Oggi si tiene a Piana degli Albanesi l'Assemblea del clero. Di motivi per riunirsi e discutere il clero eparchiale ne avrebbe tanti, tantissimi. A cominciare dalla separazione che va diventando sempre più evidente, abissale, fra esso clero, ed il popolo credente. Questa circostanza è sempre stata evidente nel mondo "latino" dove certa superbia clericale è la prassi mentre in quello greco-bizantino la gente ha sempre trattato i propri papas come membri integranti della vita di ogni giorno. I papas si sono sempre sentiti espressione della società, sia che essa sia perfetta o carente rispetto alle prescrizioni evangeliche. In questo approccio ha sempre influito, certamente, la presenza dei sacerdoti sposati.
A nessuno sfugge oggi come fra l'Eparchia di Sotir Ferrara e la società civile ci sia un abisso che di giorno in giorno si allarga.
Offriamo al clero che oggi si riunisce di affrontare, se ne trova la voglia ed il tempo, questo aspetto di problematica. Le chiese vuote greco-bizantine infatti non sono solo questione di Contessa Entellina e Mezzojuso. A Piana degli Albanesi le celebrazioni domenicali spesso avvengono alla presenza di un numero di persone inferiore alle dieci dita delle mani.
In questo contesto ci piace ricordare che la Chiesa della Favara, a Contessa, ogni domenica nelle due celebrazioni ospita una folla di gente che spesso non trova posti per sedersi fra i banchi. Una ragione ci deve pur essere!
Forse un indizio lo possiamo trovare in quanto hanno letto, in una lettera pubblica, alcuni fedeli provenienti da Palazzo Adriano domenica sera per ringraziare padre Giorgio Ilardi dei dieci anni trascorsi fra loro.
Fra l'altro hanno ricordato all'affollara assemblea di fedeli che riempiva la Chiesa della Favara, più o meno, quanto segue: "Padre Giorgio a Palazzo Adriano non ha costruito nulla di materiale, nè ha restaurato nulla, nessun edificio di culto. Non ha aperto nuovi siti più o meno religiosi nè ha fatto cose di questo genere. Egli ha lavorato nei cuori, nei cuori dei fedeli ha trasmesso la FEDE; ha costruito gli elementi perchè noi cristiani ci avvicinassimo alla scoperta della FEDE. Di questo gli resteremo sempre debitori".
Oggi il clero riunito a Piana abbia modo di riflettere.
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