Aveva suscitato tanto clamore, persino una denuncia alla
Procura della Repubblica da psrte del Codacons, l'iniziativa del
M5S di segnalare che qualche giorno fà su 59 tesserini inseriti nelle
feritoie ben 30 erano lì in assenza dei deputati proprietari.
Il Presidente Ardizzone, con testi costituzionali in mano ha spiegato ...
Comunicazioni
della Presidenza
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi,
potete pure rimanere in Aula estraendo i tesserini.
Prima dell’abbandono
dell’Aula, come fatto politico - anche questo è un modo di esprimere la propria
posizione politica - ho il dovere di fare una comunicazione, anche con
riferimento alla precedente seduta.
Sono e devo
dire, purtroppo, tenuto a svolgere alcune considerazioni sulla normativa che
presiede alla presenza in Aula dei deputati, perché pensavo fosse chiara a
tutti.
In primo luogo,
occorre tenere distinta la presenza ai fini amministrativi da quella sulle
votazioni. Giova infatti ricordare, così come comunicato nella seduta n. 3 del
12 dicembre 2012, che il primo tipo di rilevazione, quella amministrativa,
consente di evitare la decurtazione della diaria anche se il parlamentare, per
propria insindacabile scelta politica, decida di non prendere parte ad alcuna votazione
o in genere ai lavori parlamentari.
Ciò non a tutela
di ipotetici assenteisti, ma per diretta disposizione di rango costituzionale,
art. 67 della Costituzione e art. 3 del nostro Statuto, che prevedono il
divieto di mandato imperativo volto ad assicurare la piena libertà dei deputati
nello svolgimento della loro attività.
Lo stesso
principio si evince a contrario dalla espressa previsione della “mancanza
del numero legale”, nel corso della seduta che è disciplinato, come sanno tutti
coloro che hanno dimestichezza con le cose della politica, come uno degli
strumenti in possesso dei deputati per fare valere la loro posizione in ordine
all’argomento in esame. Ricordo, per converso, che la prassi parlamentare conosce
l’opposto strumento, il cosiddetto “ostruzionismo parlamentare” che è
funzionalmente teso
allo stesso fine.
Ogni valutazione
sul comportamento e sull’opportunità politica di partecipare o meno ai lavori parlamentari
è quindi rimessa al giudizio dell’opinione pubblica, che si sostanzia, sia nel
giudizio espresso dai media sia, da ultimo, nell’eventuale “sanzione elettorale”.
Ricordo, poi
che, proprio da ultimo, con disposizione del Segretario generale del 4 dicembre
2012, gli assistenti parlamentari, oltre a custodire i duplicati del badge di
ciascun deputato, sono tenuti, provvedendo a prenderne nota, a consegnare gli
stessi esclusivamente ai loro titolari, avendo cura che siano restituiti a fine
seduta e annotandone l’eventuale mancata riconsegna.
Annunzio infine
che, compatibilmente con quanto testé detto, il Consiglio di Presidenza tornerà
presto ad occuparsi della vicenda per eliminare il pericolo di qualsiasi
comportamento improprio, che non mi risulta ci sia stato.
Tanto sentivo di
rassegnare all’Assemblea nella mia funzione di garante dell’Istituzione parlamentare,
sia nei confronti dei diritti e dei doveri del parlamentare, sia nei confronti
dei diritti del popolo siciliano.
A maggior
ragione sto dando distribuzione, io in questo momento, alla stampa di copia
delle presenze e delle assenze della volta precedente perché, siccome la
memoria inganna ciascuno di noi
e non ci sono
atti ufficiali, ciascuno ricordando ha fatto risultare presenti o assenti sulla
base di quello che ricordava.
Abbiamo avuto il
caso eclatante dell’onorevole Vinciullo, che posso assicurare che era presente,
il caso dell’onorevole Picciolo che risultava in congedo, come risulta dai
verbali. Per cui io, per il futuro, pregherei ogni parlamentare di attenersi
rigidamente al Regolamento interno per evitareequivoci perché ne va della
dignità di quest’Aula che non riguarda il singolo, né i singoli Gruppi né i singoli
parlamentari, ma tutti noi.
Nessun commento:
Posta un commento