domenica 20 ottobre 2024

La domenica serve anche per riflettere

 Cristo centro del tempo, per i cristiani. All’inizio della diffusione del nuovo credo cristiano si ipotizzava che l’annuncio della venuta del Regno dei cieli si riferisse ad un’epoca imminente. Il Vangelo di San Matteo inserisce infatti le parabole in un contesto di imminente Secondo Avvento. Solamente in un tempo successivo si prese atto che il messaggio del Messia andava collocato entro una prospettiva temporale molto più distante. Lo si capisce d’altronde dalla circostanza che le stesse parabole proposte nel Vangelo di San Luca trasmettono una interpretazione differente.

  Quella dilazione del “Secondo Avvento” dà alla figura di Cristo la valenza di “centro del tempo”. Da qui l’assunzione  -nel mondo cristiano- del computo del tempo che non procede in un’unica direzione, verso il futuro, a cominciare dalla”creazione del mondo” (come ancora oggi procede il calendario giudaico) o come computavano, a cominciare dalla fondazione di Roma, i romani. I cristiani, nel computo del tempo, hanno stabilito un punto “centrale” che coincide appunto con la nascita del Nazareno.

  I cultori della Bibbia sottolineano che questo sistema “cristiano” può consentire di fissare l’inizio del mondo all’indietro, sulla linea del tempo, in un punto indefinito, come pure resta indefinito, sulla linea del tempo, la datazione della “fine del mondo”. Questa novità di misurazione del tempo nel calendario cristiano è invalsa da XVIII secolo (in precedenza pure il tempo “prima di Cristo” veniva calcolato a partire dalla data della creazione). Il computo dal “dopo Cristo” si era invece già imposto nel medioevo, secondo il calcolo sviluppato dal presbitero Dionigi il Piccolo nel 525, successivamente corretto da ricercatori che ci hanno fatto sapere che Gesù sarebbe nato nel 4 a.C.

Una riflessione dei nostri giorni di

 Joseph Ratzing



Il Signore è l'alfa e l'omega,
il principio e la fine;
 è la fonte di tutte le cose buone.


Gesù cominciò ad agire pubblicamente a 30 anni perché a quell’epoca, nel contesto israelitico, un giovane uomo qualsiasi non poteva calcare la scena pubblica. Chiunque volesse svolgere  la funzione di rabbi, anche se Gesù non era un rabbi in senso stretto, doveva avere almeno 30 anni. Per questo Gesù poteva entrare in scena solo allora e non un istante prima. Il messaggio di Gesù aveva una dimensione  interiore, e perché questa si dispiegasse i tre anni che gli rimanevano erano sufficienti.


Chi è stato?

Benedetto XVI (Joseph Ratzinger) è stato il 265º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma. Studiò filosofia e teologia nella Scuola superiore di Frisinga e nell’università di Monaco di Baviera. Consacrato sacerdote nel 1951, dopo aver insegnato nelle più celebri università tedesche, fu uno dei più giovani teologi a partecipare al Concilio Vaticano II. Nominato arcivescovo di Monaco di Baviera nel 1977 da Paolo VI e poi responsabile della Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1981 da Giovanni Paolo II, fu tra i principali collaboratori del pontefice polacco. Il 19 aprile del 2005 salì al soglio pontificio con il nome di Benedetto XVI. Nel 2013 – pur consapevole della gravità del suo atto e in piena libertà – rinunciò al ministero di vescovo di Roma e di successore di san Pietro. Si è spento il 31 dicembre 2022.

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