venerdì 18 giugno 2010

Il terremoto del gennaio 1968 nei ricordi di Nicola Graffagnini - 1976: La crisi dell'amministrazione comunale

Anno 1976

La crisi dell’Amministrazione di sinistra .

Chiudevamo l’anno 1976, con la notizia del 29 Aprile data di approvazione della Legge per il Belice N. 178, scaturita da tutta quella fase preparatoria alla visita nella Valla del Belice della Commissione Lavori Pubblici della Camera e dal sentimento forte della popolazione e dei Sindaci del Belice di “voler ricominciare”, ma questa volta sul serio, l’opera della ricostruzione .

Il Giornale del Corleonese


Il Giornale del Corleonese del Maggio 1976, riporta in prima pagina una mia nota sulla Legge che vorrei richiamare nelle conclusioni, non per vezzo autocelebrativo, solo perché credo che le parole usate, raccolgono i sentimenti e le istanze sociali di quel contesto e di quel tempo.
La Legge testè approvata rappresenta ormai l’ultima occasione per avviare a rapida soluzione i problemi della ricostruzione , sarà indispensabile in ogni momento la partecipazione responsabile di tutti, in modo da mantenere il controllo popolare sugli atti della Commissione e su eventuali remore burocratiche che dovessero ritardare l’inizio dei lavori. Le migliaia di edili e braccianti disoccupati, i baraccati, non consentiranno ulteriori ritardi dopo 8 anni dal terremoto e dopo gli ultimi tragici avvenimenti del Friuli….. " .

La crisi politica al Comune di Contessa
E qui debbo aprire una parentesi localistica saltata a piè pari nella seconda parte di questo lavoro, mentre per tutta la Valle del Belice quel Maggio 1976 portava grandi segni di novità e cambiamento, di colpo nel paese una notizia dirompente si propaga in un batter d’occhio e la cronaca de L’ORA la riporta Mercoledi 30 Giugno 1976 : "Crisi al Comune di Contessa Entellina - Il Sindaco Di Martino del PSI, dopo ben dodici anni di direzione della Giunta di sinistra ha rassegnato le dimissioni dalla carica comunicandole ufficialmente, “per mancanza di un indirizzo politico unitario ed amministrativo dei partiti della maggioranza consiliare”. Il Consiglio comunale dallo stesso Sindaco è stato convocato per Domenica 4 Luglio per accelerare i tempi di ricostruzione di una nuova Giunta di sinistra in vista della ripresa delle opere di ricostruzione dopo la pausa elettorale"
Prosegue la mia nota nella spiegazione dei termini del dissidio, altrimenti incomprensibile ai più… : "La maggioranza consiliare, come si sa formata dal PCI e dal PSI, era venuta meno nella seduta del Consiglio Comunale del 27 Maggio 1976, allorchè il gruppo comunista abbandonava l’aula non approvando una delibera di sanatoria riguardante alcune case di lavoratoti costruite prima del ’68. Le dimissioni odierne del Sindaco, dopo la pausa elettorale, vengono ad ufficializzare la spaccatura della giunta di sinistra provocata dal gruppo comunista, ponendo il problema di un sostanziale chiarimento politico tra i due partiti della sinistra che uniti da ben dodici anni reggono le sorti del centro terremotato".



Mercoledì 7 Luglio 1976 - Su L’ORA si legge la continuazione della storia , dal titolo: "Contessa / Crisi al Comune". Nell’occhiello ( la frase che sta sopra al titolo per riassumere l’articolo ) …"Si dimette il sindaco sul problema della casa ". Ed ecco il testo .. "La Giunta PCI-PSI che amministra il Comune è in crisi, per le dimissioni del Sindaco, presentate ed accolte tre giorni fa. Le prime avvisaglie della crisi si ebbero nella seduta del Consiglio del 27 Maggio, quando il gruppo comunista abbandonò l’aula rifiutandosi di votare una delibera che proponeva la sanatoria per alcune case costruite abusivamente prima del ’68"
"Il Sindaco Di Martino ha spiegato le dimissioni col fatto che tra PCI e PSI era venuta a mancare lo spirito unitario sul quale doveva fondarsi l’indirizzo politico ed amministrativo della Giunta. Il Consiglio è formato da sette consiglieri del PSI, quattro del PCI e tre della DC ……. A Contessa la crisi suscita preoccupazione e disagio…… Le ultime sedute del Consiglio sono state seguite da centinaia di cittadini"…… infatti…." l’amministrazione comunale dovrebbe affrontare urgentemente dei problemi di interesse collettivo. …Tra l’altro il Comune dovrebbe compiere subito gli adempimenti richiesti dalla Legge 29 Maggio 1976. L’ultima Legge che finanzia la ricostruzione dei centri terremotati del Belice. Il Comune dovrebbe adoperarsi per l’assegnazione delle aree edificabili da urbanizzare e dei contributi per la ricostruzione dei fabbricati sinistrati. Ciò, determinando la ripresa dell’attività edilizia, darebbe un contributo alla ripresa delle attività collegate. Ma la ricostruzione significa anche ridare, finalmente, dopo otto anni di vita in baracca, un alloggio sicuro a molte famiglie, come pure alle famiglie che continuano a vivere in case pericolanti e lesionate. Di fronte a questi problemi, la crisi comunale, si spera , dovrebbe durare poco …. "



Venerdi 16.07.76 – su L’ORA si legge un altro titolo : "Monta la polemica per le case" e nell’occhiello : "C.Entellina / Perdura la crisi al Comune" Continua il testo : "Il consiglio Comunale si riunisce Domenica per tentare di risolvere la crisi aperta dieci giorni fa, dalle dimissioni del sindaco socialista Di Martino, seguito dalle dimissioni dei due assessori socialisti Verardo e Cuccia. Si ritiene che la seduta andrà a vuoto. Lo fa credere l’inasprirsi della polemica tra i socialisti e comunisti, i due partiti …della Giunta. Domenica scorsa, in un comizio in Piazza Umberto, il vicesindaco comunista Raviotta, non ha risparmiato critiche ai socialisti. Fra i due partiti i rapporti erano difficili da qualche mese, ma l’episodio scatenante della rottura è stato il fatto che nella seduta del 27 Maggio, il gruppo comunista abbandonò l’aula consiliare rifiutandosi di votare l’approvazione …della sanatoria per un gruppo di case abusive costruite prima del ’68. Il Sindaco afferma che tale sanatoria non era estesa all’ampliamento di una abitazione costruita dopo il ’68 su territorio comunale da un consigliere ( del PCI ) che poi si dimise proprio per tali fatti….In paese la paralisi amministrativa sta creando disagi perché rischia di far trascorrere i termini per gli adempimenti burocratici previsti dalla Legge sulla ricostruzione, in base alla quale dovrebbero assegnarsi le aree già urbanizzate e i contributi. In vista della seduta di domenica il gruppo socialista ha intanto chiesto che anche gli altri componenti la giunta ( i due comunisti ) si dimettano.



Martedì 20 Luglio - su L’ORA si legge… … un fatto del tutto nuovo per lo scenario politico locale e per opera di una penna rimasta anonima, venuta da fuori , ecco il titolo in cronaca provinciale :
"DC e PCI tentano il “compromesso” escludendo i socialisti" e il testo nelle parti essenziali
"A Contessa la DC e il PCI hanno tentato di varare un compromesso storico puro lasciando all’opposizione il PSI. Il tentativo non è riuscito perché i due blocchi si sono equivalsi al voto: 7 voti contro 7. La crisi si era aperta con le dimissioni del Sindaco Di Martino e di due assessori socialisti per lo sfaldamento della maggioranza …. avvenuta il 27 Maggio. Quella sera il gruppo comunista ha abbandonato i lavori del consiglio al momento di votare un provvedimento di sanatoria per alcune costruzioni su suolo demaniale risalenti a dieci anni fa, perché non contemplava l’inserimento nella sanatoria di una costruzione abusiva realizzata di recente su proprietà comunale da un consigliere comunista, dimessosi dalla carica all’esplosione dello scandalo".
"Per risolvere la crisi il PSI sostiene di avere proposto cinque soluzioni diverse alla DC tra cui una giunta di emergenza comprendente tutti i partiti. La DC, invece, ha preferito votare insieme con il PCI per un sindaco comunista nella persona di Giuseppe Raviotta, vicesindaco della precedente giunta. I socialisti hanno votato per un proprio candidato, lo studente universitario Domenico Cuccia. Avendo ottenuto entrambi sette voti, il consiglio è stato riconvocato per Domenica prossima".
< FINE del Consiglio >
… è l’ultimo titolo del 17 Agosto 1976, ( di penna anonima ), di questa prima lunga crisi dell’Amministrazione di sinistra. ….Le dimissioni dei cinque consiglieri comunisti e dei tre democristiani hanno creato il presupposto giuridico ( viene meno il numero legale) perché si proceda allo scioglimento del Consiglio col conseguente arrivo di un Commissario.>
< I due partiti pur trovandosi d’accordo sulle linee generali ( lotta ll’abusivismo) – il consigliere comunista Maggiore infatti preso atto della situazione aveva rassegnato le dimissioni – non riuscivano a frenare gli inevitabili fraintesi e i tentativi di una speculazione.>.
< Già all’indomani del 20 Giugno, il solco apertosi tra comunisti e socialisti sembrava gigantesco, ma non irrimediabilmente insanabile. C’era però un fatto nuovo: il PCI aveva superato per la prima volta i socialisti (421 voti contro 341 ). Ciò contribuiva ad alimentare la voglia di dar sfogo a mal represse ripicche personali, che un’aria decisamente paesana appesantiva in maniera asfissiante. A questo punto il gioco era fatto: il sindaco Di Martino (PSI) rassegnava le dimissioni ufficializzando la crisi.>
< E’ vero però – mi dice Dino Paternostro, responsabile di zona del PCI – che negli ultimi tempi erano emerse le contraddizioni di una mentalità che pur dando vita a scelte socialiste non era in certa misura aliena dal sentire il fascino dello spirito di appropriazione del potere tipico delle gestioni democristiane>.
Le polemiche paesane di questi giorni attribuibili a entrambe le componenti hanno fatto il resto. L’inevitabilità del ricorso a nuove elezioni ha fatto cadere nel vuoto le proposte di Di Martino per uscire dalla crisi >.
< In tutti i casi – ci ha dichiarato Di Martino, dicendosi disposto a una nuova collaborazione col PCI – dalla crisi riceverà un duro colpo la ricostruzione delle case distrutte dal terremoto, che per Contessa vuol dire tutto .>
E penso che oggi col senno di poi, possiamo riflettere ancora su queste illuminanti parole, perché è evidente che mentre tutti i paesi di prima fila, si avviavano a scaldare i cavalli per l’avvio della grande corsa alla presentazione dei progetti per i finanziamenti dei privati, a Contessa per una questione di poco conto, abbiamo perso in pochi mesi, l’unitarietà dell’amministrazione comunale, che era riuscita fino ad allora a coinvolgere tutta la popolazione, senza etichette politiche, sulle scelte della ricostruzione. Su questa pagina non bella della vita locale, occorre non avere alcuna reticenza, se è vero che la storia è maestra di vita, la sua rivisitazione a distanza di tanto tempo, può offrirci l’occasione di riflettere sulle cause esterne che a volte intervengono, in modo raffinato, nelle comunità locali, al fine di turbare lo scorrere ordinato del progresso verso mete di affrancamento sociale e politico delle comunità.
Tra l’altro non dimentichiamo che la storia dell’amministrazione di sinistra di Contessa Entellina, rappresenta nella zona del Corleonese, dominata dal partito della DC, una isola di sinistra a cui si guarda con interesse e con fastidio a seconda dei punti di vista, in special modo dopo il terremoto del gennaio ’68.
Nicola Graffagnini

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