sabato 28 settembre 2024

Pagine di Storia. Cento anni fa... accadeva (2)

 Il capitalismo di Stato e la 

guerra civile in Russia

Con il capitalismo di Stato, Lenin aveva tentato di introdurre un'innovazione per dare un respiro alle casse esauste dello Stato sovietico. Dopo la sua morte, la politica economica proseguì per qualche tempo, ma nel 1924 Stalin si propose di fare della Russia un paese industriale; in realtà sarà facile cogliere che egli dietro al dibattito sull'assetto economico nasconde, in realtà, l'avvio della spietata e sanguinaria lotta per conseguire il potere assoluto ed esclusivo che vedrà precipitare la neo-nata URSS nel terrore. 

Andiamo per ordine.

Avvenne (1). Dopo la vittoria dei bolscevichi nella guerra civile del 1918-1921, l'economia del paese era rasa al suolo. Le terre erano incolte, la gran parte degli impianti industriali erano inattivi e la fame dilagava nell'immenso Paese. Il primo provvedimento del governo sovietico fu di nazionalizzare tutti gli impianti industriali e di vietare ai privati qualsiasi attività dal piccolo al grande commercio. In poche parole ogni attività di portata economica passò sotto la sfewra dello Stato.

Nel Testamento Lenin esprimeva
profonde riserve su tutti i principali
 leader del partito bolscevico
dell'epoca, riscontrando difetti
teorici, pratici o caratteriali
sia in Stalin che in Kamenev,
 Bucharin, Zinov'ev e, non ultimo,
nello stesso Trockij. Riguardo a
quest'ultimo anzi il giudizio di
 Lenin stesso era sempre stato
molto severo e teso alla diffidenza
 politica.





Nel 1921, a Pietrogrado, gli operai tentano una manifestazione di sciopero e due mesi dopo, anche i marinai di Kronstadt, che inizialmente avevano partecipato alla "rivoluzione" indicono manifestazioni di sciopero. Il governo "sovietico" sente di trovarsi in difficoltà: si capisce che la cosidetta dittatura del proletariato, in realtà consisteva in un "consesso di rivoluzionari di professione" che pretendevano di vivere sulle spalle della gente. Il centralismo leniniano cominciava ad essere contestato all'interno dello stesso Partito dove decisioni e rappresentanza negli organi venivano assunte dall'alto.

La reazione del governo fu spietata: scioperi e marinai ammutinati, definiti "controrivoluzionari", e l'insurrezione di Kronstadt vennero represse nel sangue dalle truppe  sotto il comando di Lev Trotzkij (1). La piega sanguinaria assunta dalla rivoluzione bolscevica, convingono Lenin a modificare gli intenti rivoluzionari/sanguinari e a introdurre una nuova politica economica, la Novaja Ekonomisheskaja Politika  (Nep). 

Vedremo in cosa consistette.

===

(1) Trotzkij fu politicorivoluzionariopolitologo e militare di origini ucraine, assieme a Vladimir Lenin fu la figura centrale della Rivoluzione d'ottobre e del gruppo dirigente della nascente URSS. Ideologicamente un marxista, membro del Partito Comunista dell'Unione Sovietica, i suoi scritti e il suo pensiero ispirarono la scuola ideologica conosciuta come trockismo

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