venerdì 3 maggio 2024

1950: Rivolte contadine e ritorno del fenomeno del brigantaggio

 Salvatore Giuliano (3)

Fu un primo maggio di sangue:
quello della strage di Portella della
Ginestra, in prossimità di Piana
degli Albanesi nel 1947. Undici
persone uccise, altre ventisette
ferite sotto i colpi della banda
di Salvatore Giuliano. 


Su questo episodio ci
soffermeremo nella
prossima pagina.



 Salvatore Giuliano, nel contesto sociale ed economico della seconda guerra mondiale -con gli americani già sbarcati in Sicilia- diventa personaggio di interesse delle cronache giornalistiche nel 1943, quando dopo aver ucciso un carabiniere tenta nelle campagne dell' Isola di sottrarsi alla giustizia, e poi quando nel 1944 fonda la banda di malviventi che effettuerà scorrerie e razie nelle province di Palermo, Trapani e Caltanissetta.

  L'attività di commercio clandestino del "grano" in periodo di guerra fu la sua iniziale operosità che, inevitabilmente attirò l'interesse della Mafia, che inizialmente tentò di inglobarlo nella sua rete di illegalità senza riuscirci. Giuliano infatti non fu un mafioso ma un vero e proprio bandito, un esclusivista che non amava gerarchie al di sopra di sè.

  Per conservare però la latitanza necessitava di coperture e, nel clima del dopoguerra, non fu difficile trovarle nel confuso mondo politico post-fascista tra quelle forze che della mafia erano in qualche modo riflesso. Il suo iniziale sostegno politico lo trovò nel Mis (Movimento per l'indipendenza siciliana) che lo nomina, addirittura, comandante dell'Evis (Esercito volontario per l'indipendenza siciliana).

  L'operatività di Salvatore Giuliano negli anni 1945 e 1946 è intessuta di numerose (numerosissime) azioni militari contro le forze dell'ordine dello Stato Italiano. Quando però il Mis diventa, viene riconosciuto, movimento politico legale, Giuliano e la sua banda si specializzano nel sequestro di persone. La stampa comincia a dare sempre più spazi giornalistici al personaggio e alla sua banda e capita, piuttosto stranamente ed illogicamente che talune fasce di popolazione vedano in lui una specie di giustiziere alla Robin Hood.

  Per il governo di Roma il personaggio Salvatore Giuliano comincia a diventare un vero e serio problema.

  (segue) 

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