che gli vengono mosse c' è anche il pagamento di 1.700 euro per delle bollette telefoniche di utenze attivate lontano dal parlamento siciliano e, per la precisione, in un immobile di via dell'Incoronazione: "Nessun mistero - ha spiegato Maira -, si trattava di locali assegnati ad alcuni deputati che non avevano la propria stanza all'Ars. Non solo i deputati del nostro gruppo, ma anche di altri schieramenti politici".
Lo stesso Maira, inoltre, ha spiegato che la stragrande maggioranza della spesa contestata riguarda i soldi dati ai dipendenti. Sul punto ha tagliato corto: "Esiste un contratto interno che stabilisce le retribuzioni per i dipendenti a tempo indeterminato e non, e che prevede il pagamento della tredicesima, della quattordicesima, della quindicesima mensilità e dei cosiddetti 'superminimi'.
Maira ha infine ribadito la sua convinzione di "avere rispettato tutte le norme - ha concluso -, bisogna interpretare le norme interne, da qui l' esigenza di un confronto".

Fondi dei gruppi parlamentari utilizzati a fini privati ? L'ex capogruppo berlusconiano nega: "solo regalini natalizi".

"Spese pazze? Ma no. Solo regali di Natale", ha risposto Leontini, ex capogruppo berlusconiano, ai giornalisti che l' attendevano fuori dalla Procura della Repubblica dove si era recato per rispondere all'interrogatorio e discolparsi  dall'avere utilizzato i fondi del gruppo parlamentare per fini privati. E' accusato di peculato in concorso con altri e, a quanto si è appreso, ai sostituti Maurizio Agnello, Luca Battinieri e Sergio Demontis, che lo hanno interrogato per circa due ore, si sarebbe limitato a precisare che le somme contestate rientravano "tra le spese previste per la gestione del gruppo" A Leontini, in particolare, viene chiesto di render conto del pagamento coi fondi del gruppo del
-pagamento di contravvenzioni stradali elevate alla sua auto personale,
-l' acquisto di gioielli, libri e perfino la mancia di un euro al cameriere dopo una consumazione al bar, caricata per quattro volte sul conto del gruppo.
Fra le spese contestate, inoltre, ci sono
-sette mila euro in un negozio di liste nozze
di Modica,
-l' acquisto di 18 lettori dvd per 1.728 euro in un negozio di Palermo,
-330 euro per l' acquisto di libri, con l' indicazione, sulla ricevuta "computer" e "libri onorevole Alfano",
-150 euro per un cesto floreale,
-nonché l' acquisto di panettoni, pandori e spumante,
-pranzi e cene per 10.560 euro,
-altri 1.300 euro per l' acquisto di cialde per il caffè,
-nonché 230 euro spesi presso una nota bottiglieria del centro.
Fra le spese del gruppo del Pdl, che i magistrati ritengono non giustificate, inoltre, vi sono i -versamenti in favore di ben 31 collaboratori,
-8.304 euro per necrologi
-e 15 mila euro in favore degli avvocati Giovanni Pitruzzella e Stefano Polizzotto per contrastare il giudizio promosso innanzi al Tar di Palermo e, in seguito, al Cga da Rita Borsellino, che aveva denunciato irregolarità nelle liste del Pdl di Trapani per il rinnovo dell' Ars nel 2006 e aveva chiesto l' annullamento del verbale di proclamazione degli eletti.
"Non mi sono mai messo- ha dichiarato Leontini- un euro in tasca dei fondi del gruppo. Il 94% delle spese che mi si contestano - ha spiegato - sono per il pagamento ai collaboratori che io ho lasciato immutato rispetto alla gestione precedente." 
"Ho dimostrato che in quel momento l'auto del gruppo non era disponibile. Utilizzavo la mia per fini istituzionali. Ho sempre pagato tutte le multe personali e le ho portate ai pm. Spesso capitava che prendessi una multa nonostante i pass. In quel caso sarà stata contestata al mio autista e per questo è stata pagata con i soldi del gruppo."
Le spese per pranzi e cene? "tutte elettorali", ha replicato. E le spese legali? "assolutamente legittime."

Con le immagini ... ... è più facile


 
 
 

In Grecia mancavano pure i danni del recente terremoto
CEFALONIA DOPO IL SISMA:
"Mi chiedo quale è più grande come
 catastrofe biblica, il terremoto che mi
 ha fatto crollare la casa o il
governo che mi tassava la casa?

Hanno detto ... ...

GIOVANNI VALENTINI, giornalista de L'Espresso
Dire "boia" al Capo dello Stato, che rappresenta l'unità nazionale, è un insulto all'intero Paese

BIAGIO MARZO, ex parlamentare
Che disgrazia! il Parlamento non sa fare le riforme, prova provata la legge elettorale in cantiere
 
ANTONIO POLITO, editorialista del Corriere della Sera
-Davvero non capisco perché tra tutti i piccoli partiti debba essere salvata solo la Lega
-Ignazio Marino a Roma rischia di diventare un laughing stock (uno che fa ridere i polli, uno zimbello)
-Dopo il sostegno a De Luca, ras di Salerno, i renziani si alleano perfino con Crisafulli in Sicilia. Dalla rottamazione alla riverniciatura
 
PIETRO MANCINI, giornalista
-Pier Luigi Bersani non ha voluto rinominare senatore Crisafulli: aveva molti voti, era "mascariato" ma non era inquisito.
E in Calabria, con Renzi, viene riesumato il  vecchio Principe.!
-Si chiama Mastropasqua ma per lui è sempre la Befana: poltrone e stipendioni.
 
MARIO GIORDANO, giornalista
Repubblica rivela che anche la moglie di Mastrapasqua occupa 20 poltrone, dalla Rai all'Aci. Che sia candidata a succedergli all'Inps?
 
 

martedì 28 gennaio 2014

Si può amministrare un Ente solamente pensando di riempirlo di cugini, figli, nipoti ... ?

Ci viene posta questa problematica:
Se a Contessa Entellina la Commissione Tributaria Provinciale ha dichiarato nulle per errori procedurali le cartelle Tarsu/2008 grazie al ricorso di 200 famiglie, ciò è segno che all’interno degli Enti Locali nessuno controlla nulla ed il cittadino deve auto-difendersi con i ricorsi.
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Questa problematica ci è utile per riprendere i nostri abituali interventi su questo Blog in materia di Enti Locali.
Nel 2001, con legge costituzionale n. 3, fu stabilito che la Repubblica Italiana si compone di più soggetti: lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali, tutti con pari dignità fra loro. Nessuno di questi soggetti giuridici ha potere di sovrapporsi all’altro.
Da allora la Regione Sicilia che mediante i Coreco controllava gli atti amministrativi dei comuni (e delle province) non effettua più alcuna attività di controllo di questa specie. 
Esistono comunque degli interventi sostitutivi della Regione quando un Comune resta inerme, inattivo, rispetto agli adempimenti prescritti dalle leggi.
Ed allora i Comuni possono effettuare tutti i pasticci che vogliono ?
No, i cittadini non dovrebbero mandare alla guida degli Enti Locali persone incompetenti. Il primo e vero controllo sugli Enti Locali lo devono effettuare i cittadini al momento del voto e devono seguire, dopo, la vita amministrativa, consapevoli (come dovrebbero essere), che sprecare il denaro dell'Ente equivale a danneggiare le tasche delle famiglie che vivono nella circoscrizione dell'Ente medesimo.
Non si può volere la democrazia ed il potere dal basso se i rappresentanti dei cittadini vengono scelti fra coloro che sono digiuni in materia amministrativa e che vanno ad occupare un incarico solamente per scaldare la sedia o per curare gli interessi propri o di famiglia.
Se a Contessa Entellina è capitato che la struttura amministrativa (ben retribuita) abbia sottoposto agli amministratori per la firma e per il successivo varo atti illegittimi senza che l’apparato complessivo dell'Ente si sia accorto, o senza che la Giunta abbia voluto prendere atto delle voci che arrivavano dai banchi del Consiglio (in genere si tratta sempre della minoranza) al cittadino non resta altro da fare che presentare ricorso agli organi preposti (che di volta in volta possono essere il Tar, la Commissione Tributaria,la Corte dei Conti, la Magistratura Ordinaria etc.). Nel caso della Tarsu/2008 si è trattato di presentare ricorso alla Commissione Tributaria. E' stato un esercizio di democrazia e di intervento forte, di massa, su chi non aveva occhi per guardare e orecchie per sentire.
La democrazia è un sistema bellissimo ed insostituibile; un sistema aperto alla partecipazione di tutti, ma è pure responsabile, non ammette che gli incompetenti possano mettersi di traverso.
Certo, se i cittadini al momento del voto elettorale pensano di scegliere per ricoprire i ruoli di guida l’amico del mio amico, il figlio del medico, la cugina della sorella di Rosetta etc. è chiaro che a pagare i prezzi dell’irresponsabilità e della cecità saranno le sacche di palude ed di inconcludenza che balzeranno inevitabilmente  fuori.
Esistono, però nelle società popolate dagli idioti, coloro che dicono che chi contesta, presenta ricorso, danneggia altri e rallenta la macchina amministrativa. Qui siamo nel mondo della cretinismo e non ci occupiamo di esso.