mercoledì 13 novembre 2024

Tassa di successione: come funziona ?

 Tassa di successione, quanto si paga?

 Dal 4 all’8% 

in base all’eredità e al legame con il defunto.

L’imposta di successione è una tassa che si applica ai beni ricevuti in eredità. C’è chi la considera un prelievo supplementare su patrimoni già tassati, chi invece la invoca come misura anti-diseguaglianza. 

In Italia è stata introdotta nel 1862 come tassa «liberale», con lo scopo di combattere la rendita, promuovere la mobilità sociale e garantire pari opportunità a tutti attraverso la redistribuzione di ricchezza. Sui lasciti per i figli il sistema tributario -secondo alcuni economisti- sarebbe piuttosto generoso, almeno confrontando le imposte di successione pagate in Italia rispetto agli altri Paesi europei.

Secondo il ricercatore Francesco Scinetti dell’Osservatorio Conti pubblici della Cattolica di Milano, «l’imposta sulle successioni e sulle donazioni italiana è caratterizzata da franchigie (ossia esenzioni) elevate e da aliquote basse e poco progressive. Di conseguenza, il gettito dell’imposta è piuttosto modesto (1.043 milioni nel 2022) e significativamente inferiore a quello dei principali Paesi europei».

L’imposta sulle successioni e sulle donazioni attualmente in vigore in Italia si applica a tutte le eredità e alle donazioni tra vivi, con aliquote e franchigie differenziate a seconda del grado di parentela tra chi effettua e chi riceve il trasferimento di beni:  Per i trasferimenti in favore del coniuge o parenti in linea diretta (figli,
nipoti, genitori) l’aliquota è del 4 per cento del valore ricevuto (al
netto di eventuali debiti), ma ogni beneficiario ha una franchigia di 1
milione di euro (cioè non paga nessuna imposta se la somma trasferita 
è inferiore a 1 milione)


Va tenuto presente che il valore catastale degli immobili non è reale
.  «La struttura della della tassa sulle donazioni e le successioni italiana attuale è piuttosto “generosa” rispetto a quella di altri Paesi europei sia perché ha aliquote più basse, meno progressive che franchigie più elevate. Va considerato che, nel determinare a quanto ammonta il trasferimento, il valore degli immobili viene calcolato non 
secondo il loro valore di mercato, ma in base al loro valore catastale che spesso è molto inferiore al valore di mercato, riducendo quindi anche il valore complessivo della base imponibile dell’imposta di successione».

Le differenze rispetto al legame di parentela
.
Oggi i parenti in linea diretta (moglie, figli, nipoti) che ricevono un’eredità fino ad un milione di euro non pagano. Sopra questa cifra versano il 4%. 
Fratelli e sorelle non pagano nulla fino a 100 mila euro, sul resto I’aliquota è del 6%. 
Pagano la stessa aliquota anche i parenti indiretti (zii, nipoti, cognati, fino 
al quarto grado), ma sull’intera eredità.
 Infine sui trasferimenti a favore di tutti gli altri estranei alla parentela si paga l’8% su tutto. 
 Diverse tipologie di beni sono esenti dall’imposta come titoli di Stato italiani e di altri Paesi Ue, aziende, rami di azienda o quote di controllo in società di capitali, il TFR e le prestazioni erogate dai fondi di previdenza complementare, i veicoli iscritti nel Pubblico Registro Automobilistico, le polizze vita.

La tassa sugli immobili
In caso di presenza di beni immobili nell’asse ereditario:
—
- Il loro valore (nella massima parte dei casi è il valore catastale) concorre a determinare la base imponibile cui applicare le aliquote dell’imposta di successione;

—- Al valore degli immobili compresi nell’asse ereditario devono essere applicate l’imposta ipotecaria (con l’aliquota del 2%) e l’imposta catastale (aliquota 1%).

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