di Nicola Graffagnini
Una riflessione
sull’attuale momento politico e sulla
responsabilità dei mezzi di
comunicazione televisivi di informare
i cittadini in ordine ai
problemi della Nazione che si appresta al voto.
In questi gironi di turbinio
di uomini politici che si inseguono da un telegiornale all’altro, da uno
studio TV ad un altro, con battute, botta e risposta tra di loro incomprensibili alla gente comune, vorrei
ragionare insieme ai lettori e
cercare di capire insieme a loro
se ad esempio hanno compreso
le ragioni della crisi attuale
e le condizioni del Bilancio
dello Stato.
Infatti la televisione di Stato, e cioè i tre canali
televisivi RAI, tanto per precisare, sembrano voler sfuggire, a parte poche trasmissioni, al dettato costituzionale
che dovrebbe indirizzarle, e cioè quello
di <informare i cittadini
nel miglior modo per decidere la
rappresentanza politica> visto
che l’Editore di riferimento è lo Stato e nel dettaglio le due Camere i cui
Presidenti indicano e designano la Commissione Parlamentare
di Vigilanza che indica ( in concorso
con i Partiti ) le cariche del Consiglio di Amministrazione della RAI.
Dicevo un turbinio, anzi un uragano di interviste, mosse e contromosse che per la
loro molteplicità e dislocazione nei
vari contenitori orari, più che raggiungere l’obiettivo di informare, io penso
e ritengo che disinformino o quantomeno
allontanino dagli schermi televisivi, in questo caso usato male e invece dal grande potere di orientamento.
E ritorno ai
telegiornali che in pochissimi minuti,
ad esempio dedicati al famoso “panino” sulla giornata politica, intrattengono su chi
ha detto che cosa.
Penso e rifletto come
è possibile informare bene sulle varie posizioni assunte di giorno in giorno,
dai leader dei vari Partiti, con un piccolo riassunto di
dieci righe appena e
dedicate su pettegolezzi leggeri ?
E qui ci
sovviene un nostro proverbio siciliano: <s’annacanu >, che vuol dire
appunto .. non camminano e nel
nostro caso, perdono tempo .. per non
entrare nel vivo dei problemi, che
per me è la crisi e
il Bilancio dello Stato, per l’appunto, uno dei pochi che ne
parla con cognizione di causa mi sembra
il giornalista Oscar Giannino,
neofita aspirante deputato
ma respinto stranamente dalla
lista Monti.
Un altro copione
seguono invece le TV del Cavaliere che si distinguono in verità,
infatti non hanno il “panino “ e
dedicano minuti e minuti di dirette televisive sugli interventi più o meno choccanti del
loro Editore di riferimento, ( per inciso
negli USA o in Gran Bretagna l’Editore
non sarebbe potuto scendere in politica, ma tant’è direbbe qualcuno, siamo in Italia .!) .
In questi giorni è sotto gli occhi di tutti ormai che queste TV
stanno svolgendo più che bene le
funzioni di PR e
Ufficio stampa -diffusore dei Comunicati del Capo … anzi
ormai non fanno altro che
anticipare a piccole pillole, dosate dai guru della
comunicazione, creando il necessario
clima di attesa, di suspence .. sulle comunicazioni giornaliere del Capo, oggi definite
, tanto per
uscire fuori di metafora e
raccontare la loro verità nuda e cruda , ecco che cosa vi prometto io!
Questa è la televisione che preferisce il messaggio emozionale
ed unidirezionale, e non un
messaggio che secondo i grandi padri delle democrazia partecipata negli USA, come
J.Dewey, doveva servire, in ogni
elezione, ad elevare la media
dei cittadini alla conoscenza
delle cose dello Stato.
Questo tipo di messaggio
dal Capo ai cittadini,
sembra in parte non molto dissimile dal messaggio emozionale di un altro Cavaliere, che amava parlare
con grandi gesti plateali dal
grande balcone di Piazza Venezia alla
radio che trasmetteva
la sua voce nelle ottomila piazze
dei nostri paesini
gremite da cittadini allineati in
rigoroso silenzio.
Per concludere queste semplici riflessioni sull’attuale
momento politico, manca alla mia argomentazione un’altra televisione privata, la sette, che si discosta da tutte le altre e anzi da qualche anno, sta diventando un fenomeno
di ascolti, pur se minacciata
di vendita o di svendita da un
mese all’altro.
Si tratta di un
fenomeno trascinato in salita
negli ascolti, da quella Signora del Giornalismo televisivo, dalla
schiena dritta, che è la Gruber, che in più di una occasione, ha
dimostrato di non avercene
per nessuno degli intervistati ..
Infatti la
Signora non le manda a
dire e va giù con la clava in diretta,
interpretando l’animo stesso degli ascoltatori ed immedesimandosi in essi fino al punto di
indovinare ciò che loro stessi
chiederebbero, con un linguaggio semplice e chiaro, senza inglesismi o
circonlocuzioni ricercate.
E infine vorrei
ricordare con una punta di nostalgia le vecchie tribune politiche che fin da bambino mi piaceva
vedere per farmi un’idea del tutto personale e ove
si potevano vedere dialogare con grande umiltà e compostezza
da Pietro Nenni ad Almirante, che
si guardavano bene dallo sforamento dei loro minuti e men che meno dall’attaccarsi a vicenda come
zitelle inacidite.
Io non nascondo che
nonostante le mie personali idee andavo
a sentire tutti i comizi elettorali
a Palermo, perché avevo sete di
sapere e di conoscere e uno
degli oratori che si faceva
ascoltare e riempiva Piazza Castelnuovo era Almirante
ma anche Pietro Nenni.
Ora non ci
restano che le
famose o fumose trasmissioni televisive e
Iader Iacobelli potremo
rivederlo soltanto se la
RAI -canale 5 di
Storia- si deciderà di
trasmettere una riedizione
delle Tribune Politiche ..così, tanto per confrontare.
Nicolò Graffagnini
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