venerdì 15 novembre 2024

Dalle origini dell’uomo (2)

Il cammino della Storia dell’uomo

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 La trasformazione a tappe dell’umanità 


Da nomadi a stanziali
e poi, purtroppo,
guerrieri



L’essere diventati sedentari, in quanto Cacciatori e raccoglitori, ha consentito diecimila anni fa, ai nostri antenati, di avviare il periodo che gli storici - oggi - definiscono della “neolitizzazione”. Gli studiosi mettono in evidenza che non è stata la natura a mostrare, dimostrare, che era conveniente fermare la continua ricerca di opportunità di sopravvivenza; e’ stato l’uomo che ad un certo momento ha deciso di muoversi molto meno e fermarsi in quelle aree dove il biotopo (area in cui vive una determinata specie animale o vegetale) e la combinazione annuale delle risorse consentiva di abbandonare le costrizioni del nomadismo.

 L’avere abbandonato il nomadismo è dagli studiosi interpretato come “la prima rivoluzione” del genere umano: la scelta dei nomadi di non spostarsi più. All’inizio si sarà trattato di dover cacciare le gazzelle e/o di consumare graminacee, sarà seguita una fase di stoccaggio, conservazione di derrate alimentari, ma non dev’essere passato troppo tempo per scoprire la bontà dell’agricoltura, vale a dire la semina dei cereali, la mietitura, la conservazione delle sementi (secondo atto della trasformazione).

 Molte sicuramente furono le esperienze agricole, i tentativi per saggiare potenzialità e possibilità ambientali e ovviamente le circostanze di volontà innovatrici umane. Gli studiosi ci sottolineano che sicuramente i primi esperimenti agricoli avvennero in territori soggetti ad allagamenti, ricchi di depositi fertilizzanti del limo, o comunque nelle immediate vicinanze dei bacini fluviali (Siria del Nord, Giordano, regioni umide della Cina del Sud, Nuova Guinea, aree andine dell’America ed altre ancora).

 Accenneremo ad altri approfondimenti storici/economici prima di passare alle prime teorizzazioni del periodo neo-litico.

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