venerdì 31 gennaio 2014

Piani Triennali Anticorruzione da varare entro oggi a cura di tutte le Pubbliche Amministrazioni

I Comuni in questi ultimi giorni sono stati impegnati a dare attuazione agli adempimenti “anticorruzione”.  Un punto importante, fondamentale dei Piani Triennali Anticorruzione è la rotazione dei dirigenti e dei dipendenti in posizione di vertice ed è uno dei temi più delicati. Il termine per l'adozione scade oggi 31 gennaio.

Proprio il tema della rotazione dei dipendenti si è rivelato uno dei più complessi da affrontare, nella corsa contro il tempo la cui scadenza è appunto  prevista dalla legge 190/2012.

Il Dipartimento della funzione pubblica avrebbe dovuto in verità  emanare i criteri generali cosicchè le Amministrazioni locali sono andate  un po' in tutte le direzioni, ma con prevalenza di scelte drastiche, quali, appunto la rotazione intesa come strumento normale della gestione del rapporto di lavoro.

Al contrario, la rotazione, pur da qualificare come mezzo indispensabile anticorruzione, è una misura straordinaria e di limitata portata.

Spetta ai piani triennali definire quali siano i settori e solo in conseguenza di ciò applicare i criteri.
I piccoli enti, fra cui rientra Contessa Entellina, per altro, come afferma il Piano nazionale, possono anche derogare alla rotazione, per ragioni organizzative (la presenza di figure di vertice infungibili, ad esempio), purché le spieghino esplicitamente nei piani. I quali, comunque, debbono in ogni caso prendere in considerazione criteri per la rotazione laddove emergano circostanze straordinarie, che ne impongano l'utilizzo, anche se l'organizzazione non lo consenta o anche nelle aree non qualificate a particolare rischio di corruzione.

Una prima eventualità è la sussistenza di una conclamata violazione delle regole anticorruzione poste dalle norme da parte di un dipendente, verificata a seguito di procedimento disciplinare o pronunce giudiziarie. In questo caso, lo spostamento anche solo cautelare del dipendente presso un altro ufficio può essere fonte di una rotazione necessitata. Una seconda ipotesi, che può rivelarsi particolarmente frequente, è l'emersione di una situazione di conflitto di interessi: in questo caso è inevitabile attuare la rotazione.
Con la precisazione che criterio consigliabile di disciplina della rotazione, è non solo quella del personale, cioè spostare definitivamente un dipendente da un ufficio all'altro, ma anche quella «delle pratiche».

In altre parole, per evitare il conflitto di interessi, la regola dell'astensione può essere applicata anche mediante la «rotazione dei fascicoli», che non impone un trasferimento definitivo del dipendente ad altro ufficio o persino profilo.
 
Avremo modo di leggere cosa avrà elaborato il Comune di Contessa Entellina.

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