lunedì 18 ottobre 2010

Tutti alla ricerca coraggiosa della verità

Per una Chiesa veramente apostolicaTutti alla ricerca coraggiosa della verità
di Paolo Borgia

Thot, quell'Ermete Trismegisto dalla fulva chioma, dio del tutto assoluto e del tutto relativo, aveva dei sacerdoti esigentissimi con se stessi. Da Thot perveniva a loro la scrittura e il sapere esoterico, giunto fino ai giorni nostri. Molti pensatori antichi dell'Ellade ci raccontano di essere andati in Egitto alla loro scuola. Tali sacerdoti - solo maschi - erano organizzati in tre livelli gerarchici. Pochi, però, potevano accedere al terzo grado e solo se avessero dimostrato di saper resistere alle proprie pulsioni erotiche. Questo rigore sessuale era funzionale alla sussistenza autoreferenziale della confraternita, che sottomessa formalmente al faraone, deteneva il controllo del potere dell'antico Egitto. Era così consolidata la posizione di forza di questa casta, che, quando un faraone volle instaurare un culto monoteistico, lo uccise e ne impose un altro, che non fece storie per il ripristino del politeismo.
E' proprio di quegli anni l'Esodo ebraico, guidato da Mosè, sacerdote del solo dio Jhwh, dopo i 10 "flagelli" inflitti agli egiziani. Per il nostro condottiero e per le sue "tavole" non ci sono remore sessuali, se non limitazioni di ordine sociale: al 6° e 10° comandamento, anche se si può osservare un fondamento culturale profondamente patriarcale (e un po' maschilista). D'altronde la disparità tra uomo e donna caratterizza la più parte delle religioni: poche sono quelle matriarcali, dopo il primordiale rovesciamento gerarchico tra i sessi e la tarda scomparsa delle sacre orge saturnali, rimaste nella simbolica evocazione carnevalesca.
Oggi notiamo una aspra contestazione della visione sessuale tradizionale. Ed molte opposizioni all'instaurazione di norme conformi ai nuovi statuti sessuali. La Chiesa anglicana si è divisa sul sacerdozio femminile: il clero uxorato per loro non è mai stato un problema. Quella evangelica luterana in America ora si divide sulla questione omosessuale. Dal Sinodo Valdese di agosto è arrivato il controverso via libera alle benedizioni delle coppie omosessuali, ma con la clausola: che la benedizione di coppie dello stesso sesso può avvenire «laddove la Chiesa locale abbia raggiunto un consenso maturo e rispettoso delle diverse posizioni».
Nella Chiesa cattolica prevale il silenzio, il conservatorismo ecclesiologico, la minimalizzazione del Concilio Vaticano II. Tra chi ama la Chiesa senza risparmiarle critiche c'è Monsignor Giuseppe Casale, 87 anni, già vescovo di Vallo della Lucania dal 1974 al1988, che ha poi guidato la diocesi di Foggia-Bovino fino al 1999. Suoi sono i libri "Chi non è contro di noi e con noi", "Probati viri uxorati (Cari uomini sposati)", "Gay: dall'orgoglio alla consapevolezza", "Divorziati sposati", ecc.
Suo è il nuovo libro "Per riformare la Chiesa. Appunti per una stagione conciliare" (La Meridiana, 2010, pp.76. Eu.12). Egli critica l'enfasi posta sul papato e la sovrapposizione della Curia romana sulla collegialità episcopale, ancorata ad una visione ecclesiologica preconciliare. Auspica l'apertura di una "stagione conciliare" coraggiosa per affrontare la questione del celibato dei preti, la contraccezione, le procedure per la nomina dei vescovi, ecc. Auspica la realizzazione del dialogo intraecclesiale tra i credenti, tra i vescovi senza il pesante dirigismo conformista operante sulla comunità cristiana. «Il dialogo - dice - afferma la libertà di confrontarsi con il Vangelo, di porre in pubblico le proprie opinioni, senza che nessuno si ritenga detentore della verità, ma tutti alla sua ricerca. Purtroppo nella Chiesa prevale una prospettiva metafisica e deduttiva, mentre servirebbe una mentalità storico-induttiva. Per esempio, la legge naturale non è qualcosa di fissato nei ritmi biologici, che cambiano, come ci mostra la scienza, ma comprende anche la storia e la cultura». Bisogna "agire dal di dentro" come Paolo ha fatto con la filosofia greca e il diritto romano, riuscendo a creare un amalgama nuovo, una società fondata sulla libertà di coscienza, sul rispetto reciproco, sul dialogo e sulle convinzioni profonde (Cfr.in “Jesus” nr.10-10 ottobre 2010, Rubrica Cultura "Recensioni a cura di Stefano Stimamiglio" pp.108-109).
Non una Chiesa borghese, dunque soporifera ma capace di condurre una "ricerca coraggiosa" indirizzata all'incontro tra moderno e parola di Dio.
Vogliamo parlarne? ___
15 ottobre 2010
Paolo Borgia

Nessun commento:

Posta un commento