La Modernità
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Gli avvenimenti che sono ritenuti “pietre miliari” della Storia non sono, di fatto, gli stessi per le diverse civiltà. La scoperta dell’America e la Rivoluzione francese sono, pero’ ritenuti riferimenti “pilastri” e riferimenti del mondo e della cultura occidentale moderna. Kuntisa sorge all’alba della modernità
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I secoli Millecinquecento, Milleseicento e Millesettecento (sostanzialmente dalla scoperta dell’America alla Rivoluzione francese), nella partizione che fanno gli storici vengono definiti il tempo della Modernità. Si tratta di un modo di periodizzazione da non ritenere con significato preciso, o scientifico. Tanti autori fanno iniziare la modernità dal 1453, dal crollo di Costantinopoli ossia dall’esodo degli studiosi, gli uomini di cultura di allora, in direzione dell’Italia dove stimolarono la nascita del Rinascimento. Altri autori fanno fissare l’inizio della Modernità al 1492, anno della scoperta delle Americhe ad opera di Cristoforo Colombo. Ancora, i protestanti fissano come inizio dell’era moderna nel 1517, data in cui Martin Lutero affisse le sue Tesi alla porta della chiesa di Wittenberg, simbolo dell’inizio della Riforma.
Nel mondo della scienza, in tanti fra gli intellettuali e gli scienziati, tratteggiano la nuova era in termini tecnologici, ovvero con riferimento a tre nuove invenzioni : 1) l’invenzione della stampa, 2) l’invenzione della polvere da sparo, 3) l’invenzione della bussola.
La conclusione della Modernità con lo scoppio della Rivoluzione Francese, intesa come cambiamento radicale e irreversibile fu fissata, quasi all’unanimità dagli studiosi, al 1789.
Scandire il tempo, la Storia, come l’abbiamo tratteggiata noi “occidentali” non è -ovviamente- calzante con le culture diverse dagli europei. Ad imporsi tra il 1492 ed il 1789 fu sempre il dominio degli europei sulle “civiltà” scoperte. Quell’intervallo temporale fra i due riferimenti (scoperta dell’America e Rivoluzione francese) fu caratterizzato dagli interessi “economici” che prevalsero su quelli che fino ad allora erano stati gli “interessi culturali”. L’ansia delle ricchezze e del potere coloniale cominciarono a prevalere sia sul buon senso e sugli atteggiamenti di fede e religiosi che avevano in qualche modo caratterizzato il Medio Evo.
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