domenica 13 marzo 2011

Le notizie dal Giappone e il Ponte sullo Stretto ..... ...... ...di Nicola Graffagnini

Penso che le notizie provenienti dal Giappone, abbiano gelato il sangue, almeno per qualche secondo ai fautori del Ponte sullo Stretto, a partire dai rappresentanti legali della Società Ponte Stretto di Messina e riflettendoci bene insieme, cercherò di spiegarne le ragioni per cui c’è più di un motivo da far tremare le vene ai polsi agli Amministratori della Società Stretto, a partire da Pietro Ciucci Direttore Generale ANAS e membro del CdA dello Stretto, fino a Giuseppe Fiamminghi, Direttore Generale della Società del Ponte e all’ultimo arrivato in CdA, Maurizio Ballistreri nominato in quota regione Siciliana, che in Settembre 2010, a proposito del progetto esecutivo dichiarava, “l’avremo entro Dicembre “, ma non si era curato di specificare di quale anno.
Ormai le attese degli Esperti, quelli nominati dalla Società e gli altri liberi Docenti Universitari e/ dei vari Comitati di protesta, sono rivolte ai numeri del progetto esecutivo che dovrà risolvere alcuni problemi di rilevante entità, ma di fronte alle ultimissime novità provenienti dal Giappone, penso che la Società Eurolink, rimanderà ancora di tanto la pubblicità sul lavoro ricevuto, con un esborso iniziale di soli 65 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 400 milioni finora quantificati dalla Società Stretto nei libri consuntivi, finora conosciuti.
Ma vediamo più da vicino alcuni numeri di pubblico dominio circuitati dalla Società Stretto, che da soli raccontano le difficoltà dell’opera:
 1,24 metri il diametro dei cavi tiranti;
 44.352 i fili di acciaio per cavo;
 2 coppie di cavi per lato, sosterranno l’unica campata contrale sospesa;
 3.300 metri la lunghezza della campata centrale;
 6 corsie stradali;
 2 binari, al centro, per i passaggi dei treni nei due sensi,
 382,60 metri, l’altezza delle torri;
 227 metri, l’altezza delle torri del Golden Gate di S.Francisco, ponte costruito nel 1937 con una campata centrale sospesa di 1.280 metri;
 6.000 veicoli l’ora previsti;
 200 treni al giorno;
Alla luce delle novità del Giappone tutti i parametri su cui si basava il Progetto preliminare, dovranno essere rivisti uno per uno, infatti, le 2 coppie di cavi per lato che sosterranno l’unica campata di 3.300 metri, possono sopportare venti superiori ai 200 Km /ora e terremoti del 7,1 gradi della Scala Richter…….
E qui iniziano le dolenti note che tra l’altro più volte rilevate da esperti del settore in almeno tre volumi editi, anche se nei salotti e nei telegiornali TV parlare del Ponte è diventato semplicemente una cosa tabù, a memoria mia, recentemente soltanto un giornalista dalla schiena dritta come Corrado Augias, qualche mese fa ha ospitato nella sua rubrica mattutina delle ore 12 di RAI TRE, la presentazione di un Volume sul Ponte … che parlava appunto di .. “intensità del terremoto atteso “.
A differenza degli Stati Uniti, nazione certo dalle Istituzioni più antiche e più pragmatiche delle nostre che hanno reagito al momento dell’evento con una serie di iniziative dell’intera catena di comando civile e militare di protezione nazionale, in Italia ancora non si registrano dichiarazioni relative a ripensamenti sull’opera dello Stretto alla luce dell’accaduto o alla necessità di infrastrutture sicure per Scuole o Ospedali più volte oggetto di Piani nazionali, ad eccezione di una dichiarazione dell’ex responsabile di Protezione civile, Bertolaso che ha stimato il sisma “ di intensità novecento volte maggiore a quello avvenuto a L’Aquila e che avrebbe potuto radere al suolo con L’Aquila … anche la città di Roma”.
All’indomani delle notizie del Giappone. Gary Black , Professore dell’Università di Berkeley in California, lancia l’allarme della scienza e non ha dubbi nel fare una previsione di cui si discute ormai da anni: entro 30 anni è possibile che possa capitare alla California un disastro simile ….afferma il Docente , membro dell’Osservatorio USA sul fenomeno tsunami nel pacifico:
“ La placca oceanica del Pacifico sta scivolando sotto lo zoccolo continentale. E’ una sorta di progressivo affondamento che avviene attraverso movimenti tellurici a intervalli regolari…il primo pericolo è l’effetto tsunami, l’onda del maremoto ha attraversato il Pacifico andando a colpire una zona della California all’Oregon. Abbiamo assistito a molti terremoti e di elevata intensità, anche se le conseguenze in termini di danni e vittime sono dipese sempre dalla dotazione infrastrutturale del territorio colpito e dalla risposta all’emergenza.” – ( vedi Haiti o Cile ).
……”Gli assestamenti delle placche sono più intensi in questi ultimi anni, ma rientrano sempre in una più generale periodicità ..” …..
…… “ Di terremoti nei prossimi anni se ne vedranno tanti e ad alta intensità. Movimenti sismici che interesseranno tutti i punti nevralgici compresa la faglia di Sant’Andrea in California, un evento che credo si verificherà entro i prossimi 30 anni ,un terremoto di grande portata colpirà la California meridionale e le aree adiacenti con drammatiche conseguenze, la città di Los Angeles è da sempre esposta a questo rischio ….in ogni caso ciò che è avvenuto in Giappone deve far riflettere l’America.”…….
NG

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