martedì 21 maggio 2024

Dal vivere individuale a quello comunitario

Fra sociologia, economia e diritto ( 6) 


Il centro-sinistra "organico" designa la
coalizione programmatica di governo
formata negli anni sessanta/settanta
fra Democrazia Cristiana
e Partito Socialista Italiano




La riforma del diritto di famiglia del 1975 incise sociologicamente piuttosto profondamente trasformando le relazioni familiari e di parentela, nel senso che ha reciso, o quanto meno allentato, i legami con genitori e parenti e la coppia moderna rinunciava in tutto o in parte al loro sostegno. Ciò, nelle intenzioni del legislatore, avveniva nella prospettiva di lavoro che il sistema economico moderno provava ad aprire non più solamente agli uomini ma anche alle donne.

Il nuovo modello di famiglia risultava già affermato nel nord Europa da tempo, in Gran Bretagna ed Olanda in particolare nella visione ed impostazione della socialdemocrazia, di cui i paesi meridionali invidiavano il welfare. In quel periodo, che vedeva affermarsi in Italia i governi di centro-sinistra si presumeva che col crescere del  benessere, anche all’infuori dei paesi nordici si sarebbe affermato il welfare grazie ai relativi sistemi dei diritti individuali, ai sostegni economici e sociali, interventi tutti fino ad allora sconosciuti nell’area mediterranea.

 La riforma del diritto di famiglia del 1975 mostro’ effettivamente che l’Italia stesse muovendosi nella direzione del modello nord europeo. A confermare il nuovo orientamento culturale, nel 1981 arrivo’ pure l’abrogazione delle norme che simbolicamente  incarnavano il ritardo civile e culturale del Paese, ma soprattutto della sua parte meridionale ed insulare: gli articoli 578 e 587 del Codice Penale che offrivano attenuanti all’onore proprio o di un congiunto a chi cagionava la morte di un neonato, e attenuanti a chi uccideva un congiunto per difendere “l’onore suo o della sua famiglia”.

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