Ci piace pubblicare la cronostoria del Ponte di Messina,
cosi come ricostruita dall'Assessore alle Infrastrutture nel
suo intervento nell'Aula di Sala d'Ercole nella giornata di ieri.
BARTOLOTTA, assessore
per le infrastrutture e la mobilità. Signor Presidente, onorevoli deputati,
riprendo dall’ultima seduta, quando abbiamo ascoltato diversi interventi su
questa mozione presentata dall’onorevole Ferrandelli, sicuramente di importanza
notevole per un’opera che, senz’altro, riteniamo strategica nell’interesse non
soltanto del panorama regionale siciliano ma anche di quello nazionale e, devo
dire, anche internazionale.
E’ ovvio che i
dubbi, le perplessità della mozione e di tutto ciò che, in questi anni, noi
tutti, abbiamo potuto seguire con determinate problematiche che riguardano
diversi aspetti procedurali ma anche contenuti essenziali dell’iter progettuale
che porterà, ancora questo non lo sappiamo, alla realizzabilità
dell’opera, pone di una convinta e profonda valutazione in merito alla
problematica.
Per una sorta,
devo dire, di puntualità di dati perché nella scorsa seduta ci sono stati vari
interventi anche con dati che in un
certo senso contrastavano tra di loro, io mi permetto di fare una elencazione puntuale,
se così vogliamo, di quelli che sono stati i vari passaggi, ad oggi consumati,
e che ci hanno portato allo stato attuale, circa il percorso procedurale dell’opera
Stretto di Messina.
Ovviamente una
ricostruzione puntuale, che è stata fatta dal nostro Assessorato sulla scorta
degli atti d’uffici, e anche intervistando e anche raccogliendo dati dagli
altri Istituti e gli altri organi che sono interessati
nel procedimento di progettazione del ponte sullo stretto di Messina.
Ritengo doveroso
avviare questa breve disamina: a partire dal 2001, allorquando nella delibera CIPE
n. 121 l’opera ‘ponte stretto di Messina’, viene inclusa come opera già avviata
con legge propria. Si
conferma il carattere di rilevanza nazionale, e il costo previsto iniziale è di
4.957, 99 Meuro, e la
previsione di spesa, nel triennio 2002 - 2004, è di 305 Meuro.
Nel 2002 il
decreto legislativo n. 190 stabilisce le procedure per l’approvazione dei
progetti e individua nella
società ‘Stretto di Messina Spa’ il soggetto aggiudicatore.
Il Gruppo di
alto livello per la rete di trasporto Transeuropea, include, nel 2003, il ponte
sullo stretto tra i
diciotto progetti prioritari a livello europeo, da rendere operativi entro il
2020.
Gli assessorati
per l’ambiente ed i beni culturali delle regioni Calabria e Sicilia esprimono
parere favorevole, con
raccomandazioni e prescrizioni. Il 31 luglio il Ministero delle Infrastrutture
trasmette al CIPE la relazione
strutturale sul progetto preliminare, il CIPE con delibera n. 66 del primo
agosto, approva il progetto preliminare del ponte sullo Stretto e dei suoi
collegamenti, determinando l’accertamento
della compatibilità ambientale dell’opera, e il perfezionamento, ad ogni fine, ovviamente,
urbanistico ed edilizio dell’intesa Stato-Regioni sulla sua localizzazione.
Il costo
previsto è di 4.684,3 M/euro, a valori determinati nel 2002.
In novembre
viene firmato l’accordo di programma dal Ministero Infrastrutture dal Ministero dell’Economia e
dalle regioni Calabria e Sicilia, RFI - ANAS e Società Stretto di Messina
S.p.A.
A dicembre il
Consiglio dei Ministri dei trasporti europei, approva la proposta della
Commissione del primo
ottobre di revisione delle reti transeuropei che prevede anche la realizzazione
del ponte sullo stretto.
A gennaio del
2004 sono approvati, la Convezione e l’allegato piano finanziario; il Ministero
per le
Infrastrutture e la Società stretto di Messina stipulano l’atto aggiuntivo
della nuova Convenzione, relativa alle
modalità di approvazione dei futuri aggiornamenti del piano finanziario. Viene pubblicato il
bando di gara dello Stretto di Messina S.p.A per la selezione del General
Contractor al quale affidare
la progettazione definitiva e la realizzazione dell’opera.
Nella relazione
presentata al Parlamento dalla struttura tecnica del Ministero, in data 30
dicembre si riporta che
il 40% del costo totale è a carico della Società stretto di Messina, il
restante 60%, da reperire sui
mercati internazionali, senza garanzie dello Stato, questo per puntualizzare
anche un passaggio che
giovedì scorso era stato fatto sulle risorse da destinare alla realizzazione
del ponte.
Nel 2005, e per
l’esattezza il 12 ottobre, la gara viene aggiudicata in via provvisoria alla
cordata che viene
guidata da Impregilo S.p.A. con la SAC S.p.A e la Società italiana per condotte
acque S.p.A., queste
le principali imprese che fanno parte di questa holding.
L’inizio dei
lavori è previsto per il 2006 e avrà una durata di sei anni.
Il 24 novembre
il Consiglio di amministrazione dello Stretto di Messina SPA delibera l’aggiudicazione
definitiva per la gara del General Contractor a raggruppamento guidato
da Impregilo.
Il 16 gennaio
del 2006 viene firmato il contratto con Parsons Transportation Group per l’affidamento
dei servizi di project management consultant riguardanti le attività di
controllo e verifica della
progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione del Ponte sullo
Stretto e deis suoi
collegamenti stradali e ferroviari.
Il 26 marzo
viene sottoscritto il contratto tra la “Stretto di Messina S.p.A.” e la società
Impregilo capogruppo
mandataria del raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) per l’affidamento al Contraente
generale della progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione del
Ponte sullo Stretto di
Messina ivi compresi i suoi collegamenti stradali e ferroviari.
Il contratto è
del valore di 3,9 miliardi di euro e prevede 10 mesi per la progettazione
definitiva ed esecutiva e
cinque anni per la realizzazione dell’opera.
Nel 2008 il Cipe
con delibera n. 91 del 30 settembre prende atto dell’imminente scadenza, 5 novembre 2008
per l’esattezza, del termine quinquennale di efficacia del vincolo preordinato all’esproprio
derivante dalla delibera n. 66/2003 e delle possibilità di approvare entro tale
termine il progetto
definitivo dell’opera.
Delibera,
quindi, che venga reiterato il vincolo preordinato all’esproprio sugli immobili
interessati dalla
realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina il cui progetto preliminare è
stato approvato con delibera
dell’1 agosto 2003, n. 66.
Nel 2009 l’opera
è contemplata dalla delibera CIPE n. 10 di ricognizione sullo stato di
attuazione del bis. Il
decreto legge n. 78 assegna alla società Stretto di Messina S.p.A. un
contributo in conto impianti di
1.301,00 euro a valere sulle risorse del fondo infrastrutture in sostituzione
dei fondi della società Fintecna, ex azionista di maggioranza dello “Stretto di
Messina” e demanda al CIPE di determinare le
code annuali del contributo. Viene prevista la nomina di un Commissario straordinario,
fissando in sessanta giorni la durata dell’incarico.
Con decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri 6 agosto del 2009 il Commissario straordinario
viene individuato nella persona dell’amministratore delegato dello Stretto di
Messina S.p.A. dottore
Piero Ciucci.
Il 25 settembre
viene, finalmente, firmato l’accordo dalla Società Stretto di Messina e il
contraente Generale
Eurolink finalizzata al riavvio delle attività. Nella stessa data viene
sottoscritta l’intesa tra Stretto di
Messina e Project Management.
Il 2 ottobre ha
inizio l’attività di Eurolink inerente le attività propedeutiche alla
realizzazione dell’opera. L’8
ottobre viene dato avvio alle attività e il 28 ottobre avvia le attività anche
il Monitore ambientale.
Il CIPE, con
delibera n. 102, prende atto della relazione del Commissario straordinario
relativo alla rimozione
degli ostacoli che si frappongono all’avvio delle attività di realizzazione del
Ponte sullo Stretto di
Messina e delibera la prima coda annua del contributo in conto impianti di 1,3 miliardi di euro
determinata in 12,7 miliardi di euro e imputata sulle disponibilità del fondo infrastrutture.
L’11 novembre,
ai sensi dell’articolo 20 del decreto legge n. 185/2008 viene nuovamente nominato il
commissario straordinario questa volta, però, per la durata triennale.
Il 29 dicembre -
e arriviamo a porre in evidenza quelli che sono i dubbi anche evidenziati dall’onorevole
Ferrandelli nella sua mozione - la Corte dei Conti approva la relazione
concernente “Esiti dei
finanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina”...
(Brusìo in Aula)
PRESIDENTE.
Onorevoli colleghi, vi prego di permettere la replica all’assessore.
BARTOLOTTA, assessore
per le infrastrutture e la mobilità... Credo che voleva essere una replica
esaustiva ed integrativa degli interventi dello scorso giovedì. Credo che sia un’argomentazione
importante. Sulla scorta di questi dati che sto leggendo e che mi sono puntualmente
stati forniti, come ho detto prima, dagli uffici dell’assessorato ma anche da
una interlocuzione
con il Ministero delle Infrastrutture e con l’assessore per il bilancio,
probabilmente, alla fine di
questo intervento e di questa disamina tutti noi potremmo avere le idee un po’
più chiare.
Detto questo, il
29 dicembre, dicevo la Corte dei Conti approva la relazione concernente “Esiti
dei finanziamenti
per il Ponte sullo Stretto di Messina”. La Corte ritiene opportuna un’attenta valutazione di
fattibilità tecnica, attualizzazione delle stime di traffico, compatibilità
ambientale, completezza
delle modalità di imputazione nel bilancio dello Stato nelle somme già
destinate all’intervento
per il ponte sullo stretto di Messina e successivamente oggetto di
riutilizzazione.
Nel 2010, il 1°
aprile per l’esattezza, il General Contractor Eurolink avvia la
progettazione definitiva delle
opere a terra.
Il commissario,
nell’audizione del 3 febbraio presso l’ottava commissione della Camera dei deputati,
comunica che sono state avviate le indagini geognostiche che dureranno fino ad aprile
2010 e il monitoraggio ambientale ante operam che avrà una durata di
almeno dodici mesi.
Tra maggio e
giugno 2010 sono avviate indagini di campo, il monitoraggio ambientale,
territoriale e sociale e
prove aerodinamiche per il Ponte nelle gallerie del vento di Milano, Copenaghen
e Ottawa.
A settembre
viene siglato il protocollo d’intesa tra l’università degli studi di Messina e
quella degli studi
mediterranei di Reggio Calabria finalizzato a creare opportune forme di
collaborazione per l’intera
durata della realizzazione dell’opera.
E arriviamo ai
giorni nostri. Nell’allegato infrastrutture 2011 e 2013 l’opera Ponte Stretto
di Messina risulta
inserita come collegamento stabile stradale e ferroviario tra la Sicilia ed il
continente ed è riportata nelle tabelle uno e cinque.
Nella seduta del
4 novembre, la Conferenza unificata Stato-Regione sancisce l’accordo sull’allegato
infrastrutture e a novembre sono completate le attività operative da parte del
contraente generale, del
monitore ambientale e del project management per l’esecuzione dell’indagine topografica e
geognostica nonché nelle attività monitoraggio ante operam e nel
relativo controllo dei vari lavori.
Tra il 21 marzo
e il 10 maggio, la Società Stretto di Messina e il contraente generale Eurolink firmano accordi
procedimentali per la gestione dei siti di conferimento delle terre con Comuni
di Melicuccà sul
lato calabro e con i Comuni di Messina, Torregrotta, Valdina e Venetico sul
lato siciliano. Viene
inoltre firmato un accordo con la Coldiretti, unione piccoli proprietari
immobiliari, associazioni
sindacali, piccola proprietà immobiliare territoriale per la definizione delle
procedure espropriative.
In ultimo, nell’allegato
“infrastrutture” 2012-2014 l’opera Ponte sullo Stretto di Messina, collegamento
stabile, statale e ferroviario tra la Sicilia e il continente, è riportata
nuovamente nella tabella “1:
Programma delle infrastrutture strategiche - Aggiornamento aprile 2011.
Il 6 maggio Anas
comunica che in fase conclusiva il processo di verifica del progetto definitivo strutturato
dalla società con il coinvolgimento di Parsons Transportation Group che
assicura un controllo
tecnico, terzo e indipendente della progettazione del ponte, del validatore
Rina Check S.r.l. e del Comitato scientifico.
Dalla verifica
ormai conclusa risulta che i costi dell’opera (ponte più quaranta chilometri di raccordi
stradali e ferroviari) è in linea con l’ammontare previsto nel progetto
preliminare approvato dal Cipe nel
2003 e aggiornato a 6,3 miliardi di euro nel piano finanziario approvato e
ancora attualmente in
vigore.
Dalla
rilevazione dell’Autorità per la vigilanza dei contratti pubblici sullo stato
di attuazione delle opere comprese
nel PIS e che si basa sui dati comunicati da Rup al 31 maggio 2011 risulta completata la
progettazione definitiva ed in fase di elaborazione il piano
economico-finanziario.
L’avvio dei
lavori è programmato per aprile 2012 e l’ultimazione per giugno 2012.
Detto questo, è
inevitabile la condivisione dei dubbi contenuti nella mozione dell’onorevole Ferrandelli,
come anche le perplessità espresse in sede di dibattito nella seduta di giovedì
scorso da parte di
numerosi deputati in relazione ad un’opera che, certamente, riveste rilevanza
strategica nel panorama
infrastrutturale regionale e nazionale, verso la quale, però, permangono
criticità inerenti la fattibilità ambientale e geosismo-tettonica, nonché la
sostenibilità economica dell’opera in un contesto in cui,
peraltro, la conferenza dei servizi, in capo al Ministero delle Infrastrutture,
ad oggi, non ha detto
ancora la parola “fine” ai cento e più rilievi mossi dai soggetti preposti e
interessati dal procedimento per
il rilascio della Via Vas.
In attesa del responso
a tali rilievi del Gruppo struttura del Ministero non si può tuttavia rilevare che per il
territorio siciliano, in questo particolare momento storico e di particolare
crisi economica, sia prioritario
per il Governo regionale la messa in sicurezza del territorio e lo sviluppo
della rete infrastrutturale
interna all’Isola, intendendo con ciò la pianificazione e la mitigazione del
rischio idrogeologico,
la programmazione e la destinazione di adeguate risorse per ridare slancio ed incentivazione
alla rete infrastrutturale, aeroportuale, portuale, ferroviaria, ma anche
stradale ed autostradale
dell’Isola che riteniamo ad oggi, purtroppo, ancora carente e certamente non in
linea per quantità e per qualità agli standard europei e alla potenzialità
socio-economica che la nostra Regione certamente rappresenta.
In tale
contesto, il Governo regionale, ritengo, non abbia, ovviamente, una posizione
preconcetta e/o ideologica
alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, ma intende affrontare l’argomento con
tutta l’attenzione e
la profonda valutazione in ordine alla reale fattibilità e al rapporto
costi-benefici che tale opera, in
una società ormai proiettata ormai verso mezzi di trasporto veloci ma, al tempo
stesso, economicamente
sostenibili, potrebbe rappresentare per il territorio siciliano e per la
nazione più in generale.
In questa fase
non ci sono fatti concreti o elementi nuovi che ci possano permettere di fare
una riflessione
critica dell’opera per cui riteniamo che la stessa non figuri al momento tra le
priorità del Governo
regionale.
In modo
particolare - e sottolineo in modo particolare - qualora priorità significa
continuare asostenere costi
di gestione per lo più improduttivi e/o sottrazione di risorse che potrebbero
essere indirizzate ed
utilizzate in altri settori altrettanto strategici per lo sviluppo
infrastrutturale e socioeconomico della nostra
Isola.
E’ però
opportuno ribadire che il Governo regionale, nel riconoscimento del potere
sovrano dello Statuto e dalla
legge riconosciuto a questa Assemblea e nel doveroso rispetto e condivisione
del processo
democratico di formazione delle decisioni che in essa si esplica, ritiene
opportuno valutare la
determinazione del proprio indirizzo e della propria azione anche alla luce del
responso definitivo che l’Aula darà
alla mozione in argomento.
Questo in
sintesi l’intervento in rappresentanza del Governo regionale per, in un certo
senso, arricchire
quello che era il dubbio, quelle che erano le perplessità che sono state
individuate nella mozione, per
dare una serie di requisiti e di informazioni di carattere tecnico-scientifico
al percorso procedurale
inerente alla progettazione definitiva del ponte sullo Stretto.
Vorrei, a tal
proposito, soffermarmi e soprattutto ribadire che in questo preciso momento la valutazione sul
Ponte sullo Stretto e sulla possibilità che questa opera possa andare avanti è sicuramente in
maniera concreta legata a quella che è la reale fattibilità dell’intervento,
che attualmente non
c’è, e come tale ritengo che, in questo preciso momento, in questa precisa
fase, proprio perché
mancano delle indicazioni reali di carattere concreto, ci sono molti dubbi e
molte perplessità
sulla realizzabilità dell’opera, ritengo che non sia prioritaria nell’agenda
del Governo regionale.
Tuttavia, interpretando anche quello che è il pensiero del nostro Presidente,
riteniamo di uniformare e,
quindi, di definire l’indirizzo dell’azione di Governo in merito a tale problematica anche alla luce del responso che quest’Aula
vorrà dare alla mozione dell’onorevole Ferrandelli.
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