giovedì 31 maggio 2012

L'Italia che non tollera il parassitismo e l'ignoranza dell'attuale classe dirigente

Un rapporto della Uil ci informa che il settore dei politici, a tutti i livelli (statale, regionale e locale), in Italia assicura da mangiare a 1,3 milioni di persone, la maggioranza delle quali sono senzamestiere; solamente dalle indennità costoro percepiscono di che vivere, non sapendo o non volendo fare altro.
Questa massa enorme di persone che vivono di “politica” costano agli altri italiani -costretti invece a lavorare- 24 miliardi di euro.
Teniamo conto che in Italia la corruzione ha un giro di affari che supera i 70 miliardi di euro e che la gran parte di questa montagna di soldi finisce, pure essa, nelle tasche dei politicanti corrotti (oltre che dei burocrati mascalzoni).
 
 L’indignazione popolare deve esigere dal Governo tecnico attualmente in carica di  tagliare senza pietà questa uscita di denaro pubblico, almeno del 50 per cento, con un risparmio plurimiliardario.
Per la verità, la Legge n. 191/2009 e la Legge 148/2011 avevano previsto tagli di assessori e consiglieri comunali e circoscrizionali, nonchè di una parte (minima) delle loro indennità, ma le Regioni a Statuto speciale, fra cui primeggia la Sicilia, non hanno recepito nessun taglio, perchè la pressione clientelare e parassitaria di chi pascola nel torbido prato della partitocrazia e del malaffare della corruzione è talmente forte che i politicanti regionali sono ricattati e cedono alle richieste abnormi dei suddetti senzamestiere.

D’altronde anche i 90 "nullafacenti" di Palazzo dei Normanni sono pure essi (in gran parte) senzamestieri che incassano €. 20.000,oo al mese; perché quindi dovrebbero tagliare le indennità dei colleghi senza mestiere che presidiano le province ed i comuni ?
Fra di loro senzamestiere si intendono e si favoriscono.
Sono i cittadini che non tollerano più il parassitismo dei senzamestieri.

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