=Guardarsi attorno ed essere avvicinato da amici, pensionati che discretamente ti chiedono -sottovoce- :"cosa si può fare ? da quattro mesi sono in ritardo col pagamento della cartella Tarsu".
=Incontrare l'amico sacerdote che impersona la Caritas e che ti dice come in giro la gente abbia problemi per pagare le bollette Enel.
=Incontrare l'amico che ancora ai giorni nostri trova l'entusiamo di seguire da vicino le vicende dei politicanti e sentirti dire: "hai sentito xx va camminando con una Mercedes nera enorme e somiglia più a beccamortaro che ad un politicante dell'Ars".
Attorno a questi vertici di comunicazione e di problematiche scorrono le giornate nelle piazze dei paesi dell'interno dell'isola.
Che ci si rechi a Corleone, a Bisacquino o nella piazzetta di Contessa Entellina si imbatte in argomentazioni di questo tipo.
La gente è stremata, è preoccupata ed anche se conserva un gruzzoletto di denaro non intende metterlo in giro. La gente ha paura dei "ladri", non di quelli che furtivamente -di notte- potrebbero entrare dal garage e poi salire sopra a rubare chi sà cosa. No. La gente ha paura, teme, quei personaggi dalla chiacchiera facile, ignorante come un "bummulu vacanti", e che si ritrova a svolgere il mestiere dei politicanti.
In giro si dice che quei beccamorti che in questi giorni girano i paesi con macchinoni guadagnano "puliti" €. 20.000,oo al mese e poi con "le pircacci" possono arrivare a €. 50.000,oo . Alla domanda di cosa siano "le pircacce" quasi sempre in risposta si ha una alzata di spalle; in Sicilia l'alzata di spalle non significa "non so, non ti so dire", significa "non occorre che lo dica, tutti lo sanno".
E' questa la Sicilia con cui si convive frequentando, vivendo all'interno dell'isola. La difficoltà di vivere degnamente è palese, a vista d'occhio, e poi da queste parti le questioni palermitane, le elezioni regionali, i grossi guadagni dei politicanti diventano nel linguaggio convenzionale estrapolazioni -metafore- delle visite frequenti, in questo periodo, dei "casciamortari" che arrivano con le auto blù, che per tutti sono "nere", nere per il cuore nero dei parassiti che le usano.
Certo, di questa Sicilia, di questa realtà che trasforma i "politicanti" in "casciamortari", a Palazzo dei Normanni non c'è segno nè c'è rischio che arrivi eco. I "casciamortari" infatti che arrivano da queste parti incontrano i loro "leccaculi" (così vengono ormati, tutti, chiamati coloro che vagamente danno segno di volersi occupare di partitocrazia), raramente incontrano le persone che si pongono il probòlema di come pagare la bolletta Enel o la cartella Tarsu.
A Palazzo dei Normanni questi problemi non esistono. Lì i "casciamortari" in auto blù guadagnano di "pulito" €. 20.000,oo al mese, oltre le "pircacce" che superano di molto quella cifra. Lì l'uscere (il termine "commesso" all'interno dell'isola non esiste) guadagna €. 6.000,oo mensili ed indossa calzini con fili in oro perchè li paga "a regioni". Lì il segretario generale pare che guadagni molto di più di €. 300 mila euro.
Lì, a Palazzo dei Normanni, dei problemi dell'anziano, della famiglia in difficoltà dell'interno dell'isola, non sanno nulla. Per dirla tutta: a Palazzo dei Normanni la Sicilia non sanno nè cosa sia ne dove stia.
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