domenica 30 settembre 2012

Sicilia. "Il PD ha governato col peggior governo della storia di Sicilia", Ivan Lo Bello

Ivan Lo Bello, figura di primo piano della Confindustria-Sicilia, giudica pesantemente l'operato del Pd-siciliano e del suo gruppo dirigente asservitosi negli ultimi anni a Raffaele Lombardo.
E lo fa in un Convegno sul Sud, a Lamezia Terme, alla presenza di Pier Luigi Bersani.
Uno stralcio dell'intervento
“Una parte del Pd – ha detto Lo Bello – ha pensato di portare avanti una storia vecchia. Quella secondo cui un partito di sinistra non può governare da solo. Ecco, credo che quei dirigenti – ha aggiunto Lo Bello – non abbiano colto il mutamento sociale ed economico che sta interessando la Sicilia”.
E poi, ecco gli applausi, quando Lo Bello affonda: “Il Pd in Sicilia ha pensato che l'unica soluzione per governare fosse quella di governare col peggiore governo della storia della Sicilia. Questo – ha incalzato – è un problema sul quale si deve riflettere.
Si è classe dirigente e si vince una battaglia politica – ha aggiunto Lo Bello – quando si è coerenti con la propria storia, quando si ha capacità di innovazione, di rappresentare il nuovo e non il vecchio Mezzogiorno”.
 
Per esplicitare il pensiero di Lo Bello ci corre l'obbligo dire che con "gruppo dirigente"  e con "una parte del Pd" il riferimento è ai Giuseppe Lumia, agli Antonello Cracolici, ai Giuseppe Lupo.

La campagna elettorale è dura per i politicanti. Però additano non la loro inettitudine ma il "patto di stabilità". Viva l'ignoranza !!

Leggere i giornali e soffermarsi sulle notizie di "Finanza Pubblica" dà la sensazione che dalla Sicilia arrivino solamente bollettini di guerra, notizie che chiamare sconfortanti è un eufemismo.
Il guaio ancora più grave  è tuttavia che i "politicanti" super-ignoranti e ri-candidati all'Assemblea Regionale non capiscono una "h" di ciò che sta capitando e che capiterà sempre più se loro, "i responsabili del disastro" torneranno a sedere a Palazzo dei Normanni.
Fino a qualche anno fà, possedendo poche cognizioni di economia domestica, di buona amministrazione familiare e di buon intuito era facile arrivare a capire come gestire la "finanza regionale". Oggi servirebbe che chi si occupa di politica dedicasse un pò di tempo pure per "studiare", per capire cosa implica la globalizzazione, l'integrazione europea, la politica nazionale di rigore. Tutti questi concetti hanno inevitabili ricadute nella vita della Regione Siciliana e tuttavia nè il governo nè i parlamentari ars ne capiscono una "h".
Sanno solamente dire che è tutta colpa del "patto di stabilirà". Questa espressione, questa denominazione, viene additata come la responsabile e non come la conseguenza della loro  i-g-n-o-r-a-n-z-a.
A causa di questa grassa ignoranza ci è offerto leggere sui giornali come i candidati alla corsa per la conquista di un seggio all'Ars -ovunque si rechino per incontrare i pochi entusiasti sostenitori nei paesini di Sicilia- giustifichino la loro inettitudine degli ultimi anni additando sempre e comunque la parolina magica: Il patto di stabilità.

Abbiamo un ritaglio di giornale sulla disastrosa situazione di un  comune del palermitano. Ebbene, un onorevole pure lui del palermitano che è ovviamente in conseguenza della campagna elettorale in cerca di consensi non trova di meglio che additare un "nemico"  alla gente; un nemico per giustificare la cattiva amministrazionee la cattiva legislazione più recente di cui pure lui ha fatto parte.
 
Dipendenti comunali e lavoratori precari senza stipendi per il blocco del patto di stabilità.  Operatori e amministrativi dell'Ato da quasi tre mesi senza stipendi, i 20 operai della impresa Autolinee ... da sei mesi aspettano la busta paga, con il rischio del blocco totale dei trasporti e dei servizi pubblici essenziali, sono le parole che il povero candidato prova a rilasciare in giro. Povero, diciamo, non perchè privo di mezzi, no. Ha percepito la ricca busta paga dall'Ars e non gli manca nulla di essenziale. Povero, perchè non ha capito che se la "finanza pubblica" in Sicilia ha il cappio al collo è conseguente a gente come lui, che siede a Palazzo dei Normanni e che non ha assolto ai propri doveri di attento legislatore.
Il patto di stabilità è sancito nelle leggi dello Stato, pubblicate sulla gazzetta, ed un uomo che fa il politico è tenuto a tenersi informato per poter intervenire "in tempo".
I politici siciliani avrebbero dovuto, da un bel pò di anni, raddrizzare i flussi della spesa pubblica. Avrebbero dovuto chiudere o ridimensionare gli "stipendifici" per destinare le risorse negli investimenti, vere occasione per creare posti di lavoro. Non serve a nulla volere adesso, sotto campagna elettorale, fronteggiare l'emergenza, additando un nebuloso "patto di stabilità".
E' da due/tre mesi che leggiamo come il volenteroso avv. Gaetano Armao proponga deroghe per la Sicilia del "patto di stabilità" al Governo Nazionale. L'anno finanziario si avvia alla chiusura ma di deroghe non ne arrivano, e senza volere essere pessimisti riteniamo che non ne arriveranno. Infatti in Sicilia non si vuole capire che tirare la coperta da questo lato, implica scoprire l'altro lato. E poi non si vuole capire che per chiedere le "proroghe" occorre avere i conti in regola; e purtroppo noi siciliani non li abbiamo in regola.
Fino a qualche tempo fà -per fare un esempio- i fondi destinati al co-finanziamento non rientravano nel patto di stabilità, perchè attivavano "investimenti". La classe politica siciliana cosa ha fatto ? Con quei fondi ha attivato non investimenti ma stipendifici a più non posso, a tignitè. Ed è arrivato il tempo di dover mettere in sicurezza pure quei fondi.
Il Patto di Stabilità esiste sia in Sicilia che in Baviera o in Filandia. In queste ultime realtà nessun politico addita come una "bestia nera" il Patto di Stabilità. Occuparsi di politica d'altronde significa effettuare le "scelte buone" per la collettività, inquadrandole nel contesto di una ampia visione e programmazione del futuro. Se non si sanno queste cose perchè si insiste a voler fare il politicante da quattro soldi ?
Solo per percepire indennità vicine ai 20.000,oo euro mensili,  oltre ai rimborsi che arrivano dalla cassa dei "gruppi parlamentari" ?
Che miseria di uomini !!!

"Liste pulite" ? In Sicilia si preferiscono quelle sporche

"Liste Pulite" ci avevano promesso.
 Come e' possibile che le liste siano pulite se nell'Assemblea appena sciolta vi erano trenta fra indagati, imputati e condannati e se ben 76 su 90 dei vecchi "parlamentari " sono nuovamente candidati ?
e ricordiamocci che non tutti i 14 mancati erano col casellario penale "sporco".
I mancanti, in gran parte, sono "mancanti" perchè hanno ottenuto la promessa che saranno ri-candidati in primavera, al Parlamento Nazionale.
 
Ricordiamocci !
Nell'ultima legislatura regionale, sei "parlamentari" sono finiti in carcere, o agli arresti domiciliari. Venti sono stati destinatari di un avviso di garanzia. La gran parte, per non dire la totalita',  di questi "sporchi-uscenti"  sono nuovamente presenti nelle liste per le elezioni del 28 ottobre.
 
E dire che tutti i partiti ci avevano promesso le "liste pulite".
Tutti i partiti hanno evidentemente una concezione della pulizia che non coincide con quella comune.

Contessa Entellina. Inizia il primo ottobre la raccolta differenziata porta a porta

La lettera agli utenti dell'Amministrazione Comunale
La raccolta verrà attuata mediante l'utilizzo di contenitori distribuiti gratuitamente alle famiglie:
sacchetti bianchi per carta e cartoni
sacchetti gialli per gli imballaggi in plastica
contenitori marrone per la frazione organica
e contenitori verdi per vetro e lattine.
I cittadini depositeranno davanti al proprio domicilio il contenitore con il rifiuto diffarenziato, che verrà prelevato dagli operatori ecologici secondo il calendario ... ed in orari prefissati.
I cittadini nelle cui abitazioni è presente un piccolo giardino, possono richiedere gratuitamente la compostiera, beneficiando di una riduzione della TARSU.
Per attuare il progetto di raccolta differenziata è necessario il contributo di tutti, al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini, ridurre la spesa del servizio e garantire alle generazioni future di potere fruire delle risorse di cui disponiamo attualmente.
Perchè il preogetto possa realizzarsi efficacemente è necessaria la fattiva collaborazione di tutti i Cittadini.
 
 
Ecocalendario
-Lunedì, Frazione organica -pannolini
-Martedì, Carta/Cartone
-Mercoledì, Frazione organica -pannolini
-Giovedì, Secco indifferenziato
-Venerdì, Frazione organica -pannolini
-Sabato, Vetro/Lattine -plastica

Elezioni Siciliane. Pure la legge regionale prevede i "nominati"

Ogni candidato a “governatore” sulla base della legislazione regionale siciliana del 2001 è tenuto a presentare un “listino” con otto nominativi che avrebbero dovuto essere  nomi “di prestigio” . Lo scopo del “listino”- nelle intenzioni originarie- era di consentire un premio di maggioranza al candidato vincente, la cui coalizione non avesse raggiunto il 60 per cento dei seggi del parlamento siciliano.
Oggi esso ha la funzione di raccogliere “notabili” che nemmeno a cannonate il corpo elettorale avrebbe votato; serve quindi a garantire il “posto” in paradiso, a Palazzo dei Normanni, a chi non ha né prestigio né consensi; sempre, ovviamente che il candidato “governatore venga eletto.
Sono in pratica i corrispondenti dei nominati del Parlamento nazionale.
Pubblichiamo i listini presentati dai Candidati alla Presidenza della Regione:
-PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI Di Leo Giacomo, Di Salvo Clelia Luisa, Castiglione Sergio, Leggio Rosa, D’Arrigo Salvatore, Poidimani Giorgia, Monastero Michele, Latino Anna, Persico Jean
LISTINO REGIONALE MOVIMENTO CINQUE STELLE Cancelleri Giancarlo, Foti Angela, Zagarrio Giuseppe, Zafarana Valentina, Troisi Sergio, La Rocca Claudia, Venturino Antonio, Marzana Maria, D’Amico Filippo
LA RIVOLUZIONE E’ GIA’ INIZIATA Crocetta Rosario, Maggio Maria Leonarda, Firetto Calogero, Cirone Maria, Leanza Lino, Milazzo Antonella Maria, Malafarina Antonio, Anselmo Alice, Oddo Salvatore
IL POPOLO DE I FORCONI MARIANO FERRO PRESIDENTE Ferro Mariano, Scarlata Giuseppe, Pagano Marina, Crupi Francesco, Savoca Laura Maria, Scianò Giuseppe, Rinaldo Donatella, Bertolone Geraldo, Rapisarda Lucia STURZO PRESIDENTE Sturzo Gaspare, D’Angelo Renata, Di Prima Mario, Giuffrida Rosalba, Maniscalco Massimo, Leone Maria Grazia, Pintus Renzo, Territo Giuseppina, Russello Domenico
LIBERA SICILIA CLAUDIO FAVA PRESIDENTE Marano Giovanna, Ghioldi Maximo Ismael, Amico Angela Maria, Grosso Mario Antonio, Di Martino Marianna, Marotta Antonio, Messina Caterina, Rinciani Orazio Antonio Maurizio, Speciale Ornella
RIVOLUZIONE SICILIANA De Luca Cateno, Morsello Martino, Nicotra Rosaria, Corrao Domenico, Salerno Ersilia, Provenzale Giuseppe, Pollina Ilenia, Salamone Enzo, Sisino Giovanna Maria
PRESIDENTE MICCICHÈ Miccichè Gianfranco, Savona Riccardo, Interlandi Rossana, Oliveri Sandro, Ferro Margherita, Arcidiacono Giuseppe, Munafò Stefania, La Rosa Epifania, Picone Maria Rita
VOI - OBIETTIVO SICILIA Pinsone Lucia, Giordano Vittorio, Corrias Maria Chiara, Guadalupi Francesco, Galofaro Roberta, Cardaci Antonino, Cardella Maria Concetta, Toscano Salvatore, Conti Mica Francesca
LEALI ALLA SICILIA Giacalone Davide, Colletto Calogero, Cassataro Concetta, Lo Piccolo Gian Battista, Milazzo Francesca, Giordano Sandro, Matranga Letizia, Capuano Fabio, Rea Stefania
PER MUSUMECI PRESIDENTE Musumeci Nello, Scoma Francesco, Caronia Marianna, Pogliese Salvo, D’Anna Tiziana, Leontini Innocenzo, Spataro Concetta, Bosco Nino, Castiglione Maria Giuseppa

sabato 29 settembre 2012

Mese di agosto. Quando tutti sono in ferie i politici piemontesi si rompono il .... a lavorare

SICILIA. Il Presidente dell'Assemblea Regionale, Francesco Cascio, si e' impegnato a consegnare al piu' presto alla Magistratura i documenti necessari a capire come siano stati spesi €. 67 milioni di fondi pubblici in quattro anni destinati ai gruppi politici. Cio' nello spirito di collaborazione, viene detto. PIEMONTE. In questa regione la Guardia di Finanza ieri e' entrata in forze e gia' ha esaminato una parte della documentazione, quella relativa al 2011. Risulta un dato davvero interessante. Di solito la gente e' portata a pensare che i politici non lavorino o lavorino pochissimo. ERRORE ! ! Dalla documentazione e' emerso che in tutti i mesi dell'anno i politici piemontesi lavorano e sono spesso in missione, soprattutto nel mese di Agosto c'e' una vera esplosione di invii in missione per ragioni di lavoro politico. E poi, poveretti, vengono accusati di essere lazzaroni! Mentre tutti gli italiani vanno al mare o in montagna, la Fiat e le industrie piemontesi sono in ferie, loro, i politici sono impegnati in massacranti lavori -in missione-, per il bene della regione. Ecco perche' il mese in cui risultano consistenti prelievi di denaro pubblico e' agosto; e' il mese piu' adatto al lavoro politico fuori sede. Le altte regioni sotto indagini sull'uso del denaro pubblico attualmente sono LAZIO, BASILICATA, EMILIA ROMAGNA.

Regione Sicilia. Hanno devastato le finanze regionali, e tornano in 76

Curiosita': un seggio all'Assemblea Regionale Siciliana e' come vincere un terno al lotto; ecco perche' che fa una volta l'esperienza di incassare €. 20.000, oo al mese non intende piu' mollare la presa. Sono 76 i "deputati" uscenti che si ripropongono al corpo elettorale e possiedono un orgoglio ed una pretesa di meritare la riconferma che ha dello sbalorditivo. Parlano, criticano amici ed avversari di partito che non avrebbero capito. Fosse stato per ciascuno, preso singolarmente, di loro la Sicilia oggi sarebbe un giardino. Invece, per colpa ... . In Qualsiasi parte del mondo questa gente non avrebbe nemmeno il coraggio di mettere il piede fuori di casa, invece da noi c'e' pure gente che li promuove e li elogia. Hanno rovinato le finanze regionali eppure in 76 su 90 sono tutti pronti per tornare. Abbiamo detto che sono 76, ma in verita' Raffaele Lombardo ha messo la sua giovane "Trota", in figlio 23enne in lista, al suo posto. Quindi e' come se a tornare sono 77. Auguri ai siciliani !

Elezioni Siciliane. Sono undici gli aspiranti "governatori"

In corsa per la carica di Presidente della Regione Sicilia ci sono 1) Giancarlo Cancelleri (Movimento 5 stelle), 2) Rosario Crocetta (Pd, Udc, Lista Crocetta), 3) Giacomo Di Leo (Partito comunista dei lavoratori), 4) Cateno De Luca (Rivoluzione siciliana), 4) Mariano Ferro (Forconi), 5) Davide Giacalone (LeAli alla Sicilia), 6) Giovanna Marano (Idv, Sel-Verdi-Fds), 7) Gianfranco Miccichè (Grande Sud, Partito dei siciliani, Fli-Nuovo Polo), 8) Nello Musumeci (Pdl, Cantiere Popolare, 9) Lista Musumeci), 10) Lucia Pinzone (Movimento Voi),11) Gaspare Sturzo (Italiani Liberi e forti). Una cosa stranizza: nessuno dei candidati finora ha affrontato seriamente quello che dovrebbe essere il punto cruciale della campagna elettorale. Nesuno spiega come intende affrontare la crisi finanziaria che attanaglia la Regione fino al punto di non disporre dei fondi necessari per co-finanziare i progetti U.E.

Disinvoltura da una parte ed Infantilismo dall'altra: i mali della Sinistra

La mancata candidatura di Fava continua a mettere a nudo come il Pd non trovi puntelli alla sua sinistra. In fondo si sta verificando quanto gia' accaduto a sinistra durante il primo centrosinistra degli anni '60 e '70. Il Psi non trovo' mai sostegni nel Pci, in quanto questo intendeva salvaguardare la "purezza rivoluzionaria", che non poteva essere contaminata sporcandosi le mani con la concretezza dei problemi da risolvere. Lo stesso film si ripete oggi come se 50 anni fossero passati invano. “Dopo questa vicenda surreale dell’incandidabilità di Fava - ha commentato Antonello Cracolici, capogruppo Pd all’Ars, partito che con l'Udc sostiene l’eurodeputato Rosario Crocetta alla Presidenza della Regione - mi sarei aspettato che venisse ascoltato il popolo del centrosinistra che chiede unità per sconfiggere il candidato della destra. “Perfino il ‘destino’ – ha aggiunto - ha tentato fino all’ultimo di far riunire la coalizione. Mi auguro comunque che possa prevalere il buonsenso e si comprenda che, specie in questa situazione, non ha senso insistere sulla strada delle divisioni, perché così si rischia solo di far vincere la destra”. Di opinione completamente opposta e' Erasmo Palazzotto, segretario regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà: “Le ragioni che hanno diviso il centrosinistra – ha riposto l’esponente di Sel - non riguardavano il 'destino' personale di qualcuno, ma le scelte politiche del Partito democratico, in continuità con il sistema di potere che ha governato la Sicilia negli ultimi 20 anni”. Ed ha continuato: “Noi vogliamo rappresentare l'alternativa e il futuro, mentre loro rappresentano la continuità col passato. Proseguiremo sulla strada del rinnovamento della politica siciliana insieme a Claudio Fava, con la splendida candidatura alla Presidenza della Regione di una donna come Giovanna Marano.

Accadde oggi

A) Era il 29 settembre 1936, ancora in Italia il Fascismo era in auge, nacque un protagonista di oggi: SILVIO BERLUSCONI. B) Era il 29 settembre 1951, ancora in Italia si ricostruiva lo scempio creato dal Fascismo, nacque un protagonista di oggi: PIER LUIGI BERSANI. Il destino ha voluto che si distinguessero per una sola "L". Uno e' leader del pdl e l'altro e' leader del Pd.

venerdì 28 settembre 2012

Francia: tasse ai ricchi. L'errore del Pd e' di aver fatto propria la visione liberista

La crisi attanaglia non solamente l'Italia ma l'intera Europa da quattro anni.  Anche la Francia di Francois Hollande nel 2013 prevede di dover alzare le tasse per poter ridurre il deficit pubblico. La terapia che usera' la Francia a guida socialista pero' non sara' nel segno del liberismo che in Italia il Pdl, il Pd e l'Udc hanno fatto proprio inseguendo Mario Monti e l'orientamento bocconiano. Le nuove tasse francesi colpiranno con aliquote sempre piu' crescenti chi guadagna troppo (oltre €. 150.000,oo) cosicche' chi percepira' redditi annui eccedonti il milione di euro sara' inciso con l'aliquota massima del 75% (GIUSTIZIA SOCIALE).  Sempre in Francia arriveranno viceversa sgravi alle famiglie a basso reddito, e verrà frenata la spesa pubblica non sufficentemente produttiva. In tutto il valore della manovra 2013 ammonta a 30 miliardi. Dieci miliardi arriveranno da un “ridimensionamento” alla spesa pubblica,  dieci miliardi dai prelievi supplementari sulle imprese e altri dieci dalle nuove tasse alle famiglie benestanti. C'e' da chiedersi perche' in Italia il Pd di Bersani si sia arruolato sul piano politico-culturale nel pensiero liberista secondo cui le tasse devono provenire dalla grande massa dei bassi redditi per allettare i grandi redditieri a proseguire con i consumi voluttuari. Il Pd liberista lascia spazio a sinistra alle forze socialistoidi che pero' mostrano di non ben conoscere ancora il metodo riformista.  

Elezioni Regionali. Le ulteriori liste presentate entro le ore 16,oo di oggi

LISTA "LEALI DELLA SICILIA" Calogero Colletto, Gian Battista Lo Piccolo, Giuseppe di Maria, Vincenzo Accardo, Maria Agliuzza, Luigi Bertolino. Sandro Giordano, Monica Iurato, Stefania Malacria, Letizia Matranga, Francesca Milazzo, Giuseppe Piccione, Francesco Poma, Luana Randazzo, Giovanna Vasta, Marcella Pisani. LISTA "MUSUMECI" Filippo Cangemi, Bartolo Sammartino, Cristiano Battaglia, Patrizia Biagi, Maria Bruno, Marcello Cacace, Mauro Calì, Daniela Cané, Antonino Caradonna, Roberto Corrao, Giada D'Agostino, Nicolò Gambino, Salvatore Lo Giudice, Piera Lojacono, Cosimo Lojacono, Salvatore Luna, Roberta Morello, Flavia Odoroso, Vito Raso, Giuseppe Scrivano, LISTA "GRANDE SUD" Gianfranco Micciché, Pietro Asaro, Gloria Cammarata, Valentina Cassataro, Salvatore Cellura, Tiziana D'Alessandro, Eusebio Dalì, Chiara Di Garbo, Bruno Durante, Antonella Guida, Gerlando Inzerillo, Giampiero Lombardo, Salvatore Marsala, Francesco Mineo, Giuseppe Prestigiacomo, Adele Sabato, Riccardo Savona, Maria Serra, Edy Tamajo, Pietro Vazzana, LISTA "PID - CANTIERE POPOLARE" Salvatore Cordaro, Marianna Caronia, Maria Giuseppa Castiglione, Felice Bruscia, Roberto Clemente, Vitale Gattuso, Gaetano Licata, Rosaria Amodeo, Maria Barbagallo, Patrizia Barbaro, Anna Calascibetta, Maria Antonia Di Trapani, Rosetta Guida, Francesco La Rosa, Vincenzo Lo Cascio, Mattea Lo Nardo, Angelo Sala, Giovanni Scalici, Tomasino Silvana, Francesca Verrigno.

Altre liste depositate oggi pomeriggio per la provincia di Palermo

LISTA "Pdl-POPOLO DELLA LIBERTA'" Francesco Cascio, Salvino Caputo, Francesco Scoma, Manola Albanese, Pietro Alongi, Ivana Calabrese, Gaetano De Stefano, Giuseppe Di Maggio, Vincenzo Di Trapani, Dario Falzone, Rosaria Fulco, Antonina Giambona, Salvatore Governanti, Stefania Mandalà, Agata Messina, Giuseppe Milazzo, Vincenzo Mulè, Vincenzo Parisi, Angela Terrazzini, Nello Triolo, LISTA "ROSARIO CROCETTA" Rosario Crocetta, Antonio Malafarina, Alice Anselmo, Maria Grazia Bommarito, Carlo Caronia, Giovanni Di Giacinto, Pino Faraone, Nino Guccione, Marina La Farina, Carlo Li Puma, Gaetano Nicchi, Vito Giambanco, Anna Modica Nino Oddo, Gaetano Savona, Giuseppe Valenti, Fabio Virdi, Alessia Messina, Valeria Iovino, Amedea Caterina Alessandri, LISTA "PARTITO PENSIERO E AZIONE" Claudio Amato, Agata Iannello, Adolfo Bruno, Maria Scilipoti, Paolo Noto, Donatella Roccuzzo, Maurizio Pace, Michael Malvoccio, Adriana Fichera, Salvatrice Mirabella, Francesco D'Amico, Rosa Maria Amato, Giovanni Spatuzza, Salvatore Russo, Giovanna Malvuccio, Orazio Iacono, Rosalba Roccuzzo, Biagio Di Raimondo, Giovanni Amato, Giacomo Angii, LISTA "PARTITO DEI SICILIANI - MPA" Nicola Vernuccio, Mariella Accurso, Francesca Aricò, Giuseppa Attinasi, Ruggero Avellone, Marco Cucchiara, Vincenzo Figuccia, Milena Fiorini, Giovanni Greco, Cinzia Labruzzo, Giuseppe Mauro, Francesco Miceli, Stefania Munafò, Mario Parlavecchio, Maria Ester Pezzer, Gioacchino Pitingaro, Tony Rizzotto, Mimmo Russo, Vincenzo Sottile, Francantonio Tudisco,

Regione Emilia Romagna. La Procura della Repubblica indaga su come i gruppi partitici usano il denaro pubblico

Inchiesta avviata dalla Procura di Bologna sui gruppi consiliari della Regione Emilia Romagna. Il pool investigativo punta a fare luce sulle modalita' di impiego del denaro da parte dei politici, componenti dei gruppi consiliari. La procura bolognose si sta avvalendo di uomini della guardia di finanza.

Elezioni Regionali. Altre liste presentate per la provincia di Palermo

LISTA "RIVOLUZIONE SICILIANA " Cateno De Luca Giuseppe Provenzale Domenico Corrao Enzo Salamone Fabrizio Alessi Letizia Badalamenti Salvatore Bertolino Mario Salvatore Castelli Maria Costanza Vincenzo Di Gaetano Michela Fiumara Salvatore Giambrone Francesca Maria Mascellino Salvatore Medica Noemi Notaro Francesca Nuccio Daniela Pupella Umberto Richichi Pietro Paolo Sanfelice Salvatore Tomasello LISTA "ITALIANI LIBERI E FORTI" Massimo Maniscalco Alessandro Aricò Gaia Casano Andrea Cosentino Fabiola Cuzzupoli Renata D'Angelo Maria Marcella Garofalo Biagio Genualdi Giuseppe La Grua Angelo Guerrero Gaetano Maltese Antonino Massaro. Giuseppina Palermo Giacomo Scalzo Domenica Valenti Ambrogio Vario LISTA "IL POPOLO DEI FORCONI" Giuseppe Scianò Mariano Ferro Marino Pagano Edoardo La Milia Onofrio Carruba Toscano Carlo Mangano Linda Cottone Salvatore Costanza Giuseppina La Placa Domenico Dagna Giò Napoli Giuseppe Marino Giuseppa Sortino Corrado Mirto Daniela Di Marco Rosalba Vaglica LISTA "ALLEANZA DI CENTRO" Alessantro Fontanini Giuseppe Aiello Raffaele Cassero Emanuele Giacopelli Annamaria Di Giorgio Delia Girgenti Ettore La Piana Manuela Langella Tommaso Lo Cicero Alberto Lo Savio Annamaria Magro Vincenzo Montevago Armando Felice Nocera Barbara Noto Leda Racuya Pietro Romeo Clara Saia Lucia Scavo Antonia Val Guarnera LISTA "PD - PARTITO DEMOCRATIVI" Giuseppe Lupo Antonello Cracolici Pino Apprendi Davide Faraone Alessandro Ala Sefana Billeci Giovanna Cottone Filippo Di Benedetto Francesco Di Franco Fabrizio Ferrandelli Maria Guarino Maria Letizia Ignoti Mariangela Li Vigni Mariella Maggio Lorenzo Marino Salvatore Papa Francesco Riggio Linda Toscano Salvatore Zuccaro LISTA "IDV- ITALIA DEI VALORI " Pippo Russo Salvo Barone Francesco Bondi Giancarlo Cammarata Maurizio Caruso Gaspare Giuseppe Di Spezio Giuseppa Iannazzo Rosario Leone Rosario Messineo Daniela Miceli Angela Mineo Paolo Misuraca Sergio Mulé Santina Pellitteri Giuseppe Siino Sonia Spallitta Ornella Speciale Marcello Susinno Patrizia Vilardi Romina vivona LISTA "SEL - SINISTRA, ECOLOGIA, LIBERTA'" Maria Giovanna Battaglia, Antonino Bonanno, Antonino Bonomo, Ninni Bruschetta, Angelo Campagna, Giulio Campo, Francesca Cicchirillo, Saverio Cipriani, Giuseppe Fiore, Marina Galici, Ghioldi Maximo, Daniela Graziano, Antonio Marotta, Erasmo Palazzotto, Lorenzo Palumbo, Gabriella Rosato, Gaspare Semprevivo, Ninni Terminelli, Giusi Ustica, Manfredi Lombardo.

Gianfranco Micciche'. Cosa intende per liste pulite ?

Grande Sud, una formazione personale di Gianfranco Micciche' in cui fra l'altro bazzica o ha bazzicato il sindaco di Contessa Entellina, ieri ha comunicato alla stampa che inserira' in lista per la conquista di un seggio a Palazzo dei Normanni anche Franco Mineo, indagato di abuso d'ufficio e sotto processo,  per altra questione, in quanto accusato di essere prestanome di boss. Immediatamente sono scattate le critiche di personaggi vicini alla formazione politica-personale di Micciche' che dagli avversari che hanno voluto ricordare come in Commissione Antimafia sia stato predisposto un "codice etico" a garanzia dei cittadini. Mineo, che verosimilmente si era pteparato ad affrontare le polemiche, ha sottoscritto una dichiarazione di dimissioni dalla carica di deputato regionale -senza data- che ha consegnato al coordinatore del partito-personale di Micciche', da dover essere usata nel caso in cui dovesse essere condannato. Siamo in Sicilia ! ! !

Dalle Alpi alle Piramidi, dal Brennero a Pantelleria i politicanti da quattro soldi usano gli stessi sistemi per rubare i soldi dei contribuenti che continuano ad eleggerli.

Le spese dei gruppi partitici del Consiglio Regionale del Piemonte sono finite sotto la lente delle Fiamme Gialle. L'operazione si inserisce nell'ambito di un'indagine conoscitiva della Procura di Torino sulle spese sostenute dai gruppi a partire dal primo gennaio 2008. La Guardia di Finanza è stata questa mattina a Palazzo Lascaris con una ordinanza del magistrato ed ha acquisito documenti relativi al finanziamento dei gruppi consiliari e allo status dei consiglieri presso tutte le loro sedi. Nei giorni scorso la stampa nazionale ha scritto di uomini politici regionali che dopo aver trascorso le vacanze nelle localita' sciistiche presentavano il rimborso spese alla Regione (gruppi politici) per essere stati in "missione".

Accadde oggi

PAPA LUCIANI. Il 26 agosto 1978 Albino Luciani viene eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo I. E' trascorso appena un mese quando, il 29 settembre 1978, tutta la Chiesa Cattolica, e non solamente essa, viene scossa dalla inaspettata notizia: il Papa è morto. I fedeli, che in appena trentatré giorni di pontificato erano stati conquistati dalla semplicità, dall'animo gentile ma determinato di Giovanni Paolo I, devono già rassegnarsi a piangerlo. Da Cardinale di Venezia, Albino Luciani era salito al soglio di Pietro dopo un rapidissimo conclave, nel quale era stato eletto a grandissima maggioranza come successore di Paolo VI. Nonostante avesse scelto, come mai prima era accaduto, un doppio nome in ossequio ai suoi predecessori, alcuni gesti innovatori avevano inaugurato il suo pontificato rompendo la continuità con alcune tradizioni ecclesiastiche, ad esempio con l'abolizione del plurale maiestatis e della tiara papale.

Rosy Bindi non vuole tornare a casa

Rosy Bindi e' alla quinta legislatua e in vista delle prossime elezioni non intende mollare. Vede Matteo Renzi, che per le citta' d'Italia va sostenendo che tutte le vecchie facce, che peraltro portano il peso dell'attuale sfacelo nazionale, devono ritirarsi, lo vede come il fumo negli occhi. Questa signora si sente al di sopra di tutto, pur non avendo cavato in cinque legislature un ragno dal buco. La cosa strana e' che la Bindi nel 1994 fece il diavolo in quattro per far si che De Mita (che di legislature sulle spalle ne aveva tante) non venisse candidato. Altri due figure ridicole che contestano Renzi sono un certo D'Alema ed un certo Veltroni, fra le figure piu' inconcludenti del panorama politico italiano. Questi hanno sulle spalle piu' di tre legislature, sono fra gli artefici del disastro nazionale, e non intendono nemmeno loro mollare l'osso. Il bello di questi due inconcludenti, che pero' si sentono grandi uomini, e' che negli anni '90 fecero il diavolo in quattro per "archiviare" perche' avevano trascorso piu' di tre legislature in Parlamento, prima Alessandro Natta e poi Achille Occhetto. Rosy Bindi, Massimo D'Alema e Walter Veltroni: simboli di un vecchiume inconcludente che pero' si ritengono "al di sopra dei comuni mortali".

giovedì 27 settembre 2012

Liste Candidati. Udc e M5S presentano le liste in provincia di Palermo

Le prime due liste presentate presso la Cancelleria del Tribunale
 
Lista U.D.C. Unione di Centro)
ANNA ARVO
ARMANDO AULICINO
VINCENZO BRIGANO'
ALBERTO CAMPAGNA
ANTONINO COSTUMATI
GIULIO CUSUMANO
ANTONINO DINA
TOMMASO GARGANO
AGOSTINO GENOVA
PIETRO LA TORRE
SALVATORE LENTINI
ANNAMARIA MAGGIO
SALVATORE ANELLO
GIUSEPPE SPATA
MARIA LEA TINNIRELLO
MARIA TESAURO
ANTONELLA TURCO
LUIGI MARIA
LUCIO VALLONE
SILVANA ZARA
ILEANA PANAMA


LISTA M5S (Movimento cinque stelle)
Cancelleri Giancarlo
Giulivi Mauro
La Rocca Claudia
Ciaccio Giorgio
Trizzino Giampiero
Busalacchi Samanta
Di Benedetto Chiara
Siragusa Salvatore
Lupo Francesco
Ricciardi Riccardo
Lupo Loredana
Lanzafame Salvatore
Paradiso Stefano Alessio
Sardisco Giovanni
Negrì Marco
Campanella Francesco
Fiore Gabriella
Calderone Maddalena
Vetro Alessandro

La Coalizione della Sinistra sarà guidata da Giovanna Marano, leader della Fiom

Giovanna Marano, la leader siciliana della Fiom-Cgil sarà la candidata della Sinistra al posto di Claudio Fava.
Fava si è ritirato per una questione di opportunità: secondo la legge elettorale siciliana non può essere infatti candidato perché ha tardato di cinque giorni, rispetto ai tempi stabiliti, l’iscrizione nelle liste elettorali col cambio di residenza. Rischiava quindi di non essere ammesso alle elezioni.
L’accordo tra i partiti che compongono la Coalizione di Sinistra prevederebbe una vicepresidenza alla Regione di Claudio Fava, qualora Giovanna Marano, 53 anni, vincesse le elezioni. La sindacalista è da qualche mese presidente del comitato nazionale della Fiom mentre prima era segretaria siciliana del sindacato dei metalmeccanici della Cgil.
Tramonta quindi l’ipotesi di un ticket tra il senatore Fabio Giambrone e Fava, e anche quella di Rita Borsellino con Fava vice presidente perché lei ha detto no.

Claudio Fava. Ha rinunciato alla candidatura

Voci insistenti e vicine al Comitato Elettorale dicono che con riferimento al potenziale rischio di vedere esclusa, dalla Corte di Appello ove si depositano le documentazioni elettorali, la  candidatura a "governatore", Claudio Fava avrebbe deciso di cedere il passo.
La buccia di banana, che però -e bisogna dirlo- per un aspirante alla Presidenza della Regione Sicilia costituisce grave imprevidenza, su cui è scivolato Fava è l'avere fissato la residenza in un comune della Sicilia con cinque giorni di ritardo rispetto ai termini prescritti dalla legge. 
 
Adesso il problema dello schieramento di Sinistra è di decidere "il che fare". Circolano indiscrezioni su una possibile candidatura di Rita Borsellino oppure di Fabio Giambrone.
Claudio Fava resterebbe tuttavia in corsa nel ruolo di Vice-Presidente della Regione (ticket).
 

Scilipoti incassa €. 20.000,oo al mese - Gli stanziamenti ai laboratori d'analisi verranno tagliati fino al 70%

Uno dei primi problemi che dovrà affrontare il prossimo Governo della Regione Sicilia sarà quello di come recepire i tagli stabiliti dal Ministero della Salute sulle nuove tariffe per esami e visite specialistiche. Il decreto prevede tagli fino al 70 per cento per i laboratori d’analisi siciliani, che finora, per alcune prestazioni, hanno goduto di rimborsi fra i migliori d’Italia da parte della Regione.
Le associazioni di categoria annunciano già ricorsi al Tar e minacciano l’aumento dei costi degli esami a pagamento per compensare le minori entrate.

Assemblea Regionale. Gode di guarentigie che renderanno complicate le indagini della Magistratura

La Procura ha aperto il fascicolo di idagine sulle spese pazze dei gruppi parlamentari dell'Assemblea Regionale Siciliana che in quattro anni si sono inghiottiti 67 milioni di euro come se si trattasse di un nulla. La Procura però sta attentamente studiando la linea di condotta da mantenere perchè nonostante Francesco Cascio assicura che a Palazzo dei Normanni non si segue il "modello Lazio" potrebbero insorgere, potrebbero essere messi in campo "cavilli giuridici" pur di non far conoscere agli inquirenti e, di riflesso, agli elettori in quali tasche sono finiti i 67 milioni di euro.
Che tipo di cavilli  ?
Il Consiglio di Presidenza dell'Assemblea Regionale, dove siedono come fratelli gemelli PDL,PD,UDC, MPA ....,  è convinto di essere situato non in un edificio, seppure prestigioso di Palermo, ma sul monte Olimpo dove nessuno può mettere piedi, se non i politicanti.
Si sappia che in quel mondo di illusi di grandezza il bilancio dell’Ars viene annualmente varato nel più stretto riserbo (ossia segretamente) dal Consiglio di presidenza e viene approvato dall’Aula senza alcuna discussione. Tutto ciò è segno che PDL o PD, su questa materia sono amici, non dissentono e, cosa più grave, congiuntamente non vogliono che nessuno sappia cosa essi mettono nella "pentola" che servirà a soddisfare i famelici "inconcludenti" di Sicilia.
Perchè la Magistratura sta studiando la linea di condotta ? 
Non è la prima volta che la magistratura mette mano alle spese dei gruppi dell’Ars. Negli anni passati anche la procura regionale della Corte dei conti ha voluto verificare come venissero spesi i fondi assegnati per il funzionamento dei gruppi parlamentari, se finissero nelle tasche dei parenti degli "iscritti al club degli inconcludenti".  
E gli "inconcludenti" come hanno reagito ? 
Hanno sollevato conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale che respinse il ricorso dell’Ars, essendo la gestione dei fondi destinati ai gruppi, attività amministrativa.
La stessa Corte costituzionale, in un’altra circostanza, invece, negò l’acquisizione degli atti parlamentari, compreso il dibattito d’Aula, sulle concessioni per la riscossione dei tributi, perché si trattava di attività legislativa, che per la Corte andrebbe salvaguardata.

Contessa Entellina. Quando la mancanza di risultati amministrativi si trasforma nella ricerca della pietra filosofale

Con avviso di convocazione per il pomeriggio del 29 settembre, Enzo Spera ha indetto la seduta del Consiglio Comunale che dovrà trattare:
-il varo del Regolamento Comunale sulla disciplina dell'Imu, l'imposta sugli immobili che da quest'anno ha sostituito la vecchia Ici;
-la determinazione dell'aliquota e delle detrazioni sull'Imu 2012. Nella sostanza infatti i Comuni possono rialzare oppure ridimensionare il peso e l'incidenza dell'Imu sulle tasche dei cittadini, rimodulando le aliquote base.
-Il Consiglio verrà pure chiamato a riconoscere alcuni "debiti fuori bilancio" e successivamente a pronunciarsi sullo stato dei programmi promessi dall'Amministrazione nonchè sull'equilibrio di bilancio.
-C'è all'ordine del giorno anche una proposta dell'Amministrazione di non aderire alla ssr (organismo che sostituisce l'Ato-rifiuti) della provincia di Palermo per -invece- aderire ad una ssr della provincia di Agrigento. Volendo dire una cattiveria; ci pare come quel film  "Totò cerca casa".

Religioni. Dopo il cattolicesimo la più praticata nel nostro paese è l'ortodossia

In una intervista a "La Stampa" sull'ora di religione nella scuola italiana il ministro per la Cooperazione e l'integrazione, Andrea Riccardi, fondatore e leader della Comunità di Sant'Egidio, fra l'altro dichiara: "C'è un'altra realtà: le scuole italiane sono frequentate da studenti di etnie ma anche di confessioni religiose diverse. C'è un fenomeno che non è ancora diventato di coscienza pubblica: la maggior parte degli immigrati sono cristiani ortodossi. Io calcolo che siano più numerosi dei musulmani e probabilmente questa prevalenza c'è anche tra gli studenti. E questo è un grande fatto storico: per la prima volta dai tempi della divisione dell'Impero d'Oriente e d'Occidente, il mondo ortodosso è così forte nel nostro paese. Oltre alla Chiesa rumena, ci sono i russi, gli ucraini, i moldavi, i figli di stranieri cattolici, come i latino-amercicani, i polacchi e gli africani. Naturalmente c'è una rilevante componente musulmana, per quanto composita".

Di Raffaele Lombardo ne esistono tanti. "Cu è u megghiu havi la rugna"

Tutto il mondo è paese ?
Raffaele Lombardo ha nominato fino a ieri centinaia di suoi "fans" consulenti, amministratori del nulla, gestori di pubblico denaro. Tutti protestavano sia i partiti chge di Raffaele Lombardo avevano fatto luce dei loro occhi (pd) che quelli che già in passato erano stati nelle sue grazie e che più recentemente svolgevano l'opposizione di facciata (pdl, udc), tutti facevano i moralisti e nel contempo gli passavano i "pizzini" con i nominativi da nominare.
La Sicilia era e, purtroppo, continua ad essere sotto questo aspetto patria dell'ipocrisia.
Apriamo già questa mattina le prime pagine dei giornali e che leggiamo ? che la signora Renata Polverini, che tre giorni fà aveva annunciato agli italiani le dimissioni dalla Presidenza della Regione Lazio:
-ancora non ha ufficializzato le dimissioni preannunciate,
-ieri ha nominato dieci direttori generali.
Vuoi vedere che valla fine tesseremo le lodi di Raffaele Lombardo che faceva tutto moderatamente ? a due nomine al giorno ?

Sul fronte dei candidati

FAVA. Si attende ancora di capire come finirà con la candidatura a "governatore" della Sicilia di Claudio Fava, su cui il Ministro dell'Interno, ancor prima che vengano depositate le liste presso la Corte di Appello di Palermo ha già posto un grosso macigno: Claudio Fava avrebbe acquisito la residenza in un comune dell'isola con cinque giorni di ritardo.
Sotto il profilo politico l'esclusione avrebbe gravi conseguenze, in quanto pare che da quando il PD ha assunto col veltronismo prima e poi con tutto il resto -che al veltronismo è seguito- la sponda centrista esistano continui ostacoli alla ricostituzione di una forza della Sinistra in Italia.
Claudio Fava pare comunque che voglia portare fino all'estrema conseguenza la consumazione del cavillo burocratico che gli viene frapposto -stranamente- prima che la documentazione delle liste sia stata depositata.
 
CATENO DE LUCA. Il deputato uscente dell'Ars, oggi candidato sicilianista, ci fa sapere che dal 2006 ad oggi la regione ha sperperato fondi europei per la "formazione" per un importo superiore a 4 miliardi di euro. Sono state usate società partecipate e/o sottoposte alla vigilanza di Mamma Regione (Francantonio Genovese -pd- pare ne sappia qualcosa) che oggi gestiscono quasi 8.000 assunzioni clientelari. Lo strumento è servito per aggirare le leggi che imponevano il divieto di assunzione nella Pubblica Amministrazione.
Cateno De Luca asserisce che la materia non viene sulle pagine dei giornali in quanto gli assunti sarebbero figli, mogli, parenti, capi elettori di tutti -TUTTI- i deputati regionali e nazionali siciliani. Tutti assunti senza concorso. La stampa dell'isola, quindi, asservita (la Repubblica, La Sicilia, Giornale di Sicilia). Il candidato "governatore" insinua il dubbio che fra gli assunti  vi siano figli e parenti di Magistrati che avrebbero dovuto far rispettare la legge e la correttezza della spesa regionale.
 
GIANFRANCO MICCICHE'. Anche lui già deputato regionale quando il fenomeno "formazione" cominciava a diventare un bubbone dichiara di volersi dedicare, se eletto "governatore", alla sistemazione di questo comparto. Lo vuole rendere -adesso che dispone di 8.000 clienti- produttivo.
 
Viene da chiedersi dove sianp stati finora Cateno De Luca e Gianfranco Miccichè. Viene da chiedersi se la Sicilia uscirà mai dallo "schifo" che gli stessi artefici, a distanza di anni, ci additano.
 

mercoledì 26 settembre 2012

Claudio Fava. Candidatura a rischio ?

Le liste elettorali dei candidati a governatore e a deputato della Regione Sicilia cominceranno ad essere  depositate dai partiti a decorrere da domani alle 9,oo, ma già da oggi pomeriggio le voci di una possibile esclusione di grido si sono rincorse contribuendo ad alimentare un vero e proprio "giallo".
E' successo che il Ministro dell'Interno Cancellieri parlando con i giornalisti a Roma ha parlato di requisiti che non sussistefrebbero nella candidatura di Claudio Fava, l'unico candidato di Sinistra nella corsa per la funzione di "governatore".
Alla puntualizzazioni del Comitato di Fava che ha evidenziato che ancora le liste non erano state depositate, si è venuto successivamente chiarendo quale fosse il punto cruciale del problema.
Si tratterebbe di una irregolarità in merito al requisito della "residenza" per l'iscrizione nelle liste elettorali: per i candidati residenti fuori dall'isola (e Fava è stato recentemente residente a Roma), la legge elettorale prevede debba essere trasferita in Sicilia almeno 45 giorni prima rispetto alla data delle elezioni, ossia entro il 13 settembre. Claudio Fava avrebbe invece fissato la residenza in un comune siciliano (Isnello) il 18 settembre scorso, cinque giorni dopo, quindi.
 In serata è arrivato un secondo, duro, comunicato puntualizzazione di Claudio Fava: "Se pensano di poterci escludere dalla competizione elettorale per un eventuale cavillo burocratico  si deve sapere che aspetti formali, di discutibile fondatezza, non bloccheranno il progetto di cambiamento della Sicilia che stiamo portando avanti. Se ciò dovesse malauguratamente accadere, lo potremmo considerare alla sorta di un misero golpe politico. Noi siamo in campo con determinazione e ancora maggiore forza. Le informazioni di cui disponiamo sull'andamento della campagna elettorale - conclude - ci dicono che siamo nelle condizioni di farcela".

Regione Sicilia. Anche gli usceri da €. 6.000,oo al mese piangono

L’amministrazione dell’Assemblea Regionale Siciliana ha diramato una circolare informando i 270 dipendenti che gli stipendi di settembre saranno ”differiti.
Cosa succede ?
Un  decreto ingiuntivo, promosso dai legali di un gruppo di 76 dipendenti ai quali il giudice del lavoro ha riconosciuto scatti di anzianità a partire dal 2005, ha di fatto ongelato i conti correnti, in quanto risultano pignorati  24,5 milioni di euro.

Concorso Scuola. Il ministro lancia ora messaggi ai precari ed ora ai giovani laureati

Il concorso bandito ieri sulla Gurs è contestato da più fronti.
I giovani neo-laureati contestano l’affermazione del Ministro Profumo che con esso si voglia ringiovanire almeno in parte  la categoria  docente che pare abbia un’età media tra le più alte dell’intera area Ocse.
E allora per chi è fatto questo concorso ?
A sentire il ministro Profumo il concorso è “una grande opportunità” per i precari delle graduatorie cosiddette ad esaurimento “cui viene data la possibilità, indipendentemente dalla posizione in graduatoria, di accelerare il loro percorso e di entrare in ruolo prima degli altri“.
Tutto questo ambaradam dunque - e chissà quanti milioni di euro verrà a costare - perché dei forse 180.000 precari “storici”, 11.542 ( queste le cattedre in palio) acciuffino prima di altri l’agognata immissione in ruolo?
Eppure anche dal fronte dei precari arrivano contestazioni. Sostengono che i concorsi nella scuola si dovrebbero fare solo dopo che tutti i precari delle graduatorie saranno entrati in ruolo per via di sanatoria, ovvero tra 10, 15 anni.
Ogni giorno ci sono manifestazioni dei precari “storici”.
Il Ministro, che pare voler dare una botta ai precari ed una botta ai giovani neo-laureati, promette che, una volta rotto il tabù, di concorsi ce ne saranno altri, e che saranno regolarmente banditi ogni due anni. Si impegna a un secondo Tfa ( il primo ha visto 160.000 candidati per soli 20.000 posti-formazione), annuncia revisioni regolamentari e innovazioni che dovrebbero garantire sia ordinati flussi di ingresso nel lavoro docente sia una sempre maggiore qualificazione degli insegnanti italiani.
Intenzioni queste che potrebbero a breve rivelarsi assolutamente effimere. Non è difficile prevedere, infatti, che le graduatorie degli idonei che deriveranno dal concorso appena bandito (si prevedono più di 100.000 candidati) si tradurranno rapidamente in un’ulteriore massa critica contro altri concorsi, e che i tempi/costi del primo scoraggeranno l’amministrazione da una replica a breve termine dell’impresa.

Lazio. A Franco Fiorito spettano €. 4.000,oo mensili di "vitalizio". La legge l'ha proposta lui e la giunta della distratta Polverini ha dato il parere favorevole "a sua insaputa"

Franco Fiorito ha 50 anni, l'età in cui tutti gli italiani hanno davanti a sè almeno altri quindici anni di impegno lavorativo. Nel Lazio però questa prospettiva non vale, o per lo meno, non vale per tutti. I consiglieri regionali della regione, la regione che è stata retta da una finta sindacalista, una certa Renata Polverini, però possono andare in pensione a 50 anni.
Questa legge, a sentire la "stonatella" signora Polverini è stata varata a "sua insaputa". Lei quando la legge ottenne il parere favorevole della sua Giunta verosimilmente  dormiva.
Franco Fiorito pertanto dal giorno in cui la Polverini deciderà -veramente- di dimettersi (perchè finora ufficialmente non risultano depositate le dimissioni) sarà un pensionato con €. 4.000,oo euro mensili.
E' indagato per peculato ?
E che ci fa.
In Italia nessun politico risulta finora che abbia concluso i suoi giorni in galera. 

Mamma Regione non ha più latte per i siciliani, per i politicanti esistono praterie

LADRI !
Cos'altro viene da dire ? Null'altro.
Esiste all'Assemblea Regionale Siciliana un "Comitato per la qualità della legislazione" composto da nove politicanti da quattro soldi. Costoro devono studiare come migliorare la qualità dei testi legislativi, renderli omogenei, semplici, e .... opachi agli occhi del popolo. Opachi, lo diciamo noi alla luce di quello che rileva abbiano fatto a Palazzo dei Normanni nell'imporre la segretezza (mancanza di pubblicità) e la disinvoltura (mancanza di controlli)  nell'operato contabile dei gruppi parlamentari.
In un anno questo Comitato si è riunito tre volte (..e meno male!) con una media per seduta di 18 minuti, secondo quanto riportato da un giornale; il tempo per fumare una sigaretta e scambiarsi una risatina alla faccia del "volgo" che continua a mantenerli. A tutti i componenti, anche se non presenti all'incontro, sono stati liquidati €. 3.000,oo per seduta. Totale €. 9.000,oo pro-capite, che moltiplicati per  per nove figuranti fanno €. 81.000,oo.
Dopo queste illuminanti sedute sulla "chiarezza" dei testi legislativi ci auguriamo che la Magistratura faccia in tempi brevi chiarezza sulle ruberie effettuate sotto la parvenza delle sedute, per cose che i componenti nemmeno conoscono, ... ignoranti per come sono.
La Magistratura -ci auguriamo- faccia davvero e tempestiva chiarezza: i nomi dei ... giuristi presumiamo debbano risultare in qualche deliberazione.
Questo descritto è il modo con cui lorsignori, quando non ottengono quanto preteso dai capi-gruppo, recuperano dalle casse di  "cappiddazzu".
 

Storie silenziose - Historì të pafolme (të qeta) .... di Paolo Borgia

La percezione diretta di ogni evento cambia da soggetto a soggetto. Ogni evento narrato dai mezzi di comunicazione di massa si pone inevitabilmente su di un piano retorico che lo disumanizza, facendo prevalere una supposta coralità spesso solo di maniera e molto più spesso defraudando l’inerme spettatore, coinvolto dal fatto, di quella intimità sofferta nel piccolo svolgersi di una vita come tante altre.
A Portella della Ginestra non ci furono solo morti ammazzati. No!
Ci furono febbri da cavallo, itterizie, bubboni, tremori, angosce e incubi notturni, diarree e altro. E chi erano? Come vivevano? Cosa e come pensavano quelle persone che senza poterlo sapere furono scaraventate oltre il proprio orizzonte esistenziale maledettamente ‘arcaico’.
E queste sono altre storie: Storie silenziose.
Paolo Borgia
Storie  silenziose
di Paolo Borgia
C’era una volta un asino. La sua vita era quella di tutti gli animali domestici. Si può dire che se la passava bene. Il suo padrone, vecchio e malato, lo teneva per sé solo per andare nel suo campo appena fuori paese. Aveva, raro privilegio, una stanza solo per sé e con l’ingresso indipendente. Qualche volta il figlio del fratello del padrone, morto ancora giovane, lo prendeva in prestito. Anche quel giorno il giovane lo prese per raggiungere il luogo dove si celebrava la Festa dei Lavoratori a quattro chilometri dal paese. Una gita per lui: Nino, il ragazzo, era magro. Come tutti, allora.
Giunti nella zona dell’evento, dopo aver lasciato l’asino nello spiazzo dove erano tutti i quadrupedi, il giovane si recò nel luogo dell’adunanza. E l’animale ne approfittò per fare una dormitina.
Improvvisamente si svegliò di soprassalto. L’aria si era riempita di crepitii assordanti, come quando esce di chiesa la processione nei giorni della festività. Però questi erano colpi di mitraglia sparati sulla folla. Una tragedia, una strage di innocenti ammazzati da un nemico vile e senza volto. L’asino sentì un fitto dolore alla pancia. D’istinto si svincolò e fuggì. Ma come provò a correre, il dolore si fece più forte. Così decise di tornare piano piano a casa sua. Trovò la porta della stalla spalancata e si mise davanti alla mangiatoia, aspettando che il dolore passasse, come le altre volte. Più tardi, giunse anche Nino concitato e agitato per la scomparsa dell’asino a lui affidato. Quando lo vide, si rasserenò e si mise a raccontare allo zio quello che era successo e di come avesse avuto paura di morire.
Due giorni dopo l’asino stramazzò al suolo, morto. Solo allora si accorsero che nel fianco che dava al muro l’animale aveva un foro di proiettile infettato. Per tutti era ‘L’asino’.
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Il padre pensò che fosse arrivata l’ora di staccare il figlio dalla madre e di farlo entrare nel suo mondo, quello degli uomini. Decise così che quel giorno il figlio di cinque anni sarebbe andato con lui alla Festa dei Lavoratori. Era una persona dal carattere impossibile. Litigava con tutti. In casa non parlava, al massimo urlava comandi: un orso selvatico.
Fino a quel momento per il bimbo l’idea di padre era per lui assai diversa da quella di madre. Così il bambino, quando per la prima volta si trovò solo con lui in mezzo alla folla, era intimidito, frastornato ed inerte...
Tutt’a un tratto esplose l’inconsulta guerra. L’uomo capì subito quello che stava succedendo e senza perdere tempo prese tra le braccia il figlio e si gettò per terra, coprendo la sua creatura con il proprio corpo. Restarono entrambi indenni dalla furia dei banditi e dai proiettili della mitraglia. Ma tutto era cambiato nella vita del bambino.
Poi, crebbe e andò lontano per trovare lavoro, come la maggior parte. Ogni anno, tutte le volte che può, torna a casa per rivedere la madre e quell’uomo dal carattere impossibile, che occupano i suoi pensieri. Però, quei pochi fotogrammi di una sequenza-azione nata forse più dall’istinto primordiale che dalla consapevolezza tornano ripetutamente nella sua mente, e destano i sentimenti più dolci che un uomo possa sentire. Senso profondo anche nella più insignificante delle storie umane.
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La ragazza si fermava a parlare con un ragazzo, che gli era simpatico. Riusciva a farlo solo mentre aspettava il turno per riempire alla fontana la ‘nxirja’ (recipiente di legno). Non c’era nessuno con cui parlare di questa nuova esperienza. La sua amica fidata si era sposata e con lei ormai c’era il divieto d’incontrarsi, parlare: il racconto della sua esperienza coniugale avrebbe potuto turbarle l’anima innocente. Con sua madre, parlarne significava non potere più uscire di casa da sola. Sì, perché il ragazzo faceva il muratore, mentre la famiglia di lei viveva del lavoro dei campi e questo costituiva un impedimento al fidanzamento: non erano dello stesso ceto sociale. Solo per carnevale riuscivano a stringersi, ballando mascherati. Poi, solo sguardi di intesa da distante e poche parole rubate alla fontana.
Un giorno decisero di ‘fuggire’ - e fuggirono con tutta la nxirja -, mettendo i genitori di fronte al fatto compiuto. Poi, l’indomani, festa del 1° maggio, si presentarono dal prete per il matrimonio riparatore. Questi li lasciò soli in sacrestia  e andò a cercare i genitori e pacificare gli animi. Quando furono riuniti, i due ragazzi, messa la corona, bevvero il vino dallo stesso bicchiere. Poi ridotto in frantumi: come tutte le regole.
___25.09.2012.
Historì të pafolme (të qeta)
di Paolo Borgia
Një her’e një herë ish një gajdhur. Gjella e tij ish ajo e gjithë kafshëvet shpie. Mën’të themi se e shkojë mirë. I zoti, plak dhe i sëmurë, e mbajë për vete vetëm për të vatur pranë horës ku kish një llokmë dhe. Kish, privilegj të rrallë, një dhomë vetëm për vete e me hirjen veç e veç. Her’e herë i biri i  të vëllaut të të zotit, vdekur kur ish endè kopil, e mirrjë hua. Edhè tek ajo ditë e mallkuar i riu e mori për të arrëjtur te vendi ku kremtohej Festa e Punëtorëvet katër kilometre nga hora. Një shëtitje për atë: Nìni, një djalac, ish i hollë, i lehtë. Si gjithë, ahierna.
Kur arrurën/arrun/arritën te zona e ndodhìsë, pastaj çë la gajdhurin te shehi ku ishin gjithë katërkëmbëshit, djali vate te vendi i mbledhjes. E kafsha u për(/pro)fitua për të bërë një gjumiçel.
Vetëtimthi u zgjua i spirdarmë. Ajri u kish mbushur me shkrepje shurdhuese, si kur nga klisha del proçesiona te ditët feste. Por këto ishin shkrepje mitralozash të shkrehura mbi turmën njerëzish. Një tragjedì, një masakër të të pafajshëmve të vrarë nga një armik pa nderje dhe pa fixhë.
Gajdhuri ndiejti një dhëmbje therëse te barku. Për instinkt shkuli pengun e iku. Por si kërkoi të rrjidhjë, dhëmbja u bë më e fortë. Kështu vendosi të kthehej dal’e dalë te shpia e tij. Gjeti derën e stajës zgardhament e këshu u vu përpara grazhdit, tue pritur t’i shkojë dhëmbja, si tjerat herë.
Më vonë, arruri/arriti edhè Nìni gjithë i turbulluam për zhdukjen e gajdhurit të huajtur atij. Kur e pa, u kthellua e u vu të rrëfiejë të unglit atë çë kish ndodhur e si kish pasur dre të vdisjë.
Pas dy ditëve gajdhuri ra te dheu, i spovistë (i ngordhur). Vetëm ahierna vurë re se te ana çë jipjë për muri kafsha kish një vrimë plumbi të infektuame. Për gjithë ish ‘Gajdhuri’. 
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I ati gjykoi se kish ardhur hera t’e ndajë të birin nga e ëma dhe t’e bëjë të hyjë te jeta e tij, ajo e burravet. Kështù vendosi se tek ajo ditë i biri pesëvjeç kish të vejë bashkë me atë te Festa e Punëtorëvet. Ish një ‘ishter (vetë) me një karakter i pamundshëm. Zëhejë me kë isht-isht. Te shpia ngë flisjë, shumë-shumë ulërijë urdra: një arì i egër.
Ngjera ahierna për djalin ideja e të etit ish për atë shumë e ndryshme nga ajo e të ëmës. Kështù djali kur për të parën herë u gjënd vetëm me atë në mes të turmes njerëzish, ish i trëmbur, i trullosur dhe i plogët...
Gjithnjëibashku plasi e pamenduamja luftë. Burri ndëlgoi te një moment atë çë ish e ndodhejë e pa zbjerrë qërò mori të birin më-duar e u shtu te dheu, tue pështruar kriendulën (kriaturën) me kurmin e tij. Qëndruan të dy të shëndoshë nga tërbimi i banditëvet dhe nga plumbat e mitralozavet. Por gjithë kish ndërruar te jeta e djalit.
Pra, u rrit e vate llargu për të gjetur punë, si të shumtit. Ngavit, ngaherë çë mënd, kthehet te shpia për të parë të ëmën dhe atë burrë më karakterin e pamundshëm, çë i zënë mendimet e tij. Por ato pak fotograme të njëi sekuence-veprim, lerë ndoshta më shumë nga instinkti parak se nga vetëdija, në vazhdim kthehen në mendje, zgjojnë ndjenjat më të ëmbëla çë njeriu mën’të ndiejë. Ndijim i thellë edhè te më e parëndësishmja nga historìtë njerëzore.
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Vajza qëndrojë të flisjë me një djalë, çë i bëjë simpatì. Mën’të e bëjë vetëm kur prisjë turnin te kroi për të mbushur nxiren (enën druri). Ngë kish mosnjerì me kë mën’të flisjë për këtë përvojë të re. Mikja e saj e besuame u kish martuar e me atë nanimë ish penguar (ndaluar) të përpiqeshin, të flisnin: rrëfimi i përvojës së saj të martesës mën’të kish i turbulluar asaj frymën e pafajshme. Të flisjë me të ëmën dejë të thësh se ngë e lëjë më të diljë nga shpia vetëm. Ëhj, sepse djali ish  murator, kurse familja e saj rrojë me punën e dheut e kjo ish një pengesë për t’u bërë nus’e dhëndër: ngë ishin e të njëjtës klasë shoqërore. Vetëm për kalivarin(karnavalin) mën’të shtrëngon(h)eshin, tue vallëzuar maskuar. Pra, vetëm ‘oqaturë’ (hedhje sysh mirëndëlgimi) nga llargu e pak fjalë të vjedhura te kroi.
Një ditë vendosën të ‘iknin’- e ikën me gjithë nxiren -, tue vënë prindërit prëpara hapit të bërë. Pra, tek e nesërmja, festa e 1 Majit, vanë përpara priftit për kurorën ndreqëse. Ky i la vetëm te sastìa e vate të kërkojë prindërit dhe t’i vëjë paqe te shpirtat e tyre. Kur klenë gjithë bashkë, dy djelmtë, me kurorën vënë, pinë tek i njëjti qelq. Pra, atë e bërën copa-copa: si të gjitha regullat.
25.09.2012

"UNO STATO SENZA GIUSTIZIA NON E' ALTRO CHE UNA BANDA DI LADRI"

«Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna latrocinia?», scrisse Sant'Agostino nel De Civitate Dei.
I fatti di questi giorni scoperchiano una verminaia dove chi dovrebbe rappresentare le Istituzioni, chi dovrebbe incarnarne l'essenza profonda della società invece r-u-b-a a piene mani ed ha pure il coraggio di presentarsi in televisione per dire che "non sapeva", che "non ha rubato", e tutto ciò capita mentre l'Italia del tempo della crisi economica e finanziaria viene attanagliata con branche di ferro.
Mentre tante persone lavorano onestamente, soffrono in silenzio e con inaspettato senso civico, subiscono angherie e soprusi ignobili dai mascalzoni che si sono fatto, su misura, leggi secondo cui i "ladri" non devono presentare rendiconti pubblici ed il loro operato non è sottoponibile a controlli, capita di rilevare -per l'ennesima volta nella Storia del paese- che al vertice stanno "persone prive di pudore".
Chi dovrebbe rappresentare le migliori virtù del popolo ed esprimerne i sentimenti più profondi per immetterli nella "POLITICA" affonda nel pantano e nella ignobile e spudorata impudenza di comportamenti lesivi della libertà di tutti.
 
Tutto ciò capita mentre le patrie galere contengono:
-70 mila detenuti cosi -grosso modo- catalogabili,
-35.000 stranieri, gente venuta in Italia "per fame" per sfugire alla morte di inedia e di dignità nel paese di origine e che giunta in Italia viene posta dietro le sbarre perchè legislatori "ladri ed egoisti" devono mostrarsi forti con i deboli e deboli con i forti. Un legislatore alla Gianfranco Fini, amante delle case a poco prezzo, ha consentito che chi non sa nemmeno difendersi, sconoscendo la lingua italiana, finisca in galera e chi dei colleghi parlamentari fa le "ruberie" autorizzate con le leggi (p.e. mensilità di €. 20.000,oo) continui a legiferare per sfruttare i "deboli",
-20.000 rubagalline che non riescono a pagarsi l'avvocato
-ed il resto "mafiosi" del ramo manovali, alla Totò Reina. Nessun mafioso  col colletto bianco sta dentro. Totò Cuffaro è presente come collaboratore esterno.
-Nessun politicante ladro.

Precisazione
Quest'articolo ha preso le mosse iniziali da uno scritto
di Vittorio V. Alberti, pubblicato su Cortile dei Gentili,
interessante blog che vi invitiamo a visitare.

Accadde oggi

Sandro Pertini (nt. 25.09.1896)
Oggi sono 116 anni dalla nascita di Sandro Pertini il più amato e indimenticabile Presidente della Repubblica Italiana. La sua è’ una figura di cui oggi avremmo veramente tanto bisogno. Indro Montanelli, giornalista politicamente lontano dai socialisti,  disse di lui:”Non è necessario essere socialisti per amare Sandro Pertini, qualunque cosa egli dica o faccia odora di pulizia di lealtà e di sincerità. Rimpiangeremo tutto di lui”.

L’appello che Sandro Pertini fece ai giovani in suo discorso e più che mai attuale e necessario: “Oggi la nuova Resistenza in cosa consiste… ecco l’appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato, di difendere la Repubblica e la Democrazia. E cioè, oggi ci vogliono due qualità a mio avviso, cara amica, l’onestà e il coraggio…l’onestà…l’onestà…l’onestà. E quindi l’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto;  la politica deve essere fatta CON LE MANI PULITE! Non ci possono essere… se c’è qualche scandalo…se c’è…se c’è qualcheduno che da scandalo…se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i propri sporchi interessi DEVE ESSERE DENUNCIATO SENZA ALCUN TIMORE!”

Sicilia. Qui i "politicanti" vengono chiamati "casciamortari" per via delle auto-blù

=Guardarsi attorno ed essere avvicinato da amici, pensionati che discretamente ti chiedono -sottovoce- :"cosa si può fare ? da quattro mesi sono in ritardo col pagamento della cartella Tarsu".
=Incontrare l'amico sacerdote che impersona la Caritas e che ti dice come in giro la gente abbia problemi per pagare le bollette Enel.
=Incontrare l'amico che ancora ai giorni nostri trova l'entusiamo di seguire da vicino le vicende dei politicanti e sentirti dire: "hai sentito xx va camminando con una Mercedes nera enorme e somiglia più a beccamortaro che ad un politicante dell'Ars".
 
Attorno a questi vertici di comunicazione e di problematiche scorrono le giornate nelle piazze dei paesi dell'interno dell'isola.
Che ci si rechi a Corleone, a Bisacquino o nella piazzetta di Contessa Entellina si imbatte in argomentazioni di questo tipo.
La gente è stremata, è preoccupata ed anche se conserva un gruzzoletto di denaro non intende metterlo in giro. La gente ha paura dei "ladri", non di quelli che furtivamente -di notte- potrebbero entrare dal garage e poi salire sopra a rubare chi sà cosa. No. La gente ha paura, teme, quei personaggi dalla chiacchiera facile, ignorante come un "bummulu vacanti", e che si ritrova a svolgere il mestiere dei politicanti.
In giro si dice che quei beccamorti che in questi giorni girano i paesi con macchinoni guadagnano "puliti" €. 20.000,oo al mese e poi con "le pircacci" possono arrivare a €. 50.000,oo . Alla domanda di cosa siano "le pircacce" quasi sempre in risposta si ha una alzata di spalle; in Sicilia l'alzata di spalle non significa "non so, non ti so dire", significa "non occorre che  lo dica, tutti lo sanno".
 
E' questa la Sicilia con cui si convive frequentando, vivendo all'interno dell'isola. La difficoltà di vivere degnamente è palese, a vista d'occhio, e poi da queste parti le questioni palermitane, le elezioni regionali, i grossi guadagni dei politicanti diventano nel linguaggio convenzionale estrapolazioni -metafore- delle visite frequenti, in questo periodo, dei "casciamortari" che arrivano con le auto blù, che per tutti sono "nere", nere per il cuore nero dei parassiti che le usano.
 
Certo, di questa Sicilia, di questa realtà  che trasforma i "politicanti" in "casciamortari", a Palazzo dei Normanni non c'è segno nè c'è rischio che arrivi eco. I "casciamortari" infatti che arrivano da queste parti incontrano i loro "leccaculi" (così vengono ormati, tutti, chiamati coloro che vagamente danno segno di volersi occupare di partitocrazia), raramente incontrano le persone che si pongono il probòlema di come pagare la bolletta Enel o la cartella Tarsu.
 
A Palazzo dei Normanni questi problemi non esistono. Lì i "casciamortari" in auto blù guadagnano di "pulito" €. 20.000,oo al mese, oltre le "pircacce" che superano di molto quella cifra. Lì l'uscere (il termine "commesso" all'interno dell'isola non esiste) guadagna €. 6.000,oo mensili ed indossa calzini con fili in oro perchè li paga  "a regioni". Lì il segretario generale pare che guadagni molto di più di €. 300 mila euro.
Lì, a Palazzo dei Normanni, dei problemi dell'anziano, della famiglia in difficoltà dell'interno dell'isola, non sanno nulla. Per dirla tutta: a Palazzo dei Normanni la Sicilia non sanno nè cosa sia ne dove stia.