Emma Bonino, fu candidata a "governatore" della Regione Lazio e sfidò la
Polverini nella scorsa tornata elettorale.
Oggi rispetto allo scandalo dei soldi pubblici rubati dai partiti ha
le idee chiare. La parlamentare radicale pur essendo l'unica candidata del centro-sinistra non ottenne il sostegno dei big del PD, rimanendo vittima
di una sorta di boicottaggio proprio da parte del PD, che preferiva lo
status quo, ovvero il mantenimento dei privilegi della casta politica. La
Polverini secondo la deputata radicale incarnava perfettamente la visione dei “parassiti”
sia a destra che a sinistra. I fatti adesso l'hanno confermato.
Durissime sono le parole che Emma Bonino ha rilasciato al quotidiano la
Repubblica: “La mia fu un’autocandidatura. Polverini in quel momento era la
candidata di Fini, e una parte della sinistra corteggiava Fini perché si
decidesse a mollare Berlusconi. Renata piaceva molto a questa sinistra
dei calcoli, era molto gradita ai salotti degli strateghi, del resto
la sua popolarità è nata a Ballarò. Giganteggiava la sua candidatura solitaria ed
il Pd non faceva nomi da opporle. Strano, no? Così, il 3 di gennaio, mi sono
candidata da sola. E poi silenzio. Gelo. Prima che reagissero è passata una
settimana. (…) Il comitato elettorale è stato costituito il 2 febbraio, a un
mese dal voto”.
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