sabato 23 ottobre 2010

Finchè non ci si è dentro, nessuno può comprendere cosa vuol dire essere cristiani dentro due riti diversi: P. Pietro Gullo così scriveva venti anni fà

di padre Pietro Gullo
(oggi guida spirituale della Comunità Trinità della Pace - a Pizzillo)
1. Finchè non ci si è dentro, nessuno può comprendere cosa vuol dire essere cristiani dentro due riti diversi: rito romano, rito bizantino. Si tratta dell'Unica Chiesa Cattolica che -nel rapporto con Dio- si esprime in un rito distinto. Ed è bene che sia così: chi di noi può esaurire le potenzialità gestuali, l'anelito del cuore che prega, la persona che nel dialogo e nell'alleanza con il suo Dio, ha ricchezze inesauribili ?
Comunione di Comunita' ! E' un bene per l'uomo, per la chiesa, per il mondo ...
2. Rito Romano-Rito Bizantino. Cattolici, con due tradizioni diverse. Con la stessa fede e gli stessi santi. Cattolici, con due espressioni diverse; ma, con il fuoco dello stesso Amore. Che credono nella Risurrezione del Dolce Cristo Crocifisso.
3. A Contessa Entellina, Diocesi di Piana degli Albanesi (Pa), sono presenti i due riti, sotto il carisma dell'unico pastore di Rito Bizantino. Ma importa poco il "rito del pastore"! ... poichè, lui non segue un rito; ma è chiamato con soavità e l'autorità di Cristo, a condurre l'Unico gregge che appartiene al Redentore.Per questo, -come sacerdote di rito romano, parroco di una Comunità di rito romano, - non mi fa problema il vescovo di rito bizantino.
4. La parola è sempre ambigua. Solo quella della Scrittura nella Chiesa, porta salvezza.
Scrivo, affinchè almeno possa essere chiara.
Scrivo con il cuore aperto; per questo non ho paura di sbagliare, di essere corretto, accettato o rifiutato.
Scrivo con il cuore libero; per questo non temo il giudizio di nessuno.
Scrivo per me stesso (per avere chiari i problemi); per gli altri (affinchè cadano tante bugie e cristo si viva con Verità); per i nemici (ispirati da Satana, principe accusatore ...)
Credo in Dio ... con ogni fibra del mio corpo e con tutta l'adesione del mio cuore, inquieto, ma fermo e stabile sulla Roccia di Cristo.
Credo in Dio ... e non posso nascondere la presenza "personale" di satana che attira tranquillamente.
Più di quanto si pensa, a Contessa E. è presente satana; perchè molti sono quelli che appartengono a Cristo. E lui -sobillatore malefico- cerca di rapirli alla verità distruggendo la carità. Ma Cristo è più vivo che mai a Contessa E. !
5. Sono arrivato a Contessa E. -tra queste stupende montagne e infiniti panorami- il 15 luglio 1989.
Nei cuori di molti, c'era attesa.
Per quanto adesso mi concerne, parlo della mia comunità di rito latino: ho trovato una solida pietà religiosa. Tanta gente ha radici di vita nella vita di Cristo: mediante la devozione mariana, l'adorazione eucaristica, la vita sacramentale, l'invocazione dei santi ...
Queste radici sono il lavoro, l'apostolato, il frutto nascente di tanti sacerdoti che con entusiasmo -nella solitudine o nell'applauso- hanno lavorato nella vigna del Signore.
Tra questi molti, molta stima c'è per i sacerdoti.
6. Con il passare dei mesi, la pietà di molti si è frantumata e ... la pietà!; quella di altri è emersa; quella di tanti ... "non entra in chiesa"; quella di pochi ... attende.
La classificazione è riduttiva; ma, noi umani, non abbiamo un altro metodo.
7. Arrivando qui, ho avuto la sensazione (vera o falsa ? ...) che in pochi avessero il monopolio di questa comunità. Qualcuno -e questa è verità- spadroneggiava persino sul parroco !
Questo tipo di persone non hanno più potuto esercitare il loro monopolio se non, in un programma di pastorale d'insieme. E hanno confuso (a causa dell'egoismo, della poca frequentazione ai sacramenti di vita, di una carità fasulla) il mio esercizio pastorale come una autorità negativa che voleva annullare la loro. E ai margini, con il cuore chiuso, è iniziata la loro lotta.
Gli chiedo: se la mia "sensazione" era falsa ... da se stessa sarebbe caduta. Sarebbe bastata la loro piccola, semplice, quotidiana testimonianza cristiana per "dimostrarmi" (se tale era la loro intenzione) che non seguono al prete ma a Cristo. Se la mia "sensazione" era vera ... bastava aprire il cuore senza usurparsi consigli, ammonimenti, etc., che non gli spettavano. Con il cuore aperto sempre la grazia di Dio opera il miracolo della comunione !
Non sono un mistico, nè un grande uomo di preghiera per comprendere certe cose. E' certo che -questo tipo di persone- che hanno chiuso il loro cuore si sono allontanate, hanno cominciato (o meglio continuato) a seminare cattiverie, rancore, odio ... si sono date a satana, sotto tante scuse false di onesta cristianità. Chi ha intenzione di camminare con il Cristo della chiesa sempre ritorna, perchè nulla e nessuno può separarci dall'amore di Dio.
Questo tipo di persone (che tutti riconosciamo poichè ancora attua lo spirito di verità) se persistono con il cuore chiuso (non al prete o al vescovo) ma alla Grazia trasformante, non vanno più ascoltate.
Se non vogliono convertirsi - anzi ogni miracolo gli serve per condannare l'uomo che opera in nome di Cristo ... - non possiamo sciupare il tempo nell'ascoltarli. Non si accarezza il demonio. Si scaccia con tutte le forze.
E c'è un peccatore su cui non dobbiamo riversare le nostre preghiere: quello chiuso alla verità dell'amore manifestato in Cristo.
Con tremore scrivo questo.
Ma in queste poche persone è presente l'opera diabolica di satana: suo compito è chiudere i cuori.
A Contessa E. ci sono pochi cuori chiusi. C'è il demonio. C'è satana. E una grande miniera di Forza d'amore, d'apostoli e donne devote.
C'è Cristo!
8. Qualcuno può sbagliatamente pensare che bisogna cercare la pecora smarrita. Certo! Infatti, la pecora smarrita bela ... e il pastore riconosce l'invocazione di salvataggio.
Solamente chi ha il cuore aperto –e si è smarrito, o è debole, e ha peccato, o non ha forza …- può lasciarsi ritrovare.
L’esperienza di Cristo nel Vangelo lo dimostra: l’albero o si decide ad aprire il cuore e dare frutti … o si taglia e si brucia.
E la scure è già posta alla radice.
9. C’è poi un tipo di persona che hanno il cuore semiaperto, dipendono dal vento: se il vento va verso di loro, la porta si apre per richiudersi felici con il vento. Se va contro di loro, si chiudono.
Sono quelli che non hanno una spina dorsale: alla prima critica, cambiano chiesa; alla seconda delusione, rinunciano alle tradizioni; alla terza critica, diventano cembali sonanti, parolai, passeggiatori di piazze. Vuoti.
Questo tipo di persone bisogna accoglierle, dialogare serenamente, andare incontro con l’azione e la preghiera.
Sempre la Grazia irrompe in un cuore semiaperto, perché il vento dello Spirito è più forte di tutti i venti. E se sono docili (non al prete) ma all’invasione dello Spirito … saranno i futuri apostoli e martiri.
10. Ci sono poi (parlo sempre della mia comunità di rito romano) di quelli che non si decidono a darsi totalmente a Cristo –finchè, dicono loro, non si risolvono le “questioni con i greci”.
Questo tipo di persone si mettono una maschera (e la maschera è sempre una finzione; in questo caso le povere “questioni con i greci”), per nascondere la loro identità: o sono vili –e vogliono apparire difensori … di che ? Non si difende un rito; bensì Cristo—o sono innamorati di Cristo e avendo paura di essere “presi” totalmente da lui, si camuffano sotto la maschera.
Queste persone vanno accolte: con pazienza bisogna spiegare, una e più volte –e poi lasciare che maturino le parole in scelta di vita: o con Cristo o contro Cristo. Non ha senso: o con i Greci o con i latini—E’ Cristo che si sceglie !
11. Ci sono quelli che hanno paura del sacerdote: non di me; bensì, del sacerdote come eletto di Dio, ribelle al mondo, obbediente a Cristo, figlio della chiesa.
Queste persone hanno paura, perché sanno che un sacerdote così, le può “cantare e contare” in qualsiasi momento, non avendo peli sulla lingua, difendendo sempre la verità e la giustizia.
Queste persone attaccano il sacerdote in tutti i modi immaginabili. Sembrano pieni di odio. Ma è solo paura. La paura che il sacerdote gli sveli il volto di Cristo.
Non vogliono responsabilizzarsi –per questo criticano lontano dal sacerdote.
Non vogliono convertirsi –per questo sanno dove attaccare il sacerdote.
Questi tipi sono i migliori. Cristo li perseguita e, con la nostra paziena, arriveranno nel cuore del Signore.
12. Ci sono quelli attaccati alle tradizioni (non alla Tradizione della chiesa). Sempre nostalgici. Anche se giovani, sembrano anziani dopo una guerra.
A persone così –che possono anche essere uomini che noi consideriamo di studio, di cultura, etc.- non gli interessa nulla di Cristo.
Ma
= se hanno il cuore aperto –anche se restano arroccati alle tradizioni- si può dialogare e pregare per loro, perché l’Amore di Dio supera ogni barriera.
= se hanno il cuore chiuso non serve a nulla, nulla. E’ parlare col vento o combattere il vento.
Le tradizioni non esistono. Esiste la persona. Per questo –se hanno il cuore chiuso, mai si convinceranno: perché in sé non esistono le tradizioni. Chi ama il vento, disperde con il vento. Chi ama la persona, ha sempre un punto d’appoggio.
I primi vanno accolti e cercati. I secondi, non considerati.
13. Ci sono quelli che spesso confessano e ricevono Cristo, ma guai a parlargli di Carità!
Se hanno il cuore aperto, cresceranno come cedri lungo il fiume della Vita; se hanno il cuore chiuso, sconfessano Cristo che è Carità, e non possono essere accettati alla mensa dell’Amore.
Se mai perdonano, come possono ricevere Cristo che è Perdono ?
Se non si aprono alla Carità, come possono ricevere Cristo Amore ?
Se hanno il cuore chiuso, e insistono – che gli si dia Cristo: mangiano e bevono la loro condanna.
14. Ci sono quelli che hanno problemi con la moglie, il marito, i figli, con i parenti e –non potendo primeggiare in questi casi- si sfogano criticando il prete e il suo “seguito” (così lo chiamano).
A simili persone, bisogna consigliare un buon terapeuta e amarli sempre con pazienza.
Non sono cattivi. Sono deboli. E per loro bisogna essere sordi.
15. Ci sono quelli che dovunque e in tutti i casi (sociali, politici …) sono al centro, vogliono esserlo, e approfittano tutte le situazioni per prendersele su di loro e … risolverle! Ma poi non fanno nulla. Non sono cattivi. Lo fanno per carattere.
Vorrebbero persino essere martiri!
Se hanno il cuore aperto, guidati da un buon e severo Padre Spirituale, possono essere cime d’esempio.
Altrimenti, seguono il vento e … arrivano al cielo.
16. Ci sono quelli prepotenti: sempre hanno ragione, sempre bisogna discutere una decisione, sempre devono dire l’ultima. E tutti –se non l’accettano- devono almeno ripeterla.
E’ chiaro che non seguono Cristo: agiscono così o per ignoranza o per stile caratteriale.
Dai prepotenti bisogna guardarsi; ma non respingerli. Se hanno il cuore aperto, non appena sbattono, si riprendono dalla botta, coscienti che cristo non è un gioco.
I prepotenti in nessun caso bisogna farli vincere, anche se hanno ragione; poiché, cercano non la “ragione”, bensì l’appagamento alla prepotenza, forma di potere, che viene dal peccato.
Un prepotente con il cuore aperto, può essere una colonna d’esempio non appena si converte.
17. Ci sono gli opportunisti: non appena il posto è vuoto, eccoli all’attacco.
Di loro non bisogna avere paura. Durano poco. Da se stessi capiscono.
18. Ci sono –oh sì !- i sensibili … non delle cose divine e spirituali: sono gli ammalati di scrupoli, quelli che soffrono complessi … ma mai cantano. Quelli per cui ogni parola è una spada e ogni sguardo una ferita.
Sono come un termometro guasto. Non segnano mai il positivo; sognano affetti e devozioni inesistenti.
Guarirli è una impresa. Tutto può Dio.
19. Ci sono i superficiali: le mogli sono a casa e loro chiacchierano “profondamente e con sapienza”! sulle cose di Dio in una panchina qualsiasi.
Oppure: i mariti sono con altre donne e loro si azzuffano per sapere chi è l’ultimo entrato nella casa del prete.
Queste persone hanno tutte le carte in tavola: essendo superficiali, si può scrivere con profondità.
20. Ci sono i tiepidi: né l’acqua li vagna ni lu ventu (molto forte a Contessa) l’asciuca.
I tiepidi non valgono nulla. Per loro è Apocalisse 3, 15-16.
21. Ci sono quelli che non vengono più a Messa perché il prete non è vestito da prete. Gesù non era vestito da Gesù! Vestì come uomo del suo tempo, con il solo distintivo dei capelli lunghi, perché nazareno.
A queste persone, mai nulla starà bene. Quindi, non bisogna preoccuparsi per quello che pensano.
22. Ci sono quelli che hanno il cuore aperto e con gioia iniziano il cammino non verso il Cristo dell’ultimo prete arrivato, ma verso il Cristo della Chiesa.
E se lo iniziano con l’ultimo prete arrivato, forse Cristo non può servirsi di un sacerdote ?
Queste persone sono ancora deboli –ma saranno i prossimi santi.
23. Ci sono quelli che si sentono maltrattati dall’ultimo sacerdote arrivato. Forse Cristo non può servirsi anche dell’ultimo sacerdote per fargli comprendere che non è più tempo di lotte –direbbe S. Paolo- né di baci e abbracci e carezze- ma di cibo solido, come la croce, la riparazione, la cooperazione alla salvezza attraverso il cammino della via crucis ?
24. Ci sono i nostri fratelli evangelisti –che non sono cattolici- ma cristiani come noi.
Mantenendo la nostra identità, con loro possiamo meditare la Scrittura, pregare, vivere della carità. Fare comunità.
25. Ci sono i testimoni di Geova.
Secondo la prassi della Chiesa cattolica e una chiara e ferma indicazione scritta dal cardinale Martini, arcivescovo di Milano, non si tratta e non si fa entrare in casa, colui che vuole rubarci la fede in Cristo e in Maria, Corredentrice della Salvezza.
26. Ci sono quelli che già camminano con fatica e con allegria verso la santità.
Si, qui a Contessa E., ci sono persone che amano disinteressatamente Cristo e i fratelli, che obbediscono con orgoglio al Cristo della Chiesa, che si umiliano non per paura, ma perché Cristo è il loro Signore.
Sono persone semplici. E come sempre, Dio si rivela ai semplici.
Bisogna ringraziare queste persone che si offrono vittime e camminano svelte verso la salvezza.
Per merito loro, il demonio si nasconde e la Grazia di Dio aumenta. Cristo accetta il loro sacrificio.
Grazie.
27. Varie altre classificazioni si potrebbero fare. Ognuno di noi si scopra di fronte a Cristo.
Ormai mi sono reso conto che la lotta a Contessa non è per le chimeriche questioni tra greci e latini. E’ davvero puerile seguire su questo tono.
Non è per i diritti di una bella processione l’8 settembre. E’ davvero scandaloso seguire su queste giustificazioni.
Qui, come in ogni città, in ogni diocesi, nel mondo, è la lotta apocalittica tra il bene e il male. Sempre il bene vincerà.
Tra la Vergine e i suoi nemici. Sempre la Madonna vincerà. Siamo nel tempo in cui –in ogni parte del mondo- anche qui- la zizzania deve crescere insieme alle spighe. E con la pazienza guadagneremo le nostre anime e di quanti hanno il cuore aperto. Questo è il problema vero di Contessa: Aprire il cuore a Cristo.
Se il cuore è aperto a Cristo, si accetta il prete per quello che è. Si accetta il fratello “romano” per quello che è. Si accetta il fratello “bizantino” per quello che è.
Non possiamo sognare tempi migliori per iniziare ad essere santi: questo è il tempo che abbiamo a disposizione in questo tempo –drammatico, contraddittorio, conteso- in questo tempo che è spazio provvidenziale dell’incarnazione di Dio nella nostra storia di Contessa, dobbiamo aprire il cuore a Cristo e correre verso la Redenzione.
29. Lo ripeto ancora: non è risolvendo le fantasiose questioni tra latini e greci, che si risolve tutto. E’ risolvendo la nostra questione con Cristo (conversione), che tutto si risolve.
30. Il peccato o l’ingiustizia non è nei famosi diritti o nei più famosi doveri, non è nelle strutture. E’ nel cuore di ognuno di noi.
Il cammino è inverso: se ci convertiamo, aprendo il cuore a Cristo, si risolvono gli altri problemi e tradizioni.
E’ l’amore che tutto risolve e cambia. Non è la gestione di una processione che genera l’amore !
La Chiesa non è un bar per cui cambiando gestione le cose possono migliorare.
La chiesa è una comunione di cuori aperti nell’amore che con giustizia difendono la verità.
Se non ci convertiamo, aprendo il nostro cuore, nulla serve.
31. In definitiva: è Cristo che a Contessa non si vuole vivere. Tutto il resto è una maschera.
Qualcuno può dire: non è vero !
Proviamo a vivere di Cristo, ad aprire il cuore e vedremo se le cose non cambiano.
Se non cambiano, vuol dire che Cristo non è così onnipotente come crediamo.
Se cambiano, vuol dire che l’errore era in noi.
In fondo, siamo così pochi ! E presto si svela l’intenzione dei cuori.
32. Brevemente: in rito romano, la domenica si celebrano 3 messe. Quante persone ricevono il corpo di Cristo ? Non più di 20 ! La vitalità e la presenza di Cristo Risorto, si vedono subito dalla partecipazione ai sacramenti della Redenzione.
Non schieriamoci più dietro ai paraventi.
Pochi cercano il sacerdote per ricevere il perdono di Cristo. Ciò vuol dire che non circola il perdono che è il volto più bello dell’amore di Dio.
Su cosa vogliamo costruire il nostro Regno ? Sui diritti risolti ? (sempre cose umane sono). Sulle nuove prepotenze ? (poi ne verrà un’altra).
Solo su Cristo un Regno, il suo Regno, è stabile.
33. Qualcuno si chiede: abbiamo un sacerdote latino o greco ? Non sono né latino né greco, sono di Cristo. E potrei anche fare il sacerdote in rito bizantino, perché non seguo il rito, bensì Cristo, Unica Salvezza e Redenzione.
34. Il senso profondo e la giusta ed equilibrata difesa del proprio rito è, perché siamo persone specifiche con una identità spirituale che caratterizza il nostro cammino verso Cristo. E’ per essere comunità, insieme uniti per gioire della Pasqua del Signore.
E qui si cambia comunità come se fosse un gioco, o un circo: chi più mi è simpatico, chi meglio parla, dove più si fa, lì vado !
Non si gioca con Cristo che è la comunione della comunità.
34.bis. Sulla chiusura della Parrocchia Maria SS. Della Favara.
La Parrocchia è di rito romano.
Dall’immagine sacra “della Favara”, prende il nome la chiesa parrocchiale, consacrata alla Madre di Dio, Maria SS. La giurisdizione di questa parrocchia appartiene solamente al parroco che rappresenta l’autorità personale del vescovo. Nessun movimento, buon consigliere o gruppo, o consiglio parrocchiale, etc. … solo il Vescovo ha giurisdizione, rappresentato personalmente dal Parroco.
Ci piaccia o no, è così.
Chi ha chiuso la chiesa ? Né il vescovo né il parroco, né il sindaco, né il tecnico comunale, né l’ordine pubblico … L’ha chiusa il terremoto. E il terremoto non chiede permesso a nessuno.
Se a causa della chiusura della chiesa, qualcuno ha perso la fede, vuol dire che l’aveva nascosta in qualche parete e dovrà aspettare la riapertura della chiesa per riprenderla, se Dio la mantiene in vita. Frattanto, gli conviene meditare su Giovanni 4, 21-26.
Se la nostra fede verso Cristo si misura in base alla chiusura di una chiesa … allora sì, si è chiuso ciò che bisognava chiudere. Cristo ritorna a parlare in parabole.
35. Sulla natività della Vergine Maria.
L’8 settembre non è la festa di Contessa E. E’ la festa di tutta la Chiesa: si celebra la Natività della Vergine Maria.
A Contessa ha un rilievo particolare: in quel giorno si accomunano “romani” e “bizantini”, credenti ed atei, bestemmiatori e cristiani anonimi, giovani ed anziani, donne e bambini.
E’ la festa di un paese dove si intessono religione e folclore senza equilibri. E’ la tipica festa di un popolo cristiano del meridione, dove il cristiano si è ormai perduto, ed è entrato il consumismo, la competenza …
Aspetto generale: è la festa di tutto il paese di Contessa E.. Nel risvolto folcloristico, non interessa la Comunità Cattolica, di cui Maria SS. È Madre, Regina e Vergine. Lei ha bisogno di altre testimonianze ed impegni, non di questo.
Se noi ne abbiamo bisogno, Lei come Madre non ce li nega. Ci viene incontro, a patto che siano salve almeno l’integrità cristiana e il rispetto che Lei merita.
Aspetto particolare: l’immagine sacra “della Favara” appartiene alla giurisdizione della Parrocchia di Rito romano. Non la Madre di Dio o la sua Natività dell’8 settembre. Lei è libera. Bensì, la sacra statua “della Favara”.
Su questo, nessun diritto altrui esistente o sognato, può valere: se si ferisce (non si parla di contrasti o pettegolezzi, bensì di giurisdizione), se si ferisce la giurisdizione propria di una parrocchia, si annulla il Diritto Canonico, si viola il diritto della Chiesa Cattolica. Chi così difenda o perpetua un tale stato di cose, non è né prudente, né nella Chiesa Cattolica.
Questa Parrocchia –come ogni altra- è autonoma nella giurisdizione. Nessuno serve nessuno. Solo Cristo serviamo in comunione di comunità.
Se diritti da parte altrui potevano esserci, cadono di per sé: siamo i cristiani del futuro, non i nostalgici del passato. Ogni comunità si gestisce da sé e può fare comunione con le altre comunità, solamente se la propria comunità è definita, ha fisionomia propria e stile proprio …
Ciò vuol dire che giuridicamente la festa religiosa della Natività della Madre di Dio è, per diritto proprio, della Parrocchia di Rito Romano.
Questa appartenenza giuridica “della Favara” non significa chiudere le porte a quanti desiderano con cuore aperto e libero, onorare la Natività della Vergine. Sono spalancate a tutti !
E’ ridicolo che ancora si discuta su queste competenze !
Anche se il parroco e la comunità di rito romano hanno questa competenza che non si appropriano, ma spetta di diritto, l’8 settembre è da vivere in comunione e collaborazione con la comunità di rito bizantino.
Chiarita la giurisdizione, non sono ospiti e nemmeno invitati. Insieme veneriamo la Madre della Chiesa, la quale merita una gloria e una devozione ancora maggiore di quella dell’8 settembre.
36. Sia chiaro per sempre: non sono contro le processioni. Se il cuore è aperto, potete salire e scendere l’immagine sacra 70 volte 7. Se il cuore è aperto, salire e scendere può operare miracoli.
37. Ma non posso tacerlo: persone che non credono sono pronte a sacrificarsi pur di non far perdere la vara, perché ha un certo valore artistico. Chi gli ha dato questo valore ? Il cristiano. Perdendo questo e non credendo in Dio, è consequenziale: non ha nessun valore nemmeno artistico.
Ipotesi assurda: è come colui che prega, avendo certezza che Dio non esiste. Chi prega ? Quale valore ha la sua preghiera ?
38. Tornando al n. 7. Come si combatte il demonio ? Non con gli incontri, non con l’ascolto delle sue ragioni. ..
Parla Cristo: con il digiuno e con la preghiera.
Non abbiate paura che si parli del demonio: vuol dire che Cristo è risorto tra di noi !
Non abbiate paura d’incontrarvi con il demonio: Cristo è nostra difesa, salvezza e protezione.
Al solo nome di Maria Santissima, il domonio scappa. E molti fuggono. Infatti.
Parentesi sulla Madonna: esiste solamente l’8 settembre ? e negli altri giorni ?
Accusate me di non volere bene “la Favara”, eppure sono l’unico –anche se indegno- che ogni giorno la prega … offrendo per mezzo di Lei –l’unico sacrificio- anche se indegno, io –sempre accettato: la Messa.
39. Si dice che mi sono scelto un gruppetto che in tutto mi condiziona e decide.
Non conoscete il mio carattere !
Pensate che la Comunità parrocchiale è un’agenzia dove il risultato dipende dall’efficienza degli impiegati ?
L’ho sempre annunciato e lo credo: ogni battezzato ha un posto, un compito, un carisma che Dio gli ha regalato al servizio di questa comunità particolare. E nessuno può occupare quel posto.
Non ho scelto nessuno … E le porte di questa comunità sono ancora aperte a tutti.
40. Che abbia amici anche a Contessa, sì. Gli amici si scelgono.
41. Qualcuno si è scandalizzato della mia durezza e severità: e si scandalizzera ancora di più.
Sono un sacerdote di Cristo e chi viene a me con prepotenza, se la prepotenza è “per le cose di Dio”, ferisce il Cristo che è in ogni uomo e sacramentalmente in me.
A una persona così, rispondo con altrettanta prepotenza, senza odio. Solo per difendere il Cristo che è in me. Il cristiano non è un fesso. Qualcuno deve pur difendere Cristo.
42. Qualcuno si è meravigliato della mia semplicità: e si meraviglierà ancora di più.
Chi viene con il cuore aperto, riceverà il centuplo. Mai troverà la porta del mio cuore chiusa.
43. Ho fatto sbagli a Contessa in questi pochi mesi ?
Se pensate che sono Dio, no.
Se credete che sono un sacerdote che –come ogni persona- ha la volontà di camminare verso Cristo, sì.
Se ciò vi scandalizza, non avete fede.
Non sono Cristo nella sua pienezza di Dio, bensì sacramentalmente; un poco segno, un poco realtà. Un poco ombra, un poco luce. Un altro Cristo, quando Lui attua in me da Cristo.
O avete dimenticato le parole della Scrittura ? “Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti. Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i deboli, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nilla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio” -1Corinti 1, 26-29.
44. Chi mi giudicherà ?
Se il vostro giudizio è sereno –in vista della correzione … ben venga! Avete corretto il mio cammino e salvato la vostra anima.
Se il vostro giudizio è di condanna, ciò che in me giudicate, Dio ve lo applicherà nel giorno del giudizio.
45. Ciò che più mi ha offeso a Contessa.
Una persona che mi ha detto: a lei lo pagano, per cui è obbligato a dire tutte le messe che vogliamo.
Una prostituta si tratta con più gentilezza. E loro, al dire di Gesù, ci precederanno in Paradiso.
Ciò che più mi consola a Contessa.
Una vecchietta che ogni volta che mi vede, è felice di avermi incontrato.
46. Non vi ingannate … cari amici, parrocchiani e nemici con il cuore aperto: solo uno è il cammino affinchè la p’ace si viva tra queste strade di montagna: non cambiate le strutture e le giurisdizioni –che è urgente cambiare. Ma l’acqua parte dalla sorgente: E’ a Cristo che dobbiamo ritornare-.
Nessuno vi inganni e non lasciatevi illudere: è Cristo che deve regnare. Il resto viene da sé.
“Alla fine dei tempi vi saranno impostori, che si comporteranno secondo le loro empie passioni. Tali sono quelli che provocano divisioni, gente materiale, privi dello Spirito. Ma voi, carissimi, costruite il vostro edificio spirituale sopra la vostra santissima fede, pregate mediante lo Spirito Santo, conservatevi nell’amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna. Convincete quelli che sono vacillanti, altri salvateli strappandoli dal fuoco, di altri infine abbiate compassione con timore, guardatevi perfino dalla veste contaminata dalla loro carne” – Lettera di Giuda 1, 17-23.
47. Nessuno vi inganni e non lasciatevi illudere.
Uno solo è il cammino: che ritorni Cristo in noi. Come ?
47.1 La strada è Maria SS. Lei che lo ha dato alla luce, lo fa ancora rinascere in noi. Senza di Lei, Cristo non può esistere in noi. Forza ! che sia più forte, più bella, più pura la nostra devozione alla Madre di Dio.
47.2 Solo Lei ci porta verso la fiducia e l’abbandono nel suo figlio Gesù.
47.3 Da Lui sgorga la comunione e le comunità. Secondo l’esperienza dei cristiani degli atti.
Comunità che ascoltano la Parola, sono al servizio della Parola, si consumano con Carità per la Parola.
Non ci sono altre soluzioni o vie, né per Contessa, né per il mondo.
48. Preghiera
Oh Signore! Fammi strumento.
Strumento attuale nella tua storia d’Amore.
Strumento efficace nel tuo piano di Redenzione.
Unito a Te, percorrerò montagne e pianure, senza il rischio o la paura di perdermi.
Tu sei la Via, il Riparo e la Stella.
Attirami al Tuo cuore infocato, al tuo cuore innamorato, al tuo cuore sofferente e per sempre glorioso.
Oh Signore, senza età e stagioni … fammi strumento. Del Tuo amore imprudente nella prudenza della Tua Provvidenza.
Nulla sono senza Te: un vuoto di miseria e meschinità.
Apri il mio cuore, allarga il mio cuore, spalanca le poveri e deboli pareti del mio cuore: Te voglio che regni!
Mi consacro senza riserve a Tua Madre:
Strada stabile per entrare nel Tuo cuore.
Mi abbandono senza rimpianti alla giovane di Nazareth, Maria Nostra Corredentrice: Cuore senza sponde che ci porta nel mare del Figlio. Amen
49. “La nostra bocca vi ha parlato francamente … e il nostro cuore si è tutto aperto per voi. Non siete davvero allo stretto in noi; è nei vostri cuori invece che siete allo stretto.
Io parlo come a figli: rendeteci il contraccambio, aprite anche voi il vostro cuore!”
(2 Corinti 6, 11-13)
Presbitero Pietro Gullo
2 febbraio 1990 Festa della Presentazione del Signore

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