venerdì 1 marzo 2024

Il Regno di Sicilia. Dal XIV al XVI secolo

Dal Vespro siciliano ai Peralta-Cardona

  Federico III fu prodigo, ne abbiamo già  fatto cenno, nell’assegnare ruoli politici e di governo ai conti, ai baroni, e ai nobili tutti sui territori ad essi -da lui - assegnati; egli  arrivò persino ad autorizzare il libero commercio dei feudi mediante vendita, donazione e pignoramenti, nonché permutazioni, lasciti testamentari senza più la necessità di chiederne l’autorizzazione regia (=liberal contrattazione fra le parti), se non l’eventuale diritto di prelazione, sia pure con l’obbligo nei confronti del re di rendergli l’omaggio, il giuramento di fedeltà, il servizio feudale. 


Federico III nacque nel 1272 da Costanza
di
Hohenstaufen e Pietro III di Aragona. 



 Su queste basi il feudalesimo siciliano sopravvisse, senza ulteriori modifiche, fino agli eventi della Rivoluzione francese. Il feudo, da tassello dell’assetto pubblicistico del Regno di Sicilia, si avvio’ su un crinale di privatizzazione (compresi i ruoli pubblici) a beneficio degli eredi individuati, in quel XIV secolo, da Federico III.

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 Puntando ad avvicinarci (all’interno dei complessi giochi di potere fra le grandi famiglie)  al destino del territorio dell’attuale Contessa Entellina, in quel quattordicesimo secolo, possiamo cogliere che fra le primarie e più influenti famiglie (peraltro sempre in contrasto fra loro) si distingueva quella di Raimondo Peralta, grande ammiraglio del regno, a cui Federico III assegnò, in origine, la baronia di Caltabellotta, in seguito quella di Castellammare sul Golfo e quindi una serie di castelli a dominio di feudi, tenimenti estesissimi, e signorie su tante popolazioni da cui si traevano ricchi proventi attraverso l’esercizio della giurisdizione. Ovviamente, ancora degli arbereshe non c’erano segni all’orizzonte.

 Al tempo di cui alla nostra trattazione, il regno di Federico III badò esclusivamente ad assegnare rilevanza e poteri ai baroni che -tutti- appartenevano alla sua cerchia ed il suo fu un Regno prettamente feudale; sostengono gli storici, ancora più feudale di quando i normanni eressero il loro Regno feudale. Tutto ciò avvenne mentre nel resto d’Europa qualcosa cominciava a muoversi verso un nuovo e diverso ordine sociale. Non sarà per caso che, morto Federico III, il regno di Sicilia si avvierà al tramonto ed i monarchi che seguiranno saranno re solo nominalmente, privi di ruoli ed il Regno, costruito su quelle basi, perderà autorevolezza.

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