martedì 12 dicembre 2023

Il Regno di Sicilia. Dal XIV al XVI secolo (1)

Dai Vespri siciliani ai Peralta-Cardona

 Il tracciato storico che ci proponiamo di sviluppare ha avvio dai cosiddetti Vespri Siciliani (1282), quella rivoluzione che vide i siciliani cacciare i dominatori francesi (gli angioini) e poi, attraverso alcune ulteriori vicende “politiche”, transitare sotto il dominio dei re aragonesi. Monarchi aragonesi (poi … spagnoli) che ritroveremo ancora su altre pagine del Blog quando rifletteremo sulle vicende storiche degli arbereshe venuti a stanziatisi in Sicilia (nei decenni compresi fra la seconda metà’ del XV e la prima metà XVI Secolo).

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=Il Regno di Sicilia viene fondato da Ruggero II  nel 1130. Egli lo aveva sottratto agli ultimi saraceni siciliani.

=Con la pace di Anagni del 12 giugno 1295 (fra Giacomo II d’Aragona e Carlo II d’Angio’, re di Napoli), il regno normanno-svevo di Sicilia, fondato da Ruggero II, poco più di un secolo e mezzo  prima, cessa di esistere.

=Nel 1296 nasce un nuovo Regno di Sicilia, su iniziativa del Parlamento siciliano riunito a Palermo che elegge re Federico III d’Aragona col titolo Rex Siciliae, Ducati Apuliae ac Principatus Capuae.

=Con la pace di Caltabellotta (1302) il nuovo re aragonese viene definito re di Trinacria. Ciò vuole significare che il nuovo regno è delimitato alla sola Sicilia, con l’esclusione quindi delle altre regioni a Sud della penisola, quale era stato invece il regno normanno fondato da Ruggero II. Questa nuova situazione caratterizzerà quasi l’intero XIV secolo (per 90 anni) con una interminabile guerra che durerà appunto 90 anni. Federico III rivendicherà infatti la giurisdizione del precedente regno su tutto il Meridione d’Italia e, da parte loro, gli angioini difenderanno la legittimità della pace già sancita a Caltabellotta.

=Il Regno di Sicilia precedente quella pace (quello fondato dal normanno Ruggero II)  sebbene denominato Regno di Sicilia, come quello che viene assegnato nel 1296 a Federico III d’Aragona, differisce in quanto Ruggero II aveva giurisdizione oltre che in Sicilia anche in Calabria, Puglia, Basilicata e Campania mentre il regno sorto nel 1296, e che va agli Aragonesi, comprende la sola Sicilia.

=Il Regno fondato da Ruggero d’Altavilla fu retto da re Normanni e Svevi (Ruggero I, Ruggero II, Federico II di Svevia, Manfredi, Corradino) invece il Regno di Sicilia sorto nel 1296 non godrà del prestigio precedente e cadrà in una situazione politica di grave isolamento. A parte la figura ed il periodo di  notevole rilievo caratterizzato da Federico III, il lungo periodo dei cinquecento anni fino ad arrivare al 1816 per  l’Isola sarà sempre segnato da governi e figure prive di prestigio. Inizierà il periodo dei vice-re d’Aragona e Catalogna, di Aragona e Castiglia e poi del regno di Spagna.

Seguiranno quindi brevi periodi di governi sabaudi, austriaci e poi quelli più duraturi borbonici che permarranno fino al 1860.

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  Il proposito che perseguiamo è di scandagliare per qualche tempo la vicenda storica del tardo medio-evo e poi quella dell’inizio della modernità siciliana. Riteniamo infatti che incroceremo motivi per capire perché tuttora permane in Italia il dislivello, non solo economico, fra Nord e Sud. Dislivello che non è solo economico, bensì culturale. Incroceremo inoltre  l’arrivo degli arbereshe nel Sud Italia e in Sicilia come anche le modalità di governo dei territori alla maniera baronale.

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