martedì 2 ottobre 2012

La vergogna. Avere creato ambiti di fondi pubblici dove esistono "opacità", "mancanza di controllo" e "libertà di spesa". Il sistema è marcio

Mungere le casse pubbliche è divenuto "sistema".
Non c'è niente da fare. Lo si fà con disinvoltura e lo si fà in casa di tutte le formazioni politiche. Ecco perchè nessuno si indigna ed i vari Bersani, Alfano, Casini, Ferrero parlano in tv e sui giornali del "nulla", come se nulla sapessero del sistema da loro dispiegato per vivere a "sbafo".
 
I soldi dei gruppi consiliari sono spesi "per legge" senza che possano essere controllati da nessuno e servono -è l'ultima novità- per mantenere politicanti "nullafacenti", che magari come l'ex ministro Paolo Ferreno hanno perso il posto di lavoro "al governo".
Sul giornale "La Stampa" di oggi  ci si sofferma sulla parentopoli piemontese e viene fuori che sindaci, consiglieri e presidenti di circoscrizioni, consiglieri comunali e provinciali, ma anche un segretario di partito nazionale (fra i più intransigenti come 'per finta' appare "Rifondazione Comunista") sono tutti iscritti nei libri paga di "Mamma Regione Piemonte", alcuni attraverso la mammella dei gruppi consiliari ed altri attraverso le segreterie degli assessori.
 
MUNGERE RISORSE PUBBLICHE non è quindi circostanza occasionale di "ladri" sporadici. E'  s-i-s-t-e-m-a, è ordinaria vita pubblica.
Non è prerogativa dei fascistoni alla Franco Fiorito (ex An, che si faceva chiamare il "federale"), non è prerogativa delle "cricche" del mondo berlusconiano, non è prerogativa della Direzione Nazionale UDC che si faceva arrivare fino in casa denaro dall'Enav, non è prerogativa del PD dove nessuno si accorgeva che nella sottosezione Margherita mancavano 25 milioni di euro o che il braccio destro del segretario nazionale era tipo che ci sapeva fare, non è prerogativa dei consiglieri emiliani idv, non è prerogativa dei neo-comunisti alla Paolo Ferrero.
E' SISTEMA CULTURALE DEGLI ITALIANI.
Viene da dire purtroppo che gli elettori non siamo migliori degli eletti. Vedere, sentire raccontare, che esistono persone che accolgono inquisiti, imputati, arrestati in attesa di giudizio che in questi giorni girano paesi e quartieri per ricordare ai loro "clienti" che nella prossima tornata si dovrà votare "...xy" è davvero inquietante. 

Riportiamo lo stralcio de "La Stampa" che riguarda l'intransigente Paolo Ferraro, Rifondazione Comunista.
Tutto lecito. Qualche traccia si può trovare, ad esempio, sul sito dell’Assemblea regionale dove si può leggere come Paolo Ferrero abbia un contratto co.co.co con il gruppo regionale della Federazione della Sinistra da 10 mila euro. È così? «Prendo 800 euro al mese. Che cosa ho fatto? L’ultima collaborazione è legata alla vicenda della Fiat ma seguo anche le politiche economiche e della montagna», spiega al telefono. Ferrero è assunto a tempo pieno nell’organico regionale ma ha scelto di passare al part-time e precisa: «Io non sono a distacco e la Regione non spende per me neanche un centesimo ma il gruppo regionale utilizza le sue risorse per la mia collaborazione part-time».

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